N. 5 MAGGIO 2001

Scarica il PDF: IlSolea360gradi – Anno VIII- N.5 Maggio 2001

Newsletter mensile di ISES ITALIA

In questo numero:

  • RICERCA E SVILUPPO TECNOLOGICO NEL SOLARE
    La domanda di tecnologie promossa dalle recenti incentivazioni potrebbe aprire nuove prospettive anche per la ricerca. L’inevitabile confronto con altri paesi europei più all’avanguardia.
  • IL FOTOVOLTAICO CRESCE DEL 44% NEL 2000. LA PRODUZIONE ANNUALE ARRIVA A 288 MW
    Il Giappone leader mondiale nella produzione e nell’installazione degli impianti. Successo in Europa dei programmi di integrazione del fotovoltaico negli edifici.
  • IN AUSTRIA IL MERCATO DELLE BIOMASSE A FINI ENERGETICI APPRODA SU INTERNET
  • COMUNITÀ LOCALI A ENERGIA SOLARE
    ATTUAZIONE DEL PIANO ENERGETICO REGIONALE E SVILUPPO DELLE RINNOVABILI IN TOSCANA
  • NEWS
    • LA QUESTIONE DEL DIRITTO AL SOLE RILANCIATA DA LEGAMBIENTE
    • PHOTONIO: APPLICAZIONE COMMERCIALE DEL SOLARE PER IL CONDIZIONAMENTO DELL’ARIA
    • ERGA IN AMERICA LATINA CON UNA NUOVA ACQUISIZIONE DA 500 MLD
    • UNA LOTTERIA PER VINCERE UN VIAGGIO IN AUSTRALIA CON L’AUTO SOLARE “FUTURA”
  • DAL MINISTERO DELL’AMBIENTE
    PRIMI SVILUPPI OPERATIVI DEL PROGRAMMA TETTI FOTOVOLTAICI
    Presentate 160 domande dai soggetti pubblici. adesione al programma di tutte le Regioni
  • FOCUS TECNOLOGIA
    INNOVAZIONI TECNOLOGICHE DEGLI AEROGENERATORI DI MEDIA E GRANDE TAGLIA
  • NOTIZIE DA ISES ITALIA

RICERCA E SVILUPPO TECNOLOGICO NEL SOLARE

La domanda di tecnologie promossa dalle recenti incentivazioni potrebbe aprire nuove prospettive anche per la ricerca. L’inevitabile confronto con altri paesi europei più all’avanguardia.

A fine novembre 2001 verrà inaugurata a Friburgo, in Germania, la nuova sede dell’Istituto Fraunhofer per l’energia solare. L’evento coinciderà con il ventesimo anniversario della fondazione di questo Istituto, che, con i suoi 300 ricercatori e impiegati, è oggi la prima istituzione europea e la seconda nel mondo, dopo il NREL (National Renewable Energy Laboratory) statunitense, nel settore della ricerca e dello sviluppo tecnologico dell’energia solare. I successi del Fraunhofer sono andati di pari passo con quelli dell’industria tedesca del solare. Solo nel settore eolico, la Germania ha un giro di affari dell’ordine di 4.000 miliardi di lire, con oltre 30.000 occupati. Si tratta di un risultato ascrivibile, al tempo stesso, alla qualità delle ricerche condotte, delle quali il Fraunhofer è una delle espressioni di maggior rilievo, ma soprattutto alle misure di incentivazione a sostegno della domanda nel settore delle rinnovabili, fortemente caratterizzate da una linea di intervento coerente, certa e di lungo periodo.

Tale strategia è bene riassunta nei programmi condotti in Germania negli ultimi dieci anni e, soprattutto, nella legge approvata nella primavera del 2000 sulle incentivazioni a tariffa pura, con la “compensazione equa del costo”, per la produzione di energia elettrica da tutte le fonti rinnovabili. La legge differenzia le incentivazioni dirette a ciascuna fonte, per un periodo di 20 anni, sulla base della maturità tecnologica e commerciale di ciascuna di esse. Così vediamo che si passa dalle 139 lire per il kWh da geotermico alle 990 lire per il kWh fotovoltaico. Questa politica sta favorendo in Germania il boom del mercato delle rinnovabili e, con esso, un importante rafforzamento delle attività di ricerca e sviluppo tecnologico, con un evidente effetto sinergico. Questa tendenza si può riscontrare anche in altri paesi europei, come l’Austria e la Spagna, che, alla pari della Germania, hanno adottato misure di incentivazione impostate secondo le modalità dell’esperienza tedesca.

E’ evidente che, con l’introduzione dell’Euro, tutto il settore italiano delle rinnovabili sarà sempre più obbligato a confrontarsi con le realtà degli altri paesi europei, e specialmente quelle dei paesi più attivi nell’ambito industriale, come quelli sopra ricordati. Una simile comparazione, tuttavia, potrebbe essere oggi molto più facile di quanto non lo fosse fino a poco tempo fa. Infatti, il varo in Italia negli ultimi mesi di varie misure di incentivazione, da quelle per i tetti fotovoltaici, per il solare termico, ai certificati verdi, ai decreti per l’efficienza energetica nei settori elettrico e del gas, anche se non offrono ancora un quadro coerente come quelli disegnati in alcuni Stati europei di maggiore successo, racchiudono però già alcuni strumenti che permettono agli operatori di avere un orizzonte temporale di 6-8 anni e che cercano di coniugare la promozione degli investimenti in tecnologie non ancora pienamente competitive, con “regole di mercato”. Non è ancora il caso delle tecnologie solari (termico e fotovoltaico) che si basano ancora su iniziative a termine, ma di certo ci sono interessanti opportunità per tecnologie come l’eolico, il mini-idro, le biomasse. Questi strumenti, forse, per la prima volta, potrebbero consentire anche in Italia di assicurare certezza e continuità alla domanda di tecnologie rinnovabili e, quindi, anche alla domanda di ricerca e sviluppo tecnologico nel settore.

L’auspicio, anche in Italia, è di superare la prassi del passato, caratterizzata da interventi estemporanei e programmi troppo spesso di facciata, anche se a volte di grande risonanza internazionale, come i primati colti a livello mondiale con la realizzazione della centrale solare-termoelettrica di Adrano da 1 MW e la centrale fotovoltaica di Serre di 3,3 MW, quest’ultima, ancora oggi, la più grande in Europa. Nasce dunque l’esigenza di avviare una riflessione su come realizzare un terreno fertile sul quale possano radicarsi le risorse disponibili in R&S a favore della competitività dell’industria nazionale, che dovranno distribuirsi in modo calibrato sull’intero ciclo della ricerca, da quella di base, allo sviluppo, alla industrializzazione, fino alla gestione e alla dismissioni degli impianti.

