N. 11 DICEMBRE 2002

Scarica il PDF: IlSolea360gradi – Anno IX – N.11 Dicembre 2002

Newsletter mensile di ISES ITALIA

In questo numero:

  • SOCIETÀ PETROLIFERE E INVESTIMENTI NELLE RINNOVABILI
    In uno studio pubblicato dalla sezione tedesca di Greenpeace e realizzato dal Wuppertal Institute l’invito alle multinazionali del petrolio a proteggere il clima ed a investire nello sviluppo delle rinnovabili.
  • IL SISTEMA ITALIANO DELLE ENERGIE RINNOVABILI E ISES ITALIA
    Le priorità del nuovo Consiglio Direttivo di ISES ITALIA
  • EOLICO: IL MINISTERO AMBIENTE FIRMA IL PROTOCOLLO DI INTESA. ACCORDO TRA ANEV E LEGAMBIENTE
  • VI° PROGRAMMA QUADRO DELL’UNIONE EUROPEA: BANDI PER FINANZIARE LA RICERCA “AVANZATA” NEL SETTORE DELLE ENERGIE RINNOVABILI
    Il 18 marzo 2003 è la prima scadenza per la presentazione dei progetti
  • COMUNITÀ LOCALI A ENERGIA SOLARE
    ENERGIA DALL’AGRICOLTURA: OPPORTUNITÀ PER GLI OPERATORI AGRICOLI ED INDUSTRIALI LAZIALI
  • LUCI ED OMBRE DEL SUMMIT DI JOHANNESBURG. L’AFFERMAZIONE DEL RUOLO DEGLI ENTI LOCALI
    Sintesi a cura della redazione della relazione dell’Assessore Giuseppe Gamba (Presidente delle Agende 21 Locali Italiane), presentata in occasione della Conferenza italiana sul dopo-Johannesburg tenuta a Roma il 15 novembre 2002.
  • NEWS
  • EDUCAZIONE SU ENERGIA E AMBIENTE PER LE SCUOLE DELLA PROVINCIA DI LIVORNO
  • I BIOCOMBUSTIBILI ON LINE: NUOVO SITO DI ASSOBIODIESEL
  • SOLARIZZAZIONE DEL VILLAGGIO GUATEMALTECO DEL PREMIO NOBEL RIGOBERTA MENCHÙ
  • FRANCIA: FOTOVOLTAICO IN RETE A TARIFFA AGEVOLATA
  • LA REGIONE SICILIA STANZIA 350 MILIONI DI EURO PER L’ENERGIA
  • PROGETTO EUREKA SULL’ACCUMULO DELLE ENERGIE RINNOVABILI CON L’IDROGENO
  • DAL MINISTERO DELL’AMBIENTE
    LA COMMISSIONE EUROPEA PREMIA IL PROGRAMMA ITALIANO “ISOLE SOLARI”
    A Salamanca in Spagna si è svolta la cerimonia di premiazione dei migliori progetti avviati nell’ambito della “Campagna Take-off” per le energie rinnovabili. All’Italia il premio speciale della Giuria per il programma promosso dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio (MATT) e dall’Associazione Nazionale Comuni Isole Minori (ANCIM).
    PROGRAMMA SOLARE TERMICO PER ENTI PUBBLICI
  • FOCUS TECNOLOGIA
    LA QUANTIFICAZIONE DEI COSTI AMBIENTALI DELLE RINNOVABILI: IL CICLO DI VITA DELLE TECNOLOGIE
    Il confronto delle tecnologie energetiche, specie dal punto di vista della performance ambientale, perde di senso se non eseguito con un approccio che consideri l’intero “ciclo di vita” del servizio fornito. Ma qual è lo stato attuale di conoscenza della valutazione del ciclo di vita delle tecnologie rinnovabili?
  • NOTIZIE DA ISES ITALIA
  • EVENTI

SOCIETÀ PETROLIFERE E INVESTIMENTI NELLE RINNOVABILI

In uno studio pubblicato dalla sezione tedesca di Greenpeace e realizzato dal Wüppertal Institute l’invito alle multinazionali del petrolio a proteggere il clima ed a investire nello sviluppo delle rinnovabili.

Nel 1990 il 52% delle emissioni di anidride carbonica dei paesi dell’OCSE proveniva dal consumo dei prodotti petroliferi: un dato che mette in evidenza la responsabilità ai fini della protezione del clima delle attività legate all’estrazione, al trattamento e alla distribuzione del petrolio e dei suoi derivati. Il giro d’affari delle prime 10 compagnie petrolifere ammontava, nel 2001, a 992 miliardi di $; il 67% di questa cifra lo dividevano le prime 4 società: ExxonMobil, BP, Shell e TotalFinaElf (attive anche in altri settori delle fonti fossili, come quello dell’estrazione del gas).

Un recente studio realizzato dal Wüppertal Institute for Climate, Environment and Energy per conto di Greenpeace Germany sono indicate le strategie che le compagnie petrolifere dovrebbero perseguire per contribuire alla riduzione delle emissioni di gas serra. Lo studio (Oil Corporations and the Destruction of the Climate – How investment can be diverted into renewable energies to protect the climate) richiama alle responsabilità morali ed economiche le multinazionali del petrolio verso le questioni climatiche.

