N. 9 OTTOBRE 1996

Scarica il PDF: IlSolea360gradi – Anno III- N.9 Ottobre1996

In questo numero:

  • EDITORIALE
  • LA HONDA VINCE IL MONDIALE PER AUTO SOLARI. PRESENTE ANCHE L’ITALIA
  • LE AUTO AD ENERGIA SOLARE E GLI EFFETTI NEL SETTORE DEL TRASPORTO
  • L’UTILIZZO ENERGETICO DELLE BIOMASSE IN ITALIA: SITUAZIONE ATTUALE E PROSPETTIVE
  • GLI ATTI DELLA GIORNATA DI STUDIO SULL’USO ENERGETICO DELLE BIOMASSE
  • IL PROGRAMMA FOTOVOLTAICO GIAPPONESE E L’INTEGRAZIONE NEI MATERIALI DA COSTRUZIONE
  • LA REGIONE SICILIA PUNTA ALLO SVILUPPO DELL’ENERGIA SOLARE
  • I MICROPROGETTI DI FONTI RINNOVABILI NEI PAESI IN VIA DI SVILUPPO: IL RUOLO DELLE ONG
  • LE ONG E LE PMI SUDAMERICANE ADDESTRATE AL FINANZIAMENTO DI MICROPROGETTI DI ENERGIA RINNOVABILE
  • NOTIZIE ISES ITALIA

EDITORIALE

Dagli inizi degli anni ’80 in tutto il mondo sono state tenute periodicamente gare di autovetture solari e tra queste la più importante si tiene ogni tre anni in Australia. L’evento fa notizia ed i giornali ne parlano. I nuovi record stabiliti dagli ultraleggeri e sofisticatissimi veicoli solari, spesso ritenuti esotici e stravaganti, attraggono l’attenzione del pubblico, ma dopo un breve lasso di tempo vengono dimenticati, specialmente in quei paesi, e tra questi purtroppo ritengo debba essere inserita l’Italia, in cui la cultura delle tecnologie solari è nota a pochi addetti ai lavori e ad una limitata cerchia di appassionati. Eppure le tecnologie che sfruttano l’energia solare, applicate non solo alle vetture, ma anche ad altri veicoli, come gli aerei ultraleggeri, hanno imposto spesso soluzioni molto sofisticate ai costruttori, stimolando innovazioni tecnologiche sempre più spinte e con potenziali ricadute anche nell’ambito dei settori più convenzionali. Questo spiega perché aziende automobilistiche come la Honda abbiano speso fino a 12 miliardi di lire per mettere in gara in Australia, nel World Solar Challenge, una vettura come la “Honda Dream”. Anche l’Italia è stata presente alla gara, ma solo per l’iniziativa e il coraggio di due singoli, Filippo Sala e Angelo Crisante.

Dedichiamo la prima pagina di questo numero ai veicoli elettrosolari con l’idea di richiamare l’attenzione su un argomento che speriamo sia in futuro maggiormente considerato nel nostro paese.

LA HONDA VINCE IL MONDIALE PER AUTO SOLARI. PRESENTE ANCHE L’ITALIA

Il giorno 30 ottobre, dopo 4 giorni di gara, il prototipo di vettura solare “Dream” della società giapponese Honda ha vinto il quarto campionato mondiale “World Solar Challenge” per vetture alimentate ad energia solare, che si svolge ogni tre anni in Australia.

La Honda Dream, dalla forma simile ad un disco volante, ha coperto i 3010 chilometri che separano Darwin da Adelaide in 33 ore e 32 minuti con una velocità media di 89,76 km/h ottenendo il nuovo record della corsa. Al secondo posto è arrivata l’auto “Schooler” della Utd. High School Biel-Bienne (Svizzera) e al terzo un’altra vettura giapponese “Aisol III” della Aisin Seike Co.

Il veicolo della Honda è ricoperto quasi completamente da celle fotovoltaiche al silicio monocristallino costruite dalla Università australiana del New South Wales. Attualmente sono quelle che hanno ottenuto la massima efficienza di conversione (24%). La potenza di picco della veicolo è di 1900 Watt, mentre il suo motore genera una potenza continua di 1500 Watt. Con l’ausilio di un banco di batterie in argento zincato, del valore di 60 milioni di lire, la Honda Dream è in grado di raggiungere una velocità massima di 135 km/h. L’auto ha un peso di 170 kg. e può trasportare due persone di 80 kg ciascuno, per un totale di 330 kg. La stima del costo per la realizzazione della vettura è intorno ai 7,9 milioni di dollari (circa 12 miliardi di lire).