Un approccio di questo tipo, almeno a giudicare da quanto emerso nelle numerose riunioni e convegni di questi mesi, è auspicato da molti operatori, ma non è ancora, purtroppo, così evidente negli attuali programmi ufficiali nazionali. Basti solo pensare che il Piano strategico di ricerca nazionale del settembre del 2000 non lascia spazio alle fonti di energia rinnovabile e tantomeno indica le possibili priorità di iniziative di ricerca italiane a sostegno del settore dell’energia solare, ritenuto un’essenziale componente della nuova economia. Nonostante questa situazione, che non potrà essere certamente ignorata a lungo, l’interesse per la ricerca nel solare sembra di nuovo diffondersi non solo nei grandi enti, nelle università, nel Consiglio Nazionale delle Ricerche, ma anche nelle industrie, anche quelle più piccole, che sentono la necessità di diventare più competitive nel mercato internazionale. Ciò fa ben sperare anche per un importante confronto a livello europeo, al quale la comunità scientifica italiana del solare è invitata a partecipare: l’evento, organizzato da ISES ITALIA, si svolgerà nel giugno del 2002, a Bologna, in occasione del Congresso scientifico biennale europeo EUROSUN 2002, manifestazione per la prima volta ospitata in Italia.

IL FOTOVOLTAICO CRESCE DEL 44% NEL 2000 CON UNA PRODUZIONE ANNUALE DI 288 MW

Il Giappone leader mondiale nella produzione e nell’installazione degli impianti. Successo in Europa dei programmi di integrazione del fotovoltaico negli edifici.

Capacità produttiva

Il 2000 ha visto crescere la capacità produttiva mondiale annuale di celle fotovoltaiche del 44,3% rispetto al 1999, passando da circa 200 MW a 288 MW. Si tratta di un incremento che conferma il superamento di un debole rallentamento verificatosi per la crisi asiatica e per i ritardi di alcuni programmi nazionali nel 1999, anno, comunque, in cui la produzione era cresciuta del 30% circa rispetto al ’98 (Ilsolea360gradi, febbraio 2000).

Leader mondiale in questo processo di crescita è il Giappone, grazie alle capacità industriali concentrate nel paese. La sua produzione, stimolata soprattutto dal mercato interno, copre il 45% del mercato mondiale (128 MW circa). L’incremento del FV nel paese asiatico è stato negli ultimi due anni eccezionale: dai 49 MW del 1998, in soli due anni si è avuta una crescita del 160%. Sempre per quanto riguarda la localizzazione delle industrie, gli Stati Uniti, con 75 MW prodotti nel 2000 e con il 26% della produzione mondiale, conservano a livello mondiale la seconda posizione, più legata all’esportazione (il 75% del prodotto è indirizzato al mercato europeo e giapponese) che alla domanda del mercato domestico (20%).Subito dietro gli USA cresce anno dopo anno la posizione dell’Europa (61,5 MW/anno nel 2000), con Spagna, Germania e Francia come produttori principali.

L’Italia, tra i paesi europei, è al quarto posto con una capacità produttiva annuale di 3,8 MW.Si ritiene che importanti linee produttive verranno realizzate nei prossimi anni in paesi come India e Cina, che hanno acquisito già una capacità produttiva significativa.

Tecnologie FV

Tra le tecnologie utilizzate il silicio cristallino copre quasi l’80% del volume della produzione, con 230 MW (FV policristallino 140 MW; FV monocristallino: 90 MW). Tra le altre tecnologie è da sottolineare il decremento percentuale del silicio amorfo, passato dal 12% della produzione mondiale del ’99 al 9,5% del 2000 (27 MW circa). Le tecnologie del silicio Ribbon e a film sottili guadagnano invece terreno, con circa 30 MW nel 2000, tanto da far ipotizzare un prossimo sviluppo su più ampia scala.

Industria

Tra le aziende più importanti per volume di produzione segnaliamo, nell’ordine, le giapponesi Sharp, con una produzione di 50,4 MW e Kyocera (42 MW) entrambi operanti nel policristallino, BP Solar, circa 42 MW divisi nelle varie tecnologie prodotte in fabbriche con sedi in Spagna, Stati Uniti, Australia e India, Siemens Solar (USA) con 28 MW, Astropower (USA) con 18 MW, Sanyo (Giappone) con 17 MW, Photowatt (Francia-Canada) con 12,7 MW, ASE, società americana con una sede produttiva anche in Germania, leader nel settore dei film sottili con circa 14 MW. Solo queste principali industrie hanno avuto nel 2000 un giro d’affari superiore a 800 milioni di euro (oltre 1.500 miliardi di lire). Molto importanti sono gli investimenti annunciati per il 2001 da alcune aziende giapponesi specializzate nel silicio amorfo, come Mitsubishi e Kanaka.

Capacità installata

Si stima che la capacità totale installata a livello mondiale si aggiri intorno ai 720 MW (dato a fine 1999) per una produzione di oltre 600 GWh/anno. Giappone, Stati Uniti e Germania primeggiano in questa particolare classifica, rispettivamente con 205, 117, e 69 MW. L’Italia non supera i 20 MW totali installati, ma è al quinto posto dopo l’Australia (25 MW). Dei suoi 205 MW fotovoltaici installati, il Giappone ne ha ben 2/3 collegati alla rete elettrica. Per la Germania questa proporzione è ancora maggiore, cioè pari a 4/5. Negli Stati Uniti, al contrario, oltre il 70% delle installazioni FV sono stand-alone.Va precisato che questi dati si riferiscono al ’99; si presume, pertanto, visti gli sviluppi registrati nel 2000, che nel corso 2001 si possa superare la soglia dei 1.000 MW installati.In Europa si prevede che il FV possa raggiungere un installato pari a 410 MW nel 2003, al di sotto di quanto previsto dalla Campagna Take Off, che punta a 500 MW per quella data. Nel lungo periodo, con un tasso di crescita medio annuale del 20%, l’installato FV in Europa al 2010 si stima possa raggiungere 1.600 MW

Fonti:
Fotovoltaici, gennaio-marzo 2001
PV News, febbraio 2001
Sistème Solaire, marzo-aprile 2001

IN AUSTRIA IL MERCATO DELLE BIOMASSE A FINI ENERGETICI APPRODA SU INTERNET

Dall’anno scorso è attiva la vendita del cippato e dei pellets su internet in diversi paesi. Un sito austriaco è l’unico specifico nel settore, “Biomass Fuel Exchange o Biomasse Börse” (la “Borsa della Biomassa), all’indirizzo www.abex.at. Questo sito è nato proprio come mercato internet del legno (tronchetti, legno a bricchetti, cippato e pellets) ed è tuttora limitato alla sola Austria. Si divide in due sezioni, acquisto e vendita. L’utente inserisce i propri dati, quindi riceve una password e un nome utente per poter inserire offerte e/o acquistare il prodotto.

La società che gestisce il sito si occupa anche del trasporto del prodotto, oltre a gestire i pagamenti ai fornitori e la riscossione delle somme dai compratori. Allo stato attuale le offerte vengono accettate da tutto il mondo, mentre le richieste di materiale arrivano dalla sola Austria. I parametri che deve fornire il cliente/fornitore per inserire un’offerta o una richiesta sono: tipo di biomassa richiesta, essenza legnosa, unità di misura (metri cubi, MWh oppure tonnellate), prezzo massimo (comprende trasporto nella zona richiesta e scarico prodotto nel deposito e nel silo), contenuto in acqua (4 classi, <20%, <30%, <40%, <50% per il cippato di legna, mentre per i pellets il contenuto di umidità è sotto il 10%), dimensioni del cippato (3 classi, G30, G50 e G100), modo di consegna, periodo di consegna scelto, codice postale, tipologia di consegna (unico acquisto o consegne periodiche), origine del cippato.