In un’attenta analisi ambientale, economica ed industriale, viene indicata loro la strada per investire nei prossimi 10 anni in tecnologie che utilizzino energie rinnovabili. Sebbene lo studio non affronti nel dettaglio la questione dei limiti delle fonti fossili di energia e dell’avvicinarsi del “picco del petrolio” (momento in cui la metà delle risorse conosciute saranno state utilizzate, con conseguenti effetti sui prezzi e sul sistema economico mondiale) che secondo alcuni geologi petroliferi è previsto nel prossimo decennio (Ilsolea360gradi, ottobre 2000), esso mette in luce che l’assunzione di responsabilità delle compagnie petrolifere per la salvaguardia del clima può anche diventare una strategia per la loro sopravvivenza dato che ormai la cosiddetta “età dell’oro del petrolio” è all’orizzonte.

Lo studio dedica un capitolo alle attività delle prime 4 società petrolifere e ne analizza il giro d’affari e l’importanza sul mercato mondiale. Nel 2001 le 4 società multinazionali hanno estratto in media 23.600.000 barili di petrolio al giorno pari al 32% del totale, per un volume d’affari di circa 660 miliardi di dollari. Secondo l’analisi del Wüppertal Institute, l’impegno volontario delle compagnie petrolifere dovrebbe riguardare una riduzione delle emissioni di CO2 entro il 2012 che corrisponda al 5% delle emissioni di cui esse erano responsabili nel 1990 (quota media prevista dal protocollo di Kyoto anche per i paesi industrializzati firmatari). In pratica la formula usata per arrivare al volume di investimenti che questi gruppi petroliferi dovrebbero realizzare, attivando iniziative nel campo delle rinnovabili, si basa sulla compensazione del 5% delle emissioni di CO2 legate alle loro specifiche aree di attività; pertanto il riferimento è fatto in relazione alla produzione di raffineria del 1990. Ricerche rivelano che nel 1990 i 4 gruppi petroliferi (comprese le società che al tempo erano separate da questi gruppi e che si sono fuse negli ultimi anni) hanno rilasciato nel corso delle attività di raffinazione circa 2.122.000 di tonnellate di anidride carbonica (stessa quantità di CO2 emessa nel ’99 da Germania, Francia, Italia e Gran Bretagna insieme).

Una riduzione del 5%, con alcuni aggiustamenti per la considerazione di altri gas serra (CH4 e N2O) e per le emissioni derivanti dalla produzione di prodotti del petrolio, significa una stima di circa 120 milioni di t equivalenti di CO2. Per compensare questo volume di emissioni, si suggerisce di investire in un portafoglio di tecnologie che utilizzino fonti rinnovabili, che potrebbero fornire una producibilità annuale pari a circa 1.400 petajoule (1,4×1021 Joule).

A questo scopo sono state individuate varie combinazioni di fonti rinnovabili che bilanciano tecnologie attualmente più economiche con tecnologie più costose, ma che potranno essere promettenti nel lungo periodo. Infatti, lo sviluppo di queste ultime potrebbe garantire migliori condizioni di mercato già dopo i primi anni di attuazione di questa strategia, aiutando a diminuirne i costi di produzione. La combinazione delle diverse tecnologie dovrebbe soddisfare la produzione di energia elettrica e di calore, oltre che la diffusione in varie aree del mondo. Tralasciando i complessi calcoli relativi al volume di emissioni di gas serra risparmiato utilizzando ciascuna delle diverse tecnologie rinnovabili ed i relativi costi, possiamo dire che per coprire 120 milioni di t equivalenti CO2, sono state individuate 11 diverse “varianti” con altrettanti diversi mix di tecnologie, ognuna delle quali è più orientata verso una fonte.

Gli investimenti andrebbero ad oscillare, in base al mix prescelto (e secondo articolati calcoli anche su ipotizzate diminuzioni di costi delle tecnologie nel corso del periodo esaminato), tra 62 e 159 miliardi di euro per un periodo di 10 anni, quindi con un investimento annuale previsto tra 6 e 16 mld di euro all’anno.

Nella variante 11, detta “Balanced” (focalizzata su tecnologie meno costose, ma con un’ampia quota di tecnologie meno economiche), il portafoglio è percentualmente composto come si vede in tabella, e prevede, tra l’altro, l’installazione di 16.700 MW eolici, 9.800 MWe in impianti solari (inclusi 1.800 MW in FV), 4.000 MWe in impianti biomasse/biogas, 20 milioni di m2 di collettori solari termici.

Variante “Balanced” %
Eolico 38%
Biomasse 23%
Solare termodinamico 19%
Idroelettrico 11%
Geotermia 4%
Solare termico 3%
FV 2%

Lo sviluppo di questo portafoglio “balanced” di tecnologie rinnovabili è in grado di generare 123 TWh/anno di elettricità e 36 TWh/anno di calore per un investimento, nell’arco dei 10 anni, pari a circa 70 miliardi di euro (circa 7 mld di euro all’anno). Secondo alcune ipotesi, questa ipotesi “balanced” costa circa 2,9 miliardi di euro in più (dopo che gli investimenti decennali saranno stati completati) rispetto ad un’offerta equivalente basata su fonti fossili (ipotesi: tasso di interesse al 6% e stabilità dei prezzi energetici). Tuttavia altre stime ritengono (credibilmente) che i prezzi dell’energia convenzionali aumenteranno e pertanto prevedono che questi costi addizionali siano solo pari 0,9 mld di euro.