Alla gara ha anche partecipato un veicolo italiano costruito dalla ditta Crisante di Montesilvano (Pescara), che ha raggiunto la velocità massima di 70 km/h. Per guasti al sistema delle sospensioni “Futura”, questo il nome del veicolo, ha dovuto abbandonare la gara dopo aver percorso circa 500 chilometri. In totale le vetture giunte all’arrivo sono state 32 (l’ultima è giunta con il tempo di 84 ore ed una velocità media di 35,80 km/h).

La partecipazione italiana al World Solar Challenge è stata caratterizzata anche da un veicolo solare costruito, sotto la direzione del Professor Filippo Sala, dall’Istituto Professionale Statale “Ferrari” di Maranello. “Pinocchio”, il nome dell’aerodinamico veicolo a tre ruote, è un ibrido, in parte auto e in parte bicicletta. Nonostante sia stato costruito con un ridottissimo budget (soprattutto con materiali di recupero), è riuscito a conquistare un buon quarto posto nella propria categoria. Sala è stato anche il costruttore dell’auto elettrica alimentata ad energia solare chiamata “Oxiana” di cui abbiamo parlato in un numero precedente del bollettino. Con la nuova “Oxiana II” Sala e il suo gruppo hanno in programma di realizzare un viaggio fino al centro dell’Asia, ripercorrendo l’itinerario narrato in “La via per Oxiana” dallo scrittore Robert Byron.

LE AUTO AD ENERGIA SOLARE E GLI EFFETTI NEL SETTORE DEL TRASPORTO

Le gare di veicoli solari si svolgono in tutte le parti del mondo creando nuove opportunità per l’innovazione tecnologica e la realizzazione di veicoli ultraleggeri. In Europa la più conosciuta è il “Tour de Sol” la cui prima edizione ha avuto luogo nel 1984 in Svizzera per iniziativa della Associazione Svizzera per l’energia solare. La Svizzera resta tra i paesi europei più avanzati del settore e questa sensibilità sembra aver stimolato la proposizione di specifiche misure di incentivazione per l’acquisto dei veicoli elettrici. Ad esempio a Mendrisio, cittadina del Canton Ticino è in programma la sostituzione dell’8% del parco macchine con veicoli elettrici.

In effetti la costruzione di prototipi di auto solari e le relative competizioni sono derivate, come afferma McCready, da alcune motivazioni di fondo: “avere a che fare con una sorgente di energia debole come il sole induce a sviluppare una cultura dell’efficienza energetica ed a ottenere più prestazioni con minore energia. Questa cultura può avere ripercussioni in tutti i campi, in particolare nei trasporti dove sarebbe possibile utilizzare un terzo del combustibile che si usa attualmente”.

McCready ha costruito, per la General Motors, il Sunraycer, un’automobile ad energia solare che ha vinto, ad una media di 66.92 km/h, la prima edizione della traversata dell’Australia nel 1987. Vicino al pensiero di McCredy è un professore dell’Università dell’Alabama, Ed Passerini, che tuttavia prende le distanze dalle competizioni di auto solari dalla tecnologia estremamente sofisticata e dai costi esorbitanti (in genere auto che superano il costo di 300 milioni di lire). Passerini ha costruito diverse piccole auto solari, l’ultima delle quali, “Canary II Z.E.V.” (Zero Emission Vehicle), è costata solamente $ 7.000 (circa lire 10.500.000). Lo scopo reale di queste vetture non è quello di partecipare alle competizioni, ma di dimostrare che le auto solari possono essere utili ai normali spostamenti quotidiani. Egli ritiene che le competizioni come Sunraycer, Worl Solar Challenge o Tour de Sol possono o addirittura vogliono fornire l’impressione che questi prototipi siano troppo fragili e costosi per essere diffusi più ampiamente sul mercato. Il costo e le caratteristiche della Canary II sono una risposta a questa tendenza: autonomia di 160 km, velocità di circa 65 km/h, 6 batterie da 12 volt, un peso di 408 kg. e posti per due persone.

L’UTILIZZO ENERGETICO DELLE BIOMASSE IN ITALIA: SITUAZIONE ATTUALE E PROSPETTIVE

Nel corso del Convegno sono stati analizzati ampiamente gli aspetti relativi allo stato dell’arte delle diverse tecnologie energetiche che utilizzano le biomasse, i progetti realizzati e quelli in corso di realizzazione, oltre agli aspetti sociali, economici e legislativi dei vari paesi europei.

Due sono le filiere principali: 1) la bioelettricità da biomasse residuali e da biomasse coltivate; 2) i biocombustibili liquidi e biocarburanti (biodiesel da piante oleoginose e bioetanolo/ETBE da piante amidacee o zuccherine che non sostituisce il combustibile, ma ha funzione di additivo delle benzine).