Dopo aver esaminato il sito internet, le considerazioni che emergono sono le seguenti:

i prezzi sono condizionati dalla quantità richiesta e dalle distanze di trasporto: per piccole quantità di cippato di legna, i prezzi per m3 sono, in genere, elevati;
nelle offerte la variazione di prezzo dipende anche dal periodo di acquisto: offerte e acquisti di legno fuori dalla stagione di riscaldamento hanno prezzi più bassi;
il sito fornisce un calcolatore on line che permette, inserendo quantità e qualità della biomassa legnosa, di calcolare l’apporto energetico e i pesi della biomassa stessa.
I problemi che questo tipo di mercato comporta sono:

la qualità del prodotto acquistato via web: viene garantita dal fornitore e si tratta, per il momento, di un’autocertificazione;
la logistica dei trasporti dal fornitore al consumatore è complessa ed onerosa, data la lontananza dei luoghi da raggiungere. Una soluzione potrebbe essere l’utilizzo dei silos dei centri di teleriscaldamento a biomassa come punti di smistamento, dove il prodotto viene suddiviso in carichi più piccoli e consegnato ai destinatari. La tempestività della consegna è un altro aspetto che complica la logistica dei trasporti.
I vantaggi del commercio elettronico sono i seguenti:

viene facilitato l’incontro domanda offerta, che nel caso dei prodotti da biomassa ad uso riscaldamento non ha un mercato e degli spazi propri;
il mercato è attivo senza limiti d’orario;
le spese di gestione del mercato sono ridotte al minimo.

COMUNITÀ LOCALI A ENERGIA SOLARE

ATTUAZIONE DEL PIANO ENERGETICO REGIONALE E SVILUPPO DELLE RINNOVABILI IN TOSCANA

a cura di Riccardo Basosi – Università di Siena

Ridurre l’emissione in atmosfera dei gas responsabili dell’effetto serra del 6.5% entro il 2010 è l’obiettivo assegnato all’Italia dal protocollo di Kyoto, il cui raggiungimento, malgrado gli ostacoli frapposti dagli USA, rappresenta la grande priorità ambientale-economica dei prossimi anni. Gli impegni internazionali potranno essere raggiunti solo con un profondo mutamento delle politiche energetiche, in grado di garantire meno consumi, più efficienza e fonti rinnovabili più “pulite”.

Su questo terreno la Regione Toscana sta già facendo la sua parte, proponendosi obiettivi addirittura oltre gli impegni di Kyoto. Il Piano Energetico Regionale (PER), pubblicato sul BURT 1 marzo 2000, prevede infatti una riduzione delle emissioni di anidride carbonica in atmosfera calcolabile in circa 10 milioni di tonnellate all’anno, 3 in più di quanto effettivamente spetterebbe alla Toscana sulla base del protocollo internazionale. Tutto ciò fa seguito alla IIa Conferenza Regionale sull’Energia (ottobre ’99) che ha definito gli obiettivi al 2010: un risparmio energetico di 3.32 Mtep, pari al 28% dell’intero consumo regionale; un incremento della potenza elettrica istallata di circa 1.600 MW dei quali oltre 1.000 da fonti rinnovabili; indirizzi per la razionalizzazione del sistema energetico e la riduzione dei consumi la cui attuazione può muovere nel decennio investimenti per oltre 4 mila miliardi di lire, inducendo nuova occupazione permanente per circa 20 mila unità.

Sono questi i numeri di un Piano che non ha ancora precedenti in Italia e che potrà rappresentare un riferimento anche per altre Regioni (la Toscana è coordinatrice nazionale in materia di energia) con la consapevolezza che le scelte energetiche rappresentano la componente centrale delle politiche ambientali e dello sviluppo sostenibile, con il loro carattere trasversale, che influenza il futuro delle attività produttive, dei consumi, la mobilità delle persone e delle merci fino alla qualità dell’aria.

Il quadro conoscitivo del PER Toscano

Gli obiettivi del Piano sono sicuramente ambiziosi, ma in Toscana già il 23% della produzione regionale di energia elettrica proviene da fonti rinnovabili (essenzialmente idroelettrico e geotermoelettrico), a fronte di un obiettivo dell’UE attestato sul 12% (da sola la Toscana produce il 99% dell’energia elettrica da geotermia di tutta l’UE). Proprio la geotermia, il solare e l’eolico sono i settori su cui il Piano punta con maggiore forza. Per la geotermia, infatti, in Toscana sono stati individuati altri 23 pozzi con temperature molto elevate, e 23 sorgenti ancora inutilizzate. L’eolico può contare su 92 giacimenti potenziali che sono stati accuratamente georeferenziati con interiorizzazione dei vincoli ambientali, come la presenza di foreste o l’eccessiva pendenza del suolo. L’uso del solare termico potrebbe dimezzare i consumi energetici nel settore civile entro il 2010. Anche la produzione di energia idroelettrica potrà aumentare (i nuovi siti favorevoli all’installazione individuati sono 45), mentre ampi margini esistono anche per l’utilizzo di biomasse come combustibile, per ora sfruttato in modo marginale, malgrado in Toscana la superficie forestale sia oltre il 45%. Anche l’economia del bosco può creare opportunità occupazionali importanti, particolarmente nelle zone montane, contrastando la tendenza all’abbandono di questi territori spesso economicamente depressi.

Attualmente in Toscana l’industria copre il 47% del prelievo complessivo di energia elettrica. Il 60% dei consumi industriali è determinato da 432 utenti e il 35% da appena 150, mentre 80 mila piccole imprese consumano appena l’8% del totale. Perciò il Piano individua spazi rilevanti per la realizzazione di impianti di cogenerazione con produzione combinata di energia elettrica e di calore. Da ricordare che negli ultimi anni l’utilizzo di energia elettrica in Toscana è aumentato a un ritmo superiore rispetto alla media italiana (+8.9%), ma è stato finalmente raggiunto un sostanziale equilibrio tra produzione e richiesta, grazie al contributo degli autoproduttori, cresciuto molto più che a livello nazionale (+103%) in gran parte con impianti di generazione a gas ad alto rendimento.