Lo studio si chiede se tali cifre possano condurre ad insormontabili problemi di finanziamento dei programmi energetici alternativi da parte delle società petrolifere. Se si considera un finanziamento realizzato attraverso proprie risorse capitali, l’investimento annuale in rinnovabili risulterebbe pari al 15% del volume degli investimenti delle 4 multinazionali nel 2001. Ma se prendiamo, invece, come riferimento solo i costi addizionali attesi (0,9÷2,9 mld di euro) in confronto agli attuali profitti di questi 4 gruppi, la proporzione si attesta solo tra l’1,4% e il 3,8%. Altre forme di finanziamento sono prese in considerazione (capitale di prestito, aumento dei prezzi dei prodotti petroliferi, ecc.), con implicazioni che tuttavia non comportano stravolgimenti economici per questi gruppi.

E’ chiaro che nel breve periodo gli investimenti non porteranno profitti alle compagnie petrolifere ed una piccola perdita di essi dovrà essere accettata. Questo non è, ad esempio, l’atteggiamento della ExxonMobil che ha dichiarato ai suoi azionisti di voler sempre ed in ogni caso massimizzare i profitti; le iniziative (e gli investimenti) di lobbying contro le azioni favorevoli alla protezione del clima confermano questa posizione della società. Differenti approcci stanno avendo da qualche anno BP e Shell, che hanno pubblicamente riconosciuto la loro responsabilità sociale per la questione ambientale. Le due compagniestanno investendo nella riduzione delle emissione prodotte dai loro impianti e in tecnologie rinnovabili, ma le cifre in gioco sono ancora piccole rispetto agli obiettivi indicati da questo studio. La posizione delle 4 multinazionali nei confronti dei cambiamenti climatici e dello sviluppo delle rinnovabili è analizzata in dettaglio nello studio.

Per quanto concerne l’Italia, sarà importante conoscere anche le iniziative future in questo campo dell’ENI, che è tra le prime 7 società del settore con il 5% del mercato mondiale delle fonti fossili.

Per scaricare il documento in pdf (46 pagine): www.stoppesso.de/static/oil_study.pdf

IL SISTEMA ITALIANO DELLE ENERGIE RINNOVABILI E ISES ITALIA

Le priorità del nuovo Consiglio Direttivo di ISES ITALIA

Negli ultimi mesi ISES ITALIA ha avviato una serie di trasformazioni interne, con l’obiettivo di migliorare le proprie capacità operative nel promuovere e sostenere il settore italiano delle energie rinnovabili. Nel nuovo Consiglio Direttivo (CD) sono ora rappresentate le maggiori Associazioni delle industrie e degli operatori del fotovoltaico, del solare termico, dell’eolico, delle biomasse, dell’architettura solare (GIFI, ASSOLTERM, ANEV, ITABIA), le Associazioni ambientaliste (WWF, Legambiente), le grandi imprese (come l’ENEL) ed i grandi enti energetici e di ricerca (come l’ENEA), le Università.

Gli interessi così rappresentati costituiscono un sistema che integra competenze e risorse, dalla ricerca scientifica e tecnologica alla costruzione e gestione degli impianti, interessando centinaia di ricercatori, professionisti e imprenditori, e migliaia di tecnici, installatori e specialisti. Il settore delle rinnovabili, al di là dei risultati economici già raggiunti (risparmio di oltre 150 milioni di euro all’anno di importazioni energetiche), costituisce un’importante base per lo sviluppo industriale ad alta tecnologia, con una forte valenza strategica nei campi energetico e ambientale. Un insieme di grandi opportunità rivolto al futuro che già oggi si sviluppa utilizzando i meccanismi del mercato.

Per cogliere pienamente queste opportunità, nella riunione del 2 dicembre u.s, il nuovo CD di ISES ITALIA ha stabilito le seguenti priorità:

  • intensificare le attività di informazione, formazione e promozione delle rinnovabili, soprattutto a livello locale e regionale;
  • rafforzare il ruolo di riferimento dell’Associazione per l’informazione di settore;
  • sensibilizzare l’opinione pubblica con eventi come la “Giornata nazionale per le fonti rinnovabili: impianti aperti ai cittadini” (nel 2003 alla sua 3a edizione);
  • promuovere maggiori interazioni tra il mondo delle ricerca e delle industrie, accrescere l’integrazione delle tecnologie rinnovabili nell’ambiente e nelle infrastrutture energetiche e la collaborazione internazionale (utilizzando anche i canali di ISES International).

Queste priorità verranno perseguite nell’ambito delle attività proprie dell’Associazione, che spaziano dall’analisi energetica – nelle sue dimensioni di sicurezza, diversificazione delle fonti e compatibilità ambientale – alla valutazione di scenari, all’elaborazione di proposte sulle politiche di settore da adottare ai vari livelli istituzionali.