Un quadro della situazione presente e una proiezione futura del settore è stato delineato nell’intervento dell’Ing. Caserta (ENEA-ITABIA). Per quanto riguarda la biolettricità si è rilevato che la potenza elettrica installabile nei prossimi anni potrebbe essere di 5.000-9.000 MWe con una produzione di elettricità di 25-50 TWh (ciò consentirebbe di soddisfare il 10-15% del fabbisogno totale di energia elettrica). Per giungere a questi risultati sarà necessario investire dai 3 ai 6 miliardi per MW elettrico (per la sola produzione di energia termica i costi sono invece di circa 100 milioni per MW termico) e occupare almeno 1 milione di ettari di superficie (oggi in Italia si contano dai 2 ai 3 milioni di ha di terreni marginali).

Dal lato dei biocombustibili va considerato che la produzione attuale di biodiesel è intorno a 0,076 milioni di tonnellate, mentre il fabbisogno nazionale del gasolio per riscaldamento e autotrazione è di oltre 22 Mt. La capacità produttiva annuale è di circa 1 Mt e il numero delle aziende italiane del settore è di circa 10-12.

La difficoltà di sviluppo del settore dello sfruttamento energetico delle biomasse è legata principalmente al superamento delle barriere non-tecniche (finanziamenti dei costi di investimento alquanto elevati, Politica Agricola Comunitaria, diffusione delle informazioni).

Tuttavia degli importanti sforzi nel settore delle biomasse favorirebbero, con un basso impatto ambientale, lo smaltimento dei rifiuti di origine diversa; la conversione in energia avrebbe, inoltre, dei vantaggi dal punto di vista dell’inquinamento atmosferico (ad esempio con una riduzione delle emissioni di CO2 fino al 40-60%); infine, si potrebbero creare nuovi posti di lavoro, grazie anche allo sfruttamento di terreni considerati eccedentari.

GLI ATTI DELLA GIORNATA DI STUDIO SULL’USO ENERGETICO DELLE BIOMASSE

Sono stati pubblicati a cura del Comitato Termotecnico Italiano (CTI) gli atti del convegno dal titolo “L’uso energetico delle biomasse: prospettive di sviluppo in Italia”, tenutosi nel febbraio 1996 presso la Sala Congressi dell’Università di Roma “La Sapienza” e organizzato da AIEE (Associazione Italiana Economisti dell’Energia), ITABIA (Italian Biomass Association) e ISES Italia.

Per informazioni sugli atti: CTI – Via G. Pascoli, 32 – 20129 Milano
tel.02/23667330 fax: 02/2363927

IL PROGRAMMA FOTOVOLTAICO GIAPPONESE E L’INTEGRAZIONE NEI MATERIALI DA COSTRUZIONE

Il governo giapponese è fortemente impegnato dall’inizio degli anni ’90 a sviluppare una politica di diffusione delle fonti rinnovabili. Per quanto riguarda il fotovoltaico (FV), il Ministero dell’Industria ha dichiarato che l’obiettivo è di raggiungere 400 MW installati per il 2000, una cifra 100 volte superiore all’attuale; per il 2010 si ritiene si possano raggiungere i 4.600 MW installati.

La produzione di FV al 1994 si aggirava intorno a 16,5 MW (41% del tipo silicio amorfo, 35% silicio policristallino, 18% silicio monocristallino e 6% CdTe), due terzi dei quali prodotti dalla Sanyo e dalla Kyocera. Le attività di promozione e diffusione del FV e delle fonti rinnovabili in genere sono state assunte dal NEDO (New Energy and Industrial Technology Development Organization). Il NEDO ha potuto destinare, per gli anni 1994-95, oltre 190 miliardi di lire per lo sviluppo del FV. Una delle attività più significative intraprese dal NEDO al fine di ridurre i costi e di aumentare la domanda di questa tecnologia è un programma che ha come obiettivo lo studio e l’applicazione di una serie di tipologie di moduli FV da integrare nei materiali da costruzione. Il programma, finanziato dal governo per il triennio 1993-96, è stato direttamente gestito, su commissione del NEDO, dalla Photovoltaic Power Generation Technology Association. Questo periodo di lavori avrà come risultato la realizzazione, nel 1997, di ben 10 MW di tetti fotovoltaici. La ricerca delle possibili integrazione del FV è stata orientata verso tre tipologie costruttive:

  1. tre tipi di moduli capaci di integrarsi nei materiale usati per la copertura dei tetti, principalmente per villini mono o bifamiliari; in questi casi si prevedono pannelli piani semplicemente appoggiabili sui tetti oppure vere e proprie tegole solari;
  2. due tipi di moduli per l’integrazione nei muri di grandi edifici (condomini ed edifici commerciali); qui i moduli fungono da pareti di edifici al posto del cemento o del vetro. Delle lastre poste nel retro dei moduli possono fornire una notevole varietà di colori sfruttabili a fini architettonici;
  3. un tipo di modulo definito “flessibile” applicabile a tetti e a superfici non piane di edifici già esistenti.