Le indicazioni del Piano

Nel 1990 le emissioni di anidride carbonica in Toscana ammontavano a circa 27 milioni di tonnellate all’anno, il 6.8% del dato nazionale, cifra rispetto alla quale l’impegno alla riduzione, sulla base di Kyoto, si aggirerebbe intorno ai 7 milioni di tonnellate. Il Piano arriva invece, come detto, a 10 milioni di tonnellate, attraverso l’individuazione di obiettivi precisi per ogni settore di produzione e consumo di energia. Per l’idroelettrico la riduzione di CO2 è stimata in 147 mila t/anno, con investimenti necessari per 385 miliardi e un’occupazione indotta di 5.400 unità. Per l’eolico è in costruzione a Montemignaio (AR) l’impianto Edison Energia Speciale e sono stati autorizzati dal CIP 6 altri 15 MW. Si valuta una potenza installabile di 300 MW, con una riduzione di 420 mila t/anno e investimenti necessari per 450 miliardi per un’occupazione di 6.400 unità. Per il solare fotovoltaico applicazioni significative interesseranno le utenze isolate e le piccole isole, ma si punta soprattutto sul solare termico, considerato che la Toscana, come peraltro tutta l’Italia, ha ancora valori molto lontani da quelli medi europei. La potenza installabile nel decennio è pari a 200 mila mq, con una riduzione di CO2 pari a 4 mila t/anno, 140 miliardi di investimenti e un’occupazione di 1.800 unità. I rispettivi valori per le biomasse sono di 92 MW di potenza installabile, 644 mila t/anno di CO2, 360 miliardi di investimenti, 5.700 posti di lavoro; per la geotermia, di 300 MW per gli usi elettrici, con un milione e 400 mila t/anno di CO2 in meno, e di 200 MW, con 300 mila t/anno in meno di CO2, per la produzione di calore.

Per raggiungere i suoi obiettivi il Piano punta anche ad una sostanziale razionalizzazione dei consumi, cioè ad un contenimento della domanda di energia e ad un’utilizzazione più efficiente di quest’ultima. Particolarmente rilevanti gli interventi sulla mobilità, il cui peso energetico potrà essere ridotto dallo sviluppo del trasporto multimodale e collettivo, e miglioramento tecnologico dei mezzi (2 milioni di t/anno in meno); e così pure le azioni per il settore abitativo e terziario, con interventi sugli immobili, sugli impianti di riscaldamento, sull’illuminazione, sul ciclo dell’acqua (720 mila t/anno di CO2 in meno).

Gli strumenti

Per realizzare tutto questo, la Toscana potrà contare sull’Agenzia Regionale per l’Energia, SpA a prevalente partecipazione Regionale, istituita per legge contestualmente al piano. L’Agenzia, in avanzata fase di costituzione, ha compiti di promozione delle fonti rinnovabili e di supporto alle attività di programmazione degli enti locali. E’ aperta agli operatori del settore e alle agenzie provinciali per l’energia, costituite in collaborazione con l’UE, già operanti a Firenze, Livorno, Lucca e Pisa in applicazione ai compiti attribuiti alle Province dalla Legge Bassanini sul decentramento amministrativo. Quanto ai finanziamenti, potranno essere utilizzate le risorse dei fondi strutturali, della carbon tax e regionali (l’uno per cento dell’accisa sulla benzina).

L’attuazione del Piano, infine, si impernia sullo strumento degli Accordi Volontari sia di settore che di territorio. Gli accordi consentiranno di promuovere interventi con una rapida acquisizione dei consensi necessari e rappresenteranno un elemento indispensabile per ammettere i progetti a qualsiasi forma di incentivazione pubblica o di procedura semplificata. L’obiettivo finale è un vero e proprio “Patto regionale per l’energia e l’ambiente” con cui istituzioni, forze economiche e sociali, associazionismo ambientalista e dei consumatori potranno sottoscrivere obiettivi da perseguire congiuntamente e rispettivi impegni. L’elemento occupazionale troverà negli accordi una consistente possibilità di incentivazione divenendo insieme alla tutela ambientale uno dei criteri vincolanti da coniugare per realizzare in Toscana uno sviluppo sostenibile e qualitativamente migliore.

NEWS

LA QUESTIONE DEL DIRITTO AL SOLE RILANCIATA DA LEGAMBIENTE

In occasione della partenza del programma nazionale Tetti Fotovoltaici torna in primo piano la questione giuridica del “diritto di accesso al sole”. Per i cittadini che decidessero di realizzare un impianto solare (termico o fotovoltaico) sulla propria abitazione l’ostacolo principale resta quello della concessione edilizia. Negli uffici dei Comuni d’Italia le richieste di permesso per l’installazione di pannelli solari rimangono spesso inevase in assenza di una normativa chiara ed uniforme per tutto il territorio nazionale. Le politiche di sostegno finanziario volte ad incentivare lo sfruttamento dell’energia solare rischiano così di venir vanificate dalla mancanza di adeguati meccanismi giuridici che garantiscano il “Diritto al Sole”.

La necessità di garantire un insieme normativo consono alla diffusione ed all’utilizzazione della dell’energia proveniente dal Sole è stata da più parti sottolineata, negli ultimi anni, sia per quanto riguarda l’aspetto delle concessioni edilizie per l’installazione di pannelli solari, sia per quanto riguarda il diritto alla fruizione della luce per l’illuminazione naturale o per lo sfruttamento del solare passivo. Ricordiamo, ad esempio, le pubblicazioni di Giovanni Pascuzzi, dell’Università di Trento (Dip. Di Scienze Giuridiche), come “Energia Solare e Property Rights. La tutela giuridica del diritto al Sole” (Maggioli Editore, 1991). In questi testi l’autore esaminava la situazione normativa italiana, confrontandola con l’esperienza straniera, soprattutto statunitense, e auspicava l’introduzione di un “iure servitutis” (servitù di accesso al Sole) e la realizzazione di piani edilizi mirati ad attribuire una posizione privilegiata al cittadino che intendesse sfruttare l’energia solare su piccola scala.

La questione è stata recentemente rilanciata dall’associazione ambientalista Legambiente che ha promosso tramite la rivista mensile “La Nuova Ecologia” una specifica campagna per “Il Diritto al Sole” invitando i cittadini a firmare una petizione che sarà presentata al nuovo governo come richiesta di un ulteriore impegno per favorire l’utilizzo delle fonti rinnovabili. La petizione, che ha raccolto al momento circa 1.500 adesioni, chiede la rapida applicazione dei seguenti provvedimenti: semplificazione dell’iter autorizzativo per l’installazione dei pannelli solari, limitandolo alla semplice dichiarazione di inizio lavori; esenzione dall’IVA e deducibilità dalla dichiarazione dei redditi per le spese di acquisto e di installazione di tutti gli impianti “domestici” per la produzione di energia a emissioni zero.

Per informazioni e adesioni alla campagna di Legambiente “Diritto al Sole”: www.legambiente.com
La Nuova Ecologia  – www.lanuovaecologia.com

PHOTONIO: APPLICAZIONE COMMERCIALE DEL SOLARE PER IL CONDIZIONAMENTO DELL’ARIA

Photonio è un sistema solare per il condizionamento (riscaldamento e raffrescamento) degli ambienti realizzato per lo stabilimento di un’azienda cosmetica in Grecia, che per alcune sue particolari caratteristiche è stato premiato tra i primi 50 migliori progetti presentati all’edizione 2001 del “Solar Energy Global Award”. Si tratta, infatti, del più grande parco solare installato in Grecia (il secondo nel mondo) e del primo impianto di condizionamento solare di tipo commerciale, non sperimentale o dimostrativo. Il successo commerciale di questo sistema dipende dall’utilizzo di collettori solari piani (solitamente vengono utilizzati collettori del tipo “sotto-vuoto”, più costosi) che consentono un tempo di ritorno economico dell’investimento inferiore ai 5 anni.