Comunicato a cura del CD di ISES ITALIA

EOLICO: IL MINISTERO AMBIENTE FIRMA IL PROTOCOLLO DI INTESA. ACCORDO TRA ANEV E LEGAMBIENTE

Nel corso del convegno “Kyoto: vento e sole per un’Italia pulita”, svoltosi a Roma lo scorso 12 dicembre ed organizzato da ANEV (Associazione Nazionale Energia dal Vento) e Legambiente, è stato annunciato che il Ministro dell’Ambiente ha posto la firma sul “Protocollo d’Intesa tra il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, il Ministero delle Attività Produttive, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e la Conferenza delle Regioni per favorire la diffusione delle centrali eoliche ed il loro corretto inserimento nell’ambiente e nel paesaggio”.

L’ultima versione del Protocollo d’Intesa, in cui sono allegate le linee-guida per la valutazione dell’impatto ambientale delle centrali eoliche, si caratterizza, rispetto alle precedenti, per l’istituzione (art. 5) di un “Comitato di Consulenza e vigilanza” costituito da 8 membri (ogni parte dovrà designare 2 membri) con compiti di monitoraggio sull’esatto adempimento degli impegni assunti con la sottoscrizione del Protocollo e di supporto scientifico agli organi regionali. ISES ITALIA renderà disponibile sul proprio sito internet quest’ultima versione del documento (vedi sezione “Documenti”).

Nell’attesa che il Protocollo venga firmato anche dalle altri parti in causa, Legambiente ed ANEV hanno presentato un’iniziativa comune “Per la promozione dell’eolico in Italia”. Con esso le due organizzazione intendono avviare comuni azioni di sostegno all’eolico, nei diversi campi di competenza, affinché si possano perseguire gli obiettivi posti dal Libro bianco italiano (delibera CIPE 126/99) che prevede, in particolare, l’installazione di 2.500-3.000 MW entro il 2010. Secondo Legambiente ed ANEV il processo di diffusione di questa tecnologia dovrà essere gestito in modo da ridurre al minimo gli impatti sul territorio con l’osservanza di alcuni criteri.

Nello specifico, i soci ANEV (aziende ed operatori del settore eolico) si impegneranno, nelle fasi di progettazione e realizzazione dei nuovi impianti, a rispettare alcuni criteri che qui sintetizziamo:

a) minimizzare l’impatto sul territorio
L’obiettivo è di controllare e minimizzare, attraverso il progetto, gli impatti territoriali (habitat, pendii, flora, ecc.), di far tornare alle attività preesistenti il territorio non occupato dalle macchine e, eventualmente, di verificare le forme di fruizione delle aree inserite in contesti panoramici. Inoltre, in alcune aree non si dovranno realizzare impianti (ad es.: aree di nidificazione di rapaci o uccelli, aree corridoio per l’avifauna, aree con presenza di alberi ad alto fusto, zone A di parchi regionali e nazionali, aree archeologiche, ambiti con insediamenti ad una distanza inferiore ai 300 metri dagli impianti).

b) minimizzare l’impatto visivo
L’obiettivo è di tenere conto dell’impatto prodotto dall’impianto, limitandone la l’interferenza visiva anche in base ai punti di vista prioritari della porzione di territorio da cui l’impianto è chiaramente visibile e intervenendo nel modificare una porzione del paesaggio, per quanto possibile, arricchendola di un nuovo elemento culturale antropico. Si ritiene fondamentale ridurre gli effetti visivi negativi dovuti all’addensamento di impianti dai punti di vista più sensibili, in particolare dai limitrofi centri abitati, utilizzando torri tubolari o a traliccio, interrando i cavidotti a media e bassa tensione, ecc.

c) presentare documentazione e contenuti a Legambiente
L’ANEV si impegna a presentare a Legambiente, in una fase precedente alla domanda dell’iter autorizzativo, tutta la documentazione di progetto relativa agli impianti eolici (compresi eventuali vincoli paesaggistici e ambientali, normativa sul rumore, VIA, ecc.). Legambiente si impegnerà poi a verificare i contenuti progettuali degli impianti proposti dall’ANEV, ad organizzare appuntamenti pubblici e convegni a livello nazionale e regionale per diffondere informazioni sulle energie rinnovabili e sull’eolico.

Per informazioni sull’Accordo ANEV-Legambiente:
Edoardo Zanchini (Legambiente)
e-mail: ezanchini@libero.it

ANEV, L’ASSOCIAZIONE NAZIONALE ENERGIA DEL VENTO
L’ANEV, Associazione Nazionale Energia del Vento, è un’associazione senza fini di lucro composta da produttori, operatori, studiosi e sostenitori dell’energia eolica. Costituitasi lo scorso luglio con sede a Roma, l’ANEV ha come obiettivo primario la promozione della ricerca e dello sviluppo tecnologico finalizzato all’utilizzo della risorsa vento in un rapporto equilibrato tra insediamenti e natura con l’intento di evidenziare la valenza ambientale della produzione di energia elettrica da fonte eolica in funzione del risparmio energetico e della riduzione delle emissioni di gas serra.