È stato stimato che i costi per chilowattora nelle 3 tipologie, raggiungibili per mezzo del programma, siano rispettivamente di circa 350 lire, 280 lire e 630 lire; allo stesso modo, la riduzione dei costi per Watt del modulo FV si stima possa essere rispettivamente di circa 2.380 lire, 1.190 lire e 2.660 lire.

LA REGIONE SICILIA PUNTA ALLO SVILUPPO DELL’ENERGIA SOLARE

Il presidente della Regione Sicilia, Giuseppe Provenzano, dopo un incontro con il segretario generale del World Solar Commission dell’UNESCO, Boris Berkovsky, ha dichiarato di voler creare le condizioni per un reale sviluppo dell’energia solare sull’isola. A questo proposito l’intenzione della Regione è quella di dar vita ad alcune iniziative: il progetto “Sicilia Sole” che ha come obiettivo la presentazione di studi di fattibilità nei settori nei quali l’energia solare si dimostra alternativa a quella convenzionale; un Centro permanente per l’energia solare che veda la partecipazione delle diverse regioni mediterranee e, infine, l’istituzione, per l’anno 1997, di un premio internazionale nel corso del quale saranno selezionati i migliori progetti di fonti rinnovabili da realizzare in Sicilia.

Nella regione siciliana la scelta di intraprendere la strada dello sviluppo dell’energia solare è stata da tempo già colta dal Comune di Palermo attraverso una serie di progetti dimostrativi nel settore del solare fotovoltaico e del solare termico per la produzione di acqua calda; in quest’ultimo ambito si sono creati anche corsi di formazione per autocostruttori e installatori di panneli solari rivolti a giovani neodiplomati e a lavoratori in mobilità.

Queste iniziative sembrano indicare che si è compresa, da parte dei responsabili degli enti locali, la potenzialità che il solare può fornire alla crescita della imprenditorialità, della ricerca e dell’occupazione locale. Grazie alla diffusione delle fonti di energia rinnovabile, esiste anche l’opportunità di dare all’isola un’immagine nuova e più caratterizzata territorialmente.

È necessario quindi riprendere quel cammino che venne avviato agli inizi degli anni ’80 quando la Sicilia, date anche le caratteristiche di insolazione, fu scelta per avanzate sperimentazioni nel campo dell’energia solare con la realizzazione della centrale solare termica di potenza ad Adrano (1 MW).

I MICROPROGETTI DI FONTI RINNOVABILI NEI PAESI IN VIA DI SVILUPPO: IL RUOLO DELLE ONG

Il 28 ottobre si è svolto all’Università LUISS di Roma un incontro sul tema “Microprogetti aziendali di sviluppo nel sud del mondo”, organizzato dall’associazione di volontariato professionale “Comitato di Collegamento di Cattolici per una Civiltà dell’Amore”. Tra i microprogetti realizzati dall’Associazione vanno segnalati diversi piccoli impianti fotovoltaici (FV) presso alcune missioni localizzate in aree rurali dell’Amazzonia, dell’Argentina e dello Zambia. La potenza di questi impianti è inferiore ad 1 kW, appena sufficiente per fornire, alle comunità beneficiarie, qualche punti luci, il funzionamento di frigoriferi per la conservazione dei vaccini e di piccole pompe d’acqua, ma importante per iniziare un minimo processo di elettrificazione rurale. Ciascuna di queste installazioni, che nascono da bisogni e richieste delle comunità locali, è realizzata grazie a finanziamenti che non superano i 2 milioni di lire. L’associazione ha presentato oltre 60 progetti FV di questo da realizzare nei prossimi mesi in diverse zone rurali dei paesi in via di sviluppo (Pvs). La crescita demografica e del fabbisogno di energia elettrica (oltre 2 miliardi della popolazione mondiale non vi ha accesso), le difficoltà economiche e logistiche nel collegare alla rete elettrica moltissimi villaggi dei Pvs e le caratteristiche degli impianti FV stand-alone (la modularità, tale da rispondere esattamente alle esigenze energetiche locali, la facilità della manutenzione, i ridottissimi costi di gestione e la lunga durata) sembrano favorire l’intervento di molte organizzazioni non governative (ONG) nella realizzazione e gestione di questa tipologia di progetto. Va tenuto comunque conto che affinché vi sia una certa viabilità e riproducibilità dei progetti è necessario che, in una determinata area, vi sia una “massa critica” di impianti in modo da agevolare tutte le fasi successive all’installazione (manutenzione, gestione, vendita ricambi). Oltre a consentire l’elettrificazione delle aree rurali di molti paesi, la diffusione di piccoli impianti FV può avere effetti positivi sulla produzione delle aziende dei paesi industrializzati e quindi favorire un’ulteriore riduzione dei costi dei moduli FV, che attualmente coprono circa il 50% del costo dell’impianto.