Il sistema, realizzato dalla società greca SOLE S.A., utilizza un parco solare di 2.700 m2 per condizionare un ambiente di 22.000 m2 (130.000 m3). Durante l’estate, i collettori solari forniscono acqua calda alla temperatura di 75° C per alimentare due “raffrescatori solari” della potenza di 700 kW, d’inverno lo stesso sistema produce acqua alla temperatura di 55° per il riscaldamento. Nel primo anno di attività l’impianto ha prodotto 800.000 kWh, coprendo oltre il 60% del fabbisogno energetico dell’edificio. Un interessante vantaggio fornito da questo tipo di sistemi è che, durante l’estate, quanto maggiore è l’insolazione tanto maggiore sarà il raffrescamento garantito all’edificio: con l’aumentare della temperatura dell’acqua nei collettori aumenta anche la resa del raffrescatore solare; ciò significa una forte possibilità di risparmio energetico laddove la domanda di elettricità coincide con il periodo dell’anno di maggior insolazione.

Per informazioni: SOLE S.A. – www.sole.gr

ERGA IN AMERICA LATINA CON UNA NUOVA ACQUISIZIONE DA 500 MLD

La ERGA S.p.A. ha annunciato la definizione di un accordo per l’acquisizione della Energia Global International (EGI), società che opera nella produzione di energia da fonti rinnovabili nell’America centrale e meridionale con impianti eolici ed idroelettrici, per una capacità complessiva di circa 250 MW. L’acquisto si traduce in un valore di oltre 500 miliardi di lire. Si tratta della seconda acquisizione in sei mesi di una società leader internazionale in questo settore (a dicembre si sono concluse le operazioni per l’acquisizione della Chi Energy, vedi Ilsolea360gradi, dicembre 2000) che rafforza la posizione di ERGA come principale produttore mondiale di energia da rinnovabili. La società del gruppo ENEL gestisce un “portafoglio” diversificato di impianti geotermici, idroelettrici, eolici e fotovoltaici installati principalmente in Italia, Stati Uniti e Canada, per un totale di capacità installata superiore ai 2.300 MW.

L’attività di EGI, una volta completata la transazione, sarà controllata da Chi Energy, la società con cui Erga opera in tutto il continente americano. Si stima che, nei prossimi 20 anni, i consumi di energia a livello mondiale aumenteranno del 60% e che circa la metà di questo incremento riguarderà i paesi asiatici e dell’America centrale e meridionale, in rapida crescita economica. L’emergere delle problematiche ambientali legate all’utilizzo dei combustibili fossili, i progressi delle tecnologie rinnovabili, che per le loro caratteristiche ben si adeguano alle necessità di regioni rurali e isolate, assicurano numerose opportunità allo sviluppo di questo settore in America latina.

Per informazioni: ERGA S.p.A. – www.enel.it/erga

UNA LOTTERIA PER VINCERE UN VIAGGIO IN AUSTRALIA CON L’AUTO SOLARE “FUTURA”

FUTURA è un’associazione senza fini di lucro con sede a Pescara, fondata nel 1995 con lo scopo di realizzare un veicolo solare che rappresentasse l’Italia alla “World Solar Challenge 1996”, la più importante gara riservata alle automobili azionate dalla sola energia ricavata direttamente dai raggi del Sole, che si svolge ogni anno in Australia. Il veicolo FUTURA 2 è alimentato esclusivamente da moduli FV per una potenza di 1.200 W che gli consentono di viaggiare ad una velocità media di circa 50 km/h.

Nel luglio 2001 FUTURA parteciperà all’American Solar Challenge, che si svolgerà dal 15 al 24 con partenza da Chicago ed arrivo a Palm Springs (Los Angeles) per una distanza complessiva di 3.700 km. Dopo la gara americana, il Team si trasferirà in Australia per partecipare alla World Solar Challenge 2001, con partenza da Darwin il 18 novembre ed arrivo ad Adelaide previsto per il 28 dello stesso mese. Per finanziare la propria attività di ricerca nel campo della mobilità solare l’associazione ha organizzato una particolare lotteria che avrà come premio un viaggio in Australia, con l’opportunità di partecipare, nel mese di novembre 2001, insieme al team Futura al “World Solar Challenge”. Il vincitore potrà accompagnare il team, condividendo con gli altri componenti il percorso di circa 3000 km attraverso i suggestivi paesaggi del deserto australiano. L’estrazione avverrà il 25 agosto prossimo.

In occasione del Sunday 2001 (vedi pag. 9), il prossimo 10 giugno, Futura2 sarà presentata in Via dei Fori Imperiali a Roma, prima dell’imbarco dal porto di Napoli alla volta degli Stati Uniti.

Per informazioni e per l’acquisto dei biglietti della lotteria rivolgersi a: Associazione FUTURA
via Savonarola, 54 – 65127 Pescara
fax 085 4463028
e-mail giuscoia@tin.it  – www.futura2.it

DAL MINISTERO DELL’AMBIENTE

PRIMI SVILUPPI OPERATIVI DEL PROGRAMMA TETTI FOTOVOLTAICI

Presentate 160 domande dai soggetti pubblici. Adesione al programma di tutte le regioni

in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente – Servizio IAR

Nell’ambito di una Convenzione tra il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio (Servizio IAR – Inquinamento Atmosferico e Rischi Industriali) e ISES ITALIA, questa rubrica de “Ilsoleatrecentosessantagradi” è dedicata alle informazioni sui programmi e le iniziative per le fonti energetiche rinnovabili del Ministero dell’Ambiente. La pagina è redatta in collaborazione tra il Ministero dell’Ambiente (Servizio IAR) ed ISES ITALIA.

Bando per i soggetti pubblici (1° sottoprogramma)
La prima “tranche” del programma nazionale Tetti Fotovoltaici è stata avviata il 29 marzo 2001 con la pubblicazione del bando rivolto ai soggetti pubblici e in particolare ai Comuni capoluogo di provincia, ai Comuni che appartengono ad aree naturali protette, alle Province, agli Enti di ricerca statali e alle Università. Al 26 maggio sono pervenute al Ministero dell’Ambiente (MAMB) 160 domande da 33 città per il finanziamento di impianti FV da realizzare su strutture pubbliche per una potenza totale superiore a 1,6 MWp. Tali domande impegnerebbero, se approvate, oltre l’80% dei fondi stanziati dal MAMB, 20 miliardi di lire, con i quali si stima di finanziare la realizzazione di 200 impianti di taglia compresa tra 1 e 20 kWp per una potenza complessiva di circa 2 MW.