L’ANEV ha sottoscritto un protocollo d’intesa con Legambiente (vedi articolo) per avviare azioni comuni di sostegno all’eolico e attivare un confronto sull’utilizzo di questa preziosa risorsa: sono previsti una serie di convegni a livello nazionale e regionale. L’associazione è presieduta dall’Avv. Oreste Vigorito, amministratore della IVPC srl (Italian Vento Power Corporation) e annovera tra i soci fondatori numerose società del settore, Comuni che ospitano centrali eoliche nei propri territori, aziende e professionisti che operano nel campo delle energie rinnovabili.

Per informazioni: ANEV (Associazione Nazionale Energia del Vento) – www.anev.org

VI° PROGRAMMA QUADRO DELL’UNIONE EUROPEA: BANDI PER FINANZIARE LA RICERCA “AVANZATA” NEL SETTORE DELLE ENERGIE RINNOVABILI

Il 18 marzo 2003 è la prima scadenza per la presentazione dei progetti

Il Sesto Programma Quadro (VI PQ) dell’Unione europea per la ricerca, lo sviluppo tecnologico e le attività dimostrative si distingue rispetto ai precedenti programmi per una maggiore ambizione nella creazione di una strategia effettivamente comune capace di rafforzare il dinamismo scientifico e tecnologico dell’Europa. A questo fine si intende costruire già nel periodo di vita del VI PQ (2002-2006) un’Area di Ricerca Europea (coordinamento delle attività di ricerca svolte in Europa e sviluppo coerente delle politiche di ricerca e innovazione europee). Su questa base, la Commissione ha elaborato un programma di lavoro (“Work Programme”) che definisce con un maggiore dettaglio gli obiettivi scientifici e tecnologici prioritari e i tempi di realizzazione.

Le energie rinnovabili nel VI° Programma Quadro

Le aree di ricerca e di attività finanziabili dal VI° Programma Quadro che interessano le fonti energetiche rinnovabili sono da cercare nel settore prioritario “Sviluppo sostenibile, cambiamento globale e ecosistemi” (Sustainable development, global change and ecosystems) che ha lo scopo di rafforzare le capacità scientifiche e tecnologiche necessarie all’Europa per realizzare un modello di sviluppo sostenibile nel breve e medio periodo, integrare la sue dimensioni sociale, economica ed ambientale, contribuendo così agli sforzi internazionali di mitigazione dei cambiamenti climatici globali.

Le aree tematiche che riguardano questo settore sono 3:

  1. Sistemi energetici sostenibili
  2. Trasporti di superficie sostenibili
  3. Cambiamento globale ed ecosistemi

All’interno della prima area tematica ci sono le sottopriorità che chiaramente riguardano l’energia e le fonti rinnovabili; questa specifica area potrà disporre, per tutta la durata del VI° PQ, di circa 810 milioni di euro. Gli obiettivi strategici e politici di questo programma di ricerca sono differenziati tra le attività di ricerca che hanno un potenziale sfruttamento nel breve e medio periodo e quelle per le quali si attende un impatto nel medio e nel più lungo periodo (in quest’ultimo caso si ritiene che i risultati siano sfruttabili, in genere, oltre il 2010). Secondo tale distinzione è stato stabilito anche il budget che è appunto diviso secondo questi due ambiti di intervento della ricerca.

Attività di ricerca con impatto nel breve-medio termine:

  • energie pulite, in particolare fonti energetiche rinnovabili e loro integrazione nel sistema energetico, inclusi stoccaggio, erogazione ed uso;
  • risparmio energetico e efficienza energetica, in particolare attraverso l’uso di materie prime rinnovabili;
  • carburanti alternativi

Attività di ricerca con un impatto nel medio-lungo termine:

  • celle a combustibile, comprese le loro applicazioni;
  • nuove tecnologie per il trasporto e lo stoccaggio di vettori energetici su scala europea, in particolare l’idrogeno
  • tecnologie di nuova concezione e avanzate nel campo delle fonti di energia rinnovabili;
  • captazione e isolamento del CO2, in relazione ad impianti a combustibile fossile più puliti.

I bandi di ricerca per le nuove tecnologie energetiche (incluse le energie rinnovabili)

Lo scorso 17 dicembre sono stati pubblicati i bandi per le proposte di ricerca nel settore dell’energia (FP6-2002-Energy-1). I bandi sono previsti per i seguenti settori e tecnologie (tra parentesi la sezione del Work Programme da consultare per maggiori dettagli):

  • Celle a combustibili e loro applicazioni (Fuel Cells – 6.1.3.2.1)
  • Nuove tecnologie per vettori energetici: idrogeno ed elettricità (New technologies for energy carriers – 6.1.3.2.2)
  • Nuove e avanzati concetti nelle tecnologie energetiche rinnovabili (Renewable energy technologies – 6.1.3.2.3)
  • Cattura e sequestro della CO2 (Capture and sequstretion of CO2 – 6.1.3.2.4)
  • Strumenti e concetti socio-economici per la strategia energetica (Socio-economic tools and concepts for energy strategy – 6.1.3.2.5)

Per avere maggiori dettagli dei settori e delle tecnologie rientranti in questi bandi consigliamo di consultare la pagina “Areas and Instruments addressed within this call” nella sezione internet segnalata oppure si può scaricare l’intero Programma di Lavoro (Work Programme – SP1 – Priority 6-1 / 6.1 Sustainable energy systems) dalla pagina internet: www.cordis.lu/fp6/sustdev.htm.