A questo proposito ISES Italia è interessata a conoscere le esperienze realizzate nei Pvs delle ONG italiane nel campo del solare FV e delle rinnovabili in genere. I dati essenziali dei progetti saranno illustrati all’interno del nostro bollettino.

LE ONG E LE PMI SUDAMERICANE ADDESTRATE AL FINANZIAMENTO DI MICROPROGETTI DI ENERGIA RINNOVABILE

Nei giorni 4-6 Dicembre si svolgerà a Buenos Aires un incontro, nell’ambito del Clean Energy For the Americas Symposia: Mercosur Series, dal titolo “Renewable Energy & Efficiency Project Finance”. L’obiettivo dell’evento è di fornire a piccole-medie imprese e a ONG proveniente dall’area Mercosur (mercato comune sud-americano) e dell’America Latina, in genere, le conoscenze relative al finanziamento di progetti di piccola e media grandezza nel settore dell’efficienza energetica e delle fonti di energia rinnovabile al fine di aumentarne gli investimenti nei prossimi anni. L’agenda della manifestazione prevede l’insegnamento di aspetti fondamentali necessari alla realizzazione di microprogetti utilizzanti in particolare fonti di energia rinnovabile: accesso ai finanziamenti pubblici e privati, analisi finanziaria dei progetti, analisi dei rischi di mercato e delle domande e delle aspettative di investitori e beneficiari. Parteciperanno, oltre alle PMI e alle ONG locali, esperti di project finance, investitori privati, banche commerciali, consulenti, istituzioni finanziarie internazionali. Tra gli organizzatori e gli sponsor della manifestazione segnaliamo il REETI (Renewable Energy & Efficiency Training Institute) e l’US/ECRE (United States Export Council for Renewable Energy), oltre alla partecipazione dell’OLADE (Organizacion Latinoamericano de Energia), l’AWEA (American Wind Energy Association) e la SEIA (Solar Energy Industries Association).

In America Latina lo sviluppo del settore delle rinnovabili avrebbe una notevole rilevanza poiché circa il 30% della sua popolazione (dal calcolo è escluso il Messico) non è connessa alla rete elettrica e il tasso annuo medio di crescita del fabbisogno di elettricità è di oltre il 2,5%. Secondo il NREL (National Renewable Energy Laboratory) la potenza elettrica installata passerà dai 155,9 Gigawatt del 1990 ai 197,2 GWe dell’anno 2000.

NOTIZIE ISES ITALIA

GUIDA ALL’IMPIANTO DI RISCALDAMENTO AUTONOMO
Applicazione della nuova normativa per gli impianti termici
(Legge 15 gennaio, n.10, DPR 26 agosto 1993, n.412)
ISES Italia in collaborazione con l’ENEA e il Ministero dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato

Il manuale si propone di:

  • assistere il responsabile dell’impianto all’uso e all’osservanza della nuova normativa (DPR 412), aiutandolo a compiere le scelte migliori in caso di cambiamenti, innovazioni o ristrutturazione dell’impianto;
  • fornire le indicazioni utili al fine di assicurare un corretto esercizio e una buona manutenzione;
  • fornire consigli ai fini del miglioramento delle prestazioni dell’impianto, senza rinunciare al servizio da esso reso in termini di comfort ambientale e col minimo dispendio di risorse finanziarie.

Il manuale sarà pubblicato nel mese di Dicembre.
Per richiedere una copia farne richiesta tramite fax alla Segreteria di ISES Italia (fax 44249243)

SONO IN VENDITA GLI ATTI DELLA CONFERENZA: 
“Integration of Wind Power Plants in the Environment and Electric Systems” organizzata da ISES Italia ed EWEA e tenutasi a Roma il 7-9 ottobre 1996
Prezzo: Lire 50.000
Per richiedere le copie rivolgersi alla Segreteria ISES Italia