Il Comune più attivo è risultato Forlì con 22 domande, seguito da Salerno con 19 e Cesena con 17. La Regione che ha fatto pervenire più domande è l’Emilia Romagna, che ha presentato 61 progetti per un totale di circa 340 kWp. Anche dalla Toscana sono pervenuti progetti per una potenza complessiva rilevante, pari a 325 kWp, in particolare dalla città di Lucca che vorrebbe installare 10 impianti della potenza massima ammissibile. Nessun progetto è stato ancora presentato da Val D’Aosta, Veneto, Abruzzo, Molise, Basilicata, Friuli e Sardegna. La maggior parte delle domande riguarda la realizzazione di impianti su edifici scolastici, alcune presso istituti universitari e strutture sportive comunali.

Il 27 giugno scade il termine per la presentazione delle domande che saranno vagliate da una Commissione composta da rappresentanti dei Ministeri dell’Ambiente, dell’Industria, dei Beni Culturali e dell’ENEA.

Tabella 1
Domande presentate dai soggetti pubblici al Ministero dell’Ambiente (al 26/5/2001)

ENTI LOCALI DOMANDE
EMILIA ROMAGNA 61
Forlì 22
Cesena 17
Parma 7
Ravenna 2
Modena 2
Rimini 11
TOSCANA 22
Lucca 10
Pisa 5
Firenze 4
Pistoia 3
CAMPANIA 20
Salerno 19
Napoli 1
LAZIO 19
Frosinone 12
Roma 6
Cassino 1
SICILIA 15
Palermo 8
Enna 4
Acireale 1
Messina 1
Ragusa 1
CALABRIA 6
Cosenza 5
Vibo Valentia 1
LOMBARDIA 6
Milano 3
Mantova 2
Bergamo 1
PUGLIA 4
Bari 1
Lecce 3
PIEMONTE 3
Torino 2
Novara 1
MARCHE 2
Ancona 1
Urbino 1
LIGURIA 1
Imperia 1
UMBRIA 1
Perugia 1
TOTALE
33 160

Bando per i soggetti privati e pubblici (2° sottoprogramma)
Alla scadenza fissata del 28 aprile tutte le Regioni hanno aderito al Programma rivolto ai soggetti privati e ai soggetti pubblici.

Il finanziamento del Ministero dell’Ambiente ammonta a 40 miliardi di lire, che sono stati suddivisi tra le Regioni in base al numero degli abitanti, le Regioni hanno co-finanziato l’iniziativa con ulteriori 18 miliardi per un totale di 58 miliardi di risorse pubbliche. Alla Lombardia, con 8,9 miliardi (6,2 dal Ministero e 2,7 dalla Regione), vanno i contributi più consistenti, segue la Campania con 5,7 miliardi (4 dal Ministero e 1,7 dalla Regione).

Si stima che i soggetti pubblici e privati destinatari del Programma impegneranno 19 miliardi per le spese non coperte dal contributo, per un totale di 77 miliardi che saranno investiti nel fotovoltaico portando alla realizzazione di 2000 impianti per una potenza complessiva di 5 MW.

Il 16 maggio si è tenuto a Roma un incontro di coordinamento tra tutti i referenti regionali che seguono il Programma al fine di raccordare in maniera efficace le azioni nazionali e quelle locali.

E’ stato stabilito che, oltre ai soggetti privati, potranno partecipare ai bandi regionali tutti i soggetti pubblici, anche quelli che rientravano nelle categorie previste dal 1° sottoprogramma.

E’ stata, inoltre, definita la questione relativa alla cumulabilità di questi incentivi con la detrazione fiscale prevista per gli interventi di risparmio energetico in edilizia: sarà pertanto possibile applicare la riduzione del 36% dall’IRPEF sulla parte delle spese non coperte dal contributo in conto capitale del 75% concesso nell’ambito del programma tetti FV.

Un gruppo di lavoro formato da esponenti delle Regioni, dal Ministero dell’Ambiente e dall’ENEA è stato istituito per definire le linee principali dei bandi regionali. Le Regioni dovranno pubblicare i bandi sui bollettini ufficiali regionali entro la fine di luglio, ma probabilmente le domande potranno essere presentate solamente a partire dalla metà del mese settembre. Le modalità di presentazione, che saranno definite dai bandi stessi, potrebbero differire in parte da una Regione all’altra.

Tabella 2
Risorse complessive (Ministero + Regione) per il finanziamento del Programma Tetti Fotovoltaici (2° sottoprogramma)

REGIONE FONDI DISPONIBILI
(in milioni di lire)
Abruzzo 1.257
Basilicata 614
Calabria 2.084
Campania 5.666
Emilia Romagna 4.254
Friuli Venezia Giulia 1.205
Lazio  5.173
Liguria  1.687
Lombardia 8.913
Marche  1.438
Molise  333
Piemonte  4.331
Puglia  3.840
Sardegna  1.659
Sicilia  4.999
Toscana  4.287
Umbria  817
Valle d’Aosta 122
Veneto 4.409
Prov. Bolzano  443
Prov. Trento  453
TOTALE  57.986

Per informazioni: Ministero dell’Ambiente
www.minambiente.it

FOCUS TECNOLOGIA

INNOVAZIONI TECNOLOGICHE DEGLI AEROGENERATORI DI MEDIA E GRANDE TAGLIA

a cura di Christof Stork – Garrad Hassan & Partners Ltd

Aspetti generali

Gli aerogeneratori di media-grande taglia hanno assunto in quest’ultimo decennio un ruolo da protagonista nello sviluppo delle fonti rinnovabili. Molti paesaggi dell’Europa settentrionale e centrale sono ormai caratterizzati da questi “mulini a vento” a tre pale con diametro rotorico tra 40 e 80 m e potenza installata tra 600 e 2000 kW. A differenza dei piccoli aerogeneratori, progettati principalmente per elettrificare utenze non collegate alla rete, gli aerogeneratori di taglia medio-grande funzionano esclusivamente in presenza della rete elettrica.

Come è fatto un aerogeneratore? A prima vista gli aerogeneratori di diversi costruttori si somigliano molto e sono costituiti dagli stessi componenti principali: pale, rotore, linea d’asse, moltiplicatore, generatore, torre. Costruite in materiale composito, le pale, hanno una geometria a profilo alare, simile agli aerei e sono capaci di trasformare il flusso dell’aria in forze che provocano la rotazione del rotore. Tale rotazione viene trasmessa via linea d’asse, spesso attraverso un moltiplicatore, ad un generatore elettrico che eroga l’energia prodotta in corrente trifase. Il tutto é montato in cima ad una torre mediante cuscinetti che permettono di mantenere il disco rotorico sempre perpendicolare al vento.

Evoluzione tecnologica

Il primo aerogeneratore di grande taglia risale al 1939, la famosa macchina americana di Smith-Putnam, con una potenza installata di 1,25 MW. E’ sorprendente che tale aerogeneratore abbia dato risultati migliori di molte macchine della stessa taglia costruite negli anni ’80. Solo all’inizio degli anni ’90 sono stati raggiunti livelli di affidabilità e di costi che hanno permesso l’attuale vasta diffusione. Sebbene negli ultimi 10 anni gli aerogeneratori non abbiano subito cambiamenti d’ordine concettuale, si può osservare un loro notevole miglioramento. Dagli anni ’80 la taglia considerata industriale é partita con una potenza di 20-50 kW ed é man mano cresciuta a 300 kW nel 1990, per raggiungere i 2 MW di oggi. Questa crescita graduale delle macchine ha permesso di acquisire fondamentali conoscenze sulle caratteristiche del vento e sulle sollecitazioni estreme e a fatica che ne derivano. Ciò ha permesso di effettuare una progettazione più dettagliata ed ottimizzata.