Nello specifico settore “Nuove e avanzati concetti nelle tecnologie energetiche rinnovabili” sono previste azioni di ricerca molte specifiche soprattutto per il fotovoltaico e l’energia da biomassa, ma anche per l’eolico, l’energia dal mare, il solare termico a concentrazione, la geotermia. La data ultima di presentazione dei progetti di ricerca è il 18 marzo 2003 alle ore 17.00 (ora di Bruxelles).

Per informazioni sui programmi di ricerca, il partneriato e bandi: http://www.cordis.lu/fp6/sustdev.htm

Per ulteriori informazioni:
APRE (Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea) – www.apre.it

COMUNITÀ LOCALI A ENERGIA SOLARE

ENERGIA DALL’AGRICOLTURA: OPPORTUNITÀ PER GLI OPERATORI AGRICOLI ED INDUSTRIALI LAZIALI

a cura di Luigi Pari – ISMA

L’Assessorato all’Agricoltura della Regione Lazio ha commissionato all’Istituto Sperimentale per la Meccanizzazione Agricola (ISMA) uno studio volto alla valorizzazione energetica delle biomasse agricole laziali che ha cercato di identificare le reali disponibilità di biomasse derivate da sottoprodotti agricoli, l’attuale loro utilizzo e di formulare strumenti operativi per un armonico sviluppo dello sfruttamento delle diverse tipologie di biomassa nella regione, finalizzato al mantenimento delle risorse, alla sostenibilità ambientale e all’integrazione del reddito dell’imprenditore agricolo.

Metodologia della ricerca

Nel Lazio le tipologie di biomasse agricole residuali potenzialmente destinabili alla valorizzazione energetica sono:

  • residui delle colture arboree (potature annuali ed espianti di fine ciclo di vite, olivo, agrumi e fruttiferi);
  • residui delle colture erbacee (paglie di frumento, mais, orzo, avena, sorgo, colza, girasole, soia, ecc.).

Per questi materiali è stata valutata, a livello regionale, provinciale e comunale, la disponibilità di biomassa residuale agricola, espressa in termini di:

  • produzione lorda (tonnellate di sostanza secca prodotta annualmente, t s.s./anno);
  • potenziale netto (tonnellate di sostanza secca disponibile annualmente, t s.s./anno);
  • densità del potenziale netto (tonnellate di sostanza secca disponibile annualmente per unità di superficie, t s.s./anno*kmq).

Il potenziale netto è il quantitativo di biomasse vegetali potenzialmente impiegabile per fini energetici ed è calcolato al netto degli usi attuali (come legna da ardere e per aumentare la sostanza organica nel terreno tramite interramento). In prima approssimazione, il potenziale netto corrisponde alle biomasse che attualmente sono distrutte mediante bruciatura in campo. Si è rilevato che le paglie sono totalmente raccolte o interrate. L’utilizzo delle potature delle colture arboree è invece da porre in relazione con il livello di meccanizzazione dell’azienda agricola, la pendenza, la dislocazione, le dimensioni dell’appezzamento e le abitudini consolidate nelle diverse zone agricole.

Potenziale netto di residui agricoli nel Lazio
(per Provincia e per coltura) (t s.s./anno)

 

VITE

OLIVO

AGRUMI

FRUTTIFERI

TOTALE

Frosinone

3.215,0

7.528,0

21,5

611,4

11.376,0

Latina

852,1

1.126,7

481,7

4.003,6

6.464,0

Rieti

2.163,5

8.365,5

0,0

709,1

11.238,0

Roma

1.585,8

6.912,8

21,1

7.992,1

16.511,8

Viterbo

1.752,1

4.165,7

0,0

17.739,5

23.657,3

REGIONE LAZIO

9.568,5

28.098,6

524,3

31.055,7

69.247,2

 

Residui agro-industriali

La produzione complessiva di residui ligno-cellulosici agro-industriali (anche di sottoprodotti agro-industriali come gusci di nocciole, di pinoli, sansa esausta e vinaccioli) ammonta a circa 40.000 tonnellate annue di sostanza secca. Si tratta di materiali aventi un ottimo potere calorifico e che hanno il pregio di essere concentrati in corrispondenza degli stabilimenti di lavorazione. Ciò rende i residui estremamente interessanti per l’uso combustibile, il che è confermato dal loro completo utilizzo e dal costante aumento del prezzo di mercato. Essendo totalmente assorbiti dal mercato locale, i residui agro-industriali non concorrono a formare il potenziale netto.

Bacini territoriali

Si sono individuati pertanto alcuni bacini territoriali, cioè zone in cui le condizioni di approvvigionamento del combustibile sono particolarmente favorevoli (caratteristiche degli appezzamenti, concentrazione delle biomasse, presenza di strade, ecc.). A tal fine il dettaglio dell’indagine è sceso al livello comunale. Sono stati individuati due bacini territoriali potenzialmente interessanti: uno a sud di Viterbo, l’altro nella Sabina.

Il bacino territoriale viterbese è costituito da 13 comuni confinanti (484 kmq); qui i residui colturali della coricoltura (ad es. nocciole) rappresentano la principale fonte di biomassa. Nel distretto sono prodotte circa 13.000 t di biomassa, circa il 50% del potenziale netto della provincia di Viterbo, con una densità media pari a 26,6 t s.s./kmq. Questi quantitativi possono alimentare impianti per 3 MW elettrici oppure caldaie per 18 MWt per produrre calore.

Il bacino territoriale sabino è costituito da 18 comuni confinanti (382 kmq) (uno appartenente alla provincia di Roma, gli altri in provincia di Rieti); le potature dell’ulivo rappresentano la principale fonte di biomassa. In tale distretto sono prodotte circa 9.000 t di biomassa, pari all’80% del potenziale netto della provincia di Rieti, mentre la densità media risulta pari a 23,6 t s.s./kmq. Questi quantitativi possono fornire 2 MWe elettrici oppure 12 MWt di calore.

Fatta eccezione per questi due bacini, le densità comunali medie annuali del potenziale netto risultano di 3,51 t s.s./kmq nella provincia di Frosinone, 2,87 t s.s./kmq nella provincia di Latina, 4,09 t s.s./kmq nella provincia di Rieti, 3,09 t s.s./kmq nella provincia di Roma, 6,55 t s.s./kmq nella provincia di Viterbo. La scarsa concentrazione nel territorio delle biomasse agricole residuali rende improponibile il loro sfruttamento in impianti di potenza.

Conclusioni

Dalla ricerca risulta che sembra opportuno favorire l’utilizzo delle biomasse residuali agricole nel luogo di produzione per la produzione di calore per il riscaldamento domestico o per il teleriscaldamento, così come per la produzione di pellet, che sul mercato ha attualmente prezzi considerevoli. È opportuno, quindi, incentivare l’installazione di caldaie a biomassa presso le aziende agricole, e soprattutto condurre un’opera di sensibilizzazione e formazione rivolta agli agricoltori, al fine di innescare attività imprenditoriali in grado di valorizzare i sottoprodotti agricoli. Data l’arretratezza tecnologica riscontrata negli impianti installati presso le aziende agricole laziali, è necessario provvedere ad un loro ammodernamento attraverso la certificazione delle effettive prestazioni degli impianti, e contestualmente limitare l’erogazione di finanziamenti per l’acquisto degli impianti solo alle caldaie che presentano alta efficienza e basso impatto ambientale, come già avviene nel Nord Europa.

Per informazioni: Dr. Luigi Pari (ISMA)
e-mail: l.pari@ingegneriaagraria.it

LUCI ED OMBRE DEL SUMMIT DI JOHANNESBURG. L’AFFERMAZIONE DEL RUOLO DEGLI ENTI LOCALI

Sintesi a cura della redazione della relazione dell’Assessore Giuseppe Gamba (Presidente delle Agende 21 Locali Italiane), presentata in occasione della Conferenza italiana sul dopo-Johannesburg tenuta a Roma il 15 novembre 2002.

L’Assessore Gamba, dopo avere ricordato in apertura alcuni dei problemi e delle calamità che incombono sul nostro pianeta, si è soffermato sui numerosi appuntamenti internazionali che hanno preceduto il Summit di Johannesburg evidenziando divergenze, rimaste immutate anche durante il vertice, che ne hanno segnato l’esito in modo non univoco. E’ sembrato quasi che ci fossero stati due diversi Summit. Buono il successo ottenuto da quello organizzato dalla “gente”: Social Forum, ONG, imprese, comunità scientifica, Governi Locali, opinione pubblica e forze politiche. Più controverso e articolato il giudizio sul secondo Summit, quello dei Governi che hanno negoziato gli accordi. Secondo Gamba il “Johannesburg Plan of Implementation” ( www.a21italy.org ) contiene affermazioni condivisibili se prese singolarmente, ma definisce impegni troppo generici, per poter costituire, nell’insieme, lo strumento “di attuazione” necessario per raggiungere quegli obiettivi falliti dal dopo Rio.

Il piano conferma tutte le difficoltà che i Governi hanno nell’assumersi una visione condivisa sui problemi economici, ambientali e sociali del pianeta e di raggiungere degli accordi operativi. Gamba ha evidenziato che anche i paesi europei sono spesso negligenti o lenti nell’adottare i rimedi a favore di uno sviluppo sostenibile che essi stessi propongono. Dunque, alla luce di questi scarsi risultati “globali”, si aprono nuove e crescenti responsabilità, per i governi locali. I documenti adottati al termine dei lavori della specifica sessione organizzata dall’ICLEI contengono tra l’altro un appello ai Governi nazionali e agli Organismi internazionali affinché essi sviluppino azioni e politiche coerenti, finalizzate alla valorizzazione della dimensione locale. La parola d’ordine contenuta nell’Appello di Johannesburg adottato dall’Assemblea dei Governi locali, “dall’Agenda 21 all’Azione Locale per il 21° secolo”, vuole essere un mandato per le Autorità locali di tutto il mondo a sviluppare e realizzare Piani d’azione di Agenda 21 locale concreti.

L’affermazione del ruolo degli Enti Locali, ha trovato inoltre riscontro nel testo finale del Plan of Implementation approvato dal Summit inter-governativo e nella Dichiarazione Politica dei Governi. Le affermazioni e le assunzioni contenute in questi documenti, anche se non definiscono in maniera univoca la pari dignità delle diverse “sfere” di governo, sono importanti in quanto la effettiva attuazione dell’Agenda 21 richiede che l’azione locale sia sostenuta dai governi nazionali con politiche coerenti verso l’obiettivo della sostenibilità sia a livello generale sia per settori specifici. Gli Enti Locali hanno ricercato a Johannesburg di riaffermare il loro ruolo e, in parte, questo è stato loro riconosciuto anche con l’assegnazione di nuove responsabilità. Ampia è stata la rappresentanza degli Enti Locali italiani al Summit, ma anche degli Enti coinvolti nella Campagna europea e nel Coordinamento italiano, confermando l’efficacia dell’azione di promozione e coordinamento fin qui svolta. Passare dal decennio dell’Agenda a quello dell’Azione richiederà tuttavia un rinnovato impegno ed un’azione ancora più incisiva.

IL RUOLO DELLE RINNOVABILI “DALL’AGENDA 21 ALL’AZIONE LOCALE PER IL 21° SECOLO”

La Conferenza “Sviluppo delle Agende 21 Locali dopo il WSSD di Johannesburg: nuovo ruolo degli Enti Locali”, tenuta a Roma il 15 novembre 2002, è stata organizzata dalle “Agende 21 Locali Italiane” in collaborazione con il Comune di Roma e il patrocinio di ANCI, UNCEM, UPI, Conferenza delle Regioni e Ministero dell’Ambiente. Vi hanno partecipato circa 200 persone, per la maggior parte amministratori locali. Oltre alla relazione dell’Assessore Gamba, ci sono stati altri interventi tra cui quelli di Rossana Di Bello (vicepresidente ANCI e sindaco di Taranto) e di Lucio Cangini (vicepresidente UNCEM). In questa occasione il Coordinamento Agende 21 Locali Italiane ha messo ancora più in luce il suo carattere trasversale a tutte le forze politiche ed il crescente numero di adesioni registrate nell’ultimo anno.

ISES ITALIA è intervenuta alla Conferenza in qualità di socio sostenitore delle Agende 21 Locali Italiane, per ribadire il proprio impegno affinché la questione della diffusione delle energie rinnovabili trovi la considerazione dovuta nei Piani d’Azione che si discuteranno nei prossimi mesi.

NEWS

EDUCAZIONE SU ENERGIA E AMBIENTE PER LE SCUOLE DELLA PROVINCIA DI LIVORNO

A partire dall’anno scolastico 2000/01, l’Agenzia Energetica della Provincia di Livorno (Agenzia SAVE) ha svolto presso le scuole un percorso didattico volto alla formazione e all’informazione sulle problematiche relative al rapporto tra lo sviluppo economico e la produzione di energia da fonti tradizionali e da fonti rinnovabili. A seguito di queste attività didattiche, l’Agenzia Energetica ha avviato insieme ad altri 8 partners europei [agenzie energetiche di Marsiglia (Francia), Londra (Inghilterra), Bruxelles (Belgio), Tallin (Estonia), Gavleborg e Dalarna (Svezia), Comuni della valle del Lima (Portogallo), Creta (Grecia) e Liguria] il programma di educazione energetico – ambientale FEE per i ragazzi delle scuole elementari e medie, realizzato in collaborazione con la Commissione Europea nell’ambito del programma comunitario ALTENER. Il nome deriva dall’espressione francese “Force Enérgétique par les Enfants”, tuttavia in Italia il progetto FEE è stato rinominato in italiano “Facciamo Economia Energetica”.

L’attività viene svolta in collaborazione con l’Istituto G. Carducci (per le scuole elementari) e la Scuola Media Statale “G. Bartolena” di Livorno, che parteciperanno al progetto con 2 classi pilota ciascuna per un totale di circa 100 alunni. Il progetto consiste nella realizzazione di un percorso didattico di 2 anni suddiviso in 5 fasi: dopo la prima fase, dedicata alla campagna informativa sul progetto e alla predisposizione del materiale didattico, il programma procede inizialmente con una serie di lezioni tradizionali, durante le quali saranno spiegate alcune nozioni di base (le forme di energia, la differenza tra fonti energetiche convenzionali e rinnovabili, l’effetto serra e le piogge acide). Successivamente sarà realizzata l’osservazione dei consumi energetici (audit energetico) nei luoghi dove i ragazzi vivono, la scuola e la famiglia, tramite uno specifico questionario. La terza fase è relativa all’analisi dei questionari e delle schede riguardanti l’audit energetico. Saranno, quindi, svolte lezioni sul risparmio energetico, esperimenti pratici sulle energie rinnovabili e visite di studio a impianti che utilizzano tali fonti. Durante la quarta fase le famiglie verranno coinvolte con l’ausilio dei ragazzi nel mettere in pratica le indicazioni di risparmio energetico presentate nel corso delle lezioni e si procederà infine alla distribuzione dei nuovi questionari per registrare i cambiamenti ottenuti. In questa fase saranno