In parallelo alla crescita della potenza degli aerogeneratori, sono state sviluppate normative specifiche e codici di calcolo ad hoc. In particolare, sono stati sviluppati software per la simulazione aero-elastica del comportamento dell’intera macchina, conosciuti e utilizzati fino a quel momento soltanto dall’industria elicotteristica. In effetti, software di questo genere, che richiedono computer con potenzialità elevate, non disponibili fino a 10 anni fa, si sono rilevati fondamentali per capire il comportamento degli aerogeneratori e hanno permesso di ottimizzarne le strutture e il sistema di controllo. In sintesi, possiamo dire che l’evoluzione dell’aerogeneratore è stata determinata principalmente dall’evoluzione tecnologica degli strumenti per la progettazione e solo in misura minore da innovazioni costruttive.

Ad ogni modo, quali sono le innovazioni costruttive più importanti? Poiché la liberalizzazione della produzione di energia elettrica ha reso il mercato competitivo, le innovazioni hanno principalmente lo scopo di ridurre il costo del kWh prodotto. Ciò si può ottenere attraverso il miglioramento delle prestazioni in termini di affidabilità e di efficienza e attraverso la riduzione dei costi d’investimento e di gestione. Il margine per migliorare le prestazioni delle macchine risulta però molto limitato, in quanto i valori di disponibilità raggiunti sono spesso superiori al 99% e quelli di efficienza, rispetto all’energia estraibile dal vento, sono fra il 60-70% (l’efficienza così calcolata comprende le perdite aerodinamiche, meccaniche ed elettriche).

Le strategie per la riduzione dei costi possono riassumersi in:

  1. aumento della taglia degli aerogeneratori
  2. riduzione dei componenti
  3. riduzione dei pesi utilizzando sempre di più strutture meno rigide

Tabella – L’evoluzione tecnologica rappresentata da alcune statistiche del mercato eolico tedesco

Caratteristica Tecnologica

1990

1992

1994

1996

1997

1998

1999

2000

Bipala (%)Tripala (%)

Quadripala (%)

12

87

1

9

90

1

6

93

0

2

98

0

0

100

0

0

100

0

0

100

0

0

100

0

Controllo stallo (%)Controllo passo (%)

50

50

62

38

57

43

54

46

44

56

39

61

Nd

nd

nd

nd

Velocità costante (%)Velocità variabile (%)

64

36

66

34

71

29

67

33

57

43

54

46

Nd

nd

nd

nd

Con Moltiplicatore (%)Senza Moltiplicatore (%)

100

0

100

0

90

10

87

13

77

23

80

20

75

25

73

27

Diametro 0-16 m (%)Diametro 16-48 m (%)

Diametro 48-128 m (%)

7

91

2

4

92

4

0

100

0

0

94

6

0

74

26

0

49

51

0

28

72

0

19

81

Generatori elettrici

Generatori del tipo asincrono tradizionale vengono utilizzati sempre di meno a vantaggio di sistemi più sofisticati che permettono un funzionamento a giri variabili. In questo modo é possibile ridurre notevolmente le sollecitazioni dell’aerogeneratore; inoltre ciò permette di migliorare la qualità dell’energia erogata. Recentemente si è notata una chiara tendenza a introdurre l’accoppiamento diretto rotore-generatore senza l’utilizzo di un moltiplicatore di giri. Il vantaggio consiste nell’escludere il moltiplicatore, un componente che si è dimostrato non particolarmente affidabile. L’accoppiamento diretto richiede generatori multi-poli che raggiungono la potenza nominale alla velocità di rotazione del rotore, tipicamente tra 10 e 30 giri al minuto, a seconda della taglia della macchina. Per migliorare il rendimento e per semplificare la costruzione vengono utilizzati, su alcuni dei prodotti più recenti, generatori a magneti permanenti.

Controllo della macchina

Negli anni ’80 la maggior parte degli aerogeneratori era controllata per stallo. La parola “stallo” descrive il seguente fenomeno aerodinamico: all’aumentare dell’angolo d’incidenza si verifica la separazione del flusso dal profilo alare con conseguente calo dell’efficienza aerodinamica. Esattamente ciò che è desiderato quando il vento supera la velocità nominale per evitare sovraccarichi elettrici e strutturali. Macchine controllate per stallo non necessitano di attuatori per variare l’angolo di calettamento della pala. E’ proprio la semplicità e il principio intrinseco che hanno portato alla vasta applicazione del controllo per stallo sulle macchine di piccola e media taglia. Il bilancio costi-benefici nel caso di macchine di grande taglia va invece a favore del controllo per variazione del passo della pala (pitch). In questo caso serve un attuatore per poter ruotare la pala intorno al proprio asse e così poter controllare in modo attivo le forze aerodinamiche. Gli algoritmi di controllo sono spesso molto sofisticati e permettono dei rendimenti ottimizzati minimizzando le sollecitazioni.

Sorveglianza sofisticata

Mentre i sistemi di sorveglianza attuali si focalizzano su anomalie, i più recenti sistemi rilevano “lo stato di salute” della macchina per definire eventuali azioni correttive prima di riscontrare guasti. Per esempio, si possono individuare problemi su un moltiplicatore attraverso misurazioni di rumore e di vibrazioni. Questa innovazione ha una grande utilità per la riduzione dei costi di manutenzione e i tempi di fuori servizio.

Robot per la costruzione

Oggi la maggior parte delle pale viene costruita in materiale composito con stesura manuale dei tessuti di vetro o di carbonio, impregnati con resine epossidiche. Recentemente, un costruttore ha annunciato la messa a punto di un robot in grado di stendere questi tessuti per le pale con più precisione e pochissima manodopera. La riduzione della manodopera é di particolare rilevanza, perché risulta sempre più difficile trovare personale per questo tipo di lavoro in un mercato in forte crescita.

Giganti del mare

Data la limitazione di spazio sulla terraferma, le centrali eoliche si stanno espandendo in mare. I costi nettamente superiori delle infrastrutture delle centrali off-shore vengono bilanciati dalla velocità del vento superiore in mare con conseguente aumento della resa energetica. A causa dello spazio e dei costi delle infrastrutture, le macchine più indicate sono quelle di grande o grandissima taglia. Per affrontare questo nuovo mercato sono già disponibili aerogeneratori fino a 2,5 MW con 80 m di diametro e altri, da 5 MW e 110 m di diametro, sono in fase di progettazione.

Conclusioni

Negli ultimi 6 anni la crescita annua dell’eolico è stata costantemente superiore al 30%. La potenza totale installata nel mondo ha superato i 17.000 MW (Ilsolea360gradi, febbraio 2001), un valore decisamente più alto di qualsiasi previsione degli anni passati. Questo sviluppo si é verificato grazie a vari incentivi, ma anche ai costi competitivi dell’energia prodotta. In un mercato così evoluto, la tecnologia ha fatto passi da gigante, sia per quanto riguarda i risultati in termini di prestazioni, sia per quanto riguarda i risultati in termini di costi. Inoltre, il mercato dell’offshore darà un’ulteriore spinta a sviluppare macchine sempre più grandi ed affidabili.

Fonti:

Ilsoleatrecentossentagradi (Archivio notizie eolico)
“Energia eolica – aspetti tecnici, ambientali e socio-economici”, ENEA, 2a edizione, aprile 2000.
International Energy Agency – www.afm.dtu.dk/wind/iea/
European Wind Energy Association – www.ewea.org/
Wind Power Monthly – www.wpm.co.nz/
WindStats Newsletter – www.gridwise.com/windstats/

NOTIZIE DA ISES ITALIA

CAMPAGNA SOCI 2001
Come diventare Socio di ISES ITALIA

Leggi sulle nostre pagine internet tutti i vantaggi di essere Socio di ISES ITALIA e i vantaggi per le Società

Per le modalità di iscrizione:
Segreteria di ISES ITALIA o sito internet: www.isesitalia.it

SunDay 2001

SunDay 2001: Domenica 24 Giugno è la giornata europea dell’energia solare
Domenica 24 giugno, in prossimità del solstizio d’estate, si celebrerà in tutta Europa il SunDay 2001, il giorno del Sole, una manifestazione organizzata da ISES Europe in collaborazione con tutte le Sezioni europee dell’International Solar Energy Society, per promuovere l’energia solare in ambito locale.

Alcuni eventi Sunday in Italia
Diamo qui di seguito un primo elenco delle manifestazioni Sunday che si svolgeranno nel mese di giugno.

Roma – Via dei Fori Imperiali
Domenica 10 giugno 2001
L’evento, che ha ottenuto il Patrocinio del Comune di Roma, prevede:
1. incontri con operatori del settore dell’energia rinnovabile;
2. brevi seminari;
3. corso tecnico-pratico su fotovoltaico e solare termico;
4. programmi didattici per i bambini;5. momenti d’intrattenimento con spettacoli e con proiezione di filmati in tema con la giornata (auto solare “Futura2”).

Per informazioni: Agenzia per il Risparmio Energetico del Comune di Roma

tel.: 06 41734416 /06 41792014 fax: 06 4411231
e-mail: savenergy@tiscalinet.it

Verona – Piazza S. Zeno
Domenica 24 giugno 2001 (ore 10-18)
Esposizione di alcune tecnologie che sfruttano le fonti rinnovabili e per il risparmio energetico. Area di discussione con materiale informativo che illustra l’evento SunDay, le energie rinnovabili, la mobilità sostenibile. Tra gli altri partner: ditte operanti nei settori dell’energia rinnovabili e della mobilia sostenibile, aziende municipalizzate locali, associazioni ambientaliste.

Per informazioni: AGEVE – Agenzia Veronese per l’Energia
tel.: 045 8036312 fax: 045 8040149
e-mail: ageve2001@infinito.it

Caivano (NA) – Sabato 2 giugno 2001
Marigliano (NA) – Domenica 3 giugno 2001
Torre Annunziata (NA) – Sabato 9 giugno 2001
Casoria (NA) – Domenica 10 giugno 2001
La Provincia di Napoli, i Comuni di Casoria, Caivano, Marigliano e Torre Annunziata, in collaborazione con l’ANEA (Agenzia Napoletana Energia e Ambiente) hanno aderito all’evento europeo “SunDay 2001”. Nel corso dell’evento: tour ad impianti che utilizzano l’energia solare; presentazione di progetti su rinnovabili realizzati dall’ITIS “Morano” di Caivano e dal Liceo Scientifico “Colombo” di Marigliano in collaborazione con l’ANEA; seminario che ha l’obiettivo di diffondere e far conoscere alla cittadinanza e alle scolaresche le qualità di tali tecnologie. Partecipano all’evento una ventina di enti, centri di ricerca, associazioni ed operatori economici

Per informazione: ANEA – Agenzia Napoletana per l’Energia e l’Ambiente
tel.: 081 409459 fax: 081 409957
e-mail: aneainfo@tin.it

Per ulteriori informazioni sull’organizzazione e sugli eventi Sunday 2001: ISES ITALIA – dr. Leonardo Berlen
e-mail: berlen@isesitalia.it

Dal sole – l’energia solare dalla ricerca spaziale agli usi sulla terra
di JOHN PERLIN

Versione italiana a cura di Cesare Silvi
Con un’appendice su “Breve storia del fotovoltaico in Italia” di Giuliano Martinelli

La pubblicazione “Dal sole” racconta la storia della tecnologia fotovoltaica, la più rivoluzionaria delle tecnologie solari, dalle prime scoperte scientifiche nell’Ottocento fino ai nostri giorni. Si tratta di una storia che, come sottolinea l’autore nella prefazione, aspettava soltanto di essere raccontata.

Per acquistare il volume rivolgersi alla Segreteria di ISES ITALIA o consultare il sito www.isesitalia.it  (“Catalogo Pubblicazioni”)

ARTE E TECNOLOGIE SOLARI
UNA MOSTRA ITINERANTE SULLE TECNOLOGIE SOLARI

ISES ITALIA mette a disposizione di enti pubblici e privati, scuole e amministrazioni un percorso didattico-informativo sull’energia e le tecnologie solari.

Per informazioni: Arch. Patricia Ferro – Elisa Modugno (ISES ITALIA)
e-mail: ferro@isesitalia.it

E’ UNGHERESE IL NUOVO PRESIDENTE DI ISES EUROPE
Lo scorso 8 maggio si è riunito a Leiden (Olanda) il Full Board di ISES Europe, in concomitanza con North Sun Conference. Vi hanno partecipato, per ISES ITALIA, l’Ing. Luca Rubini e l’Ing. Mario Gamberale per presentare ufficialmente il piano organizzativo di EUROSUN 2002, la Conferenza sulle Fonti Rinnovabili promossa da ISES Europe ed affidata per la sua quarta edizione ad ISES ITALIA (Bologna 24-27 giugno 2001). Nella stessa occasione sono anche state rinnovate, per il periodo 2001-2003, le cariche direttive: Istvan Farkas (Ungheria) sarà il nuovo presidente, coadiuvato dal vicepresidente Jean Rosenfeld (UK), e dai nuovi membri del Board Despina Serghides (Cipro), Ales Krainer (Slovenia) e Joachim Luther (Germania).

Tra l’altro, si è ribadita la necessità di favorire la partecipazione da parte dei paesi dell’est alle Conferenze e, in generale, di stimolare una maggiore coesione tra le sezioni nazionali, attraverso iniziative comuni.

Hanno collaborato a questo numero:
Riccardo Basosi, Remigio Berruto, Christof Stork

Numero chiuso il 5 giugno 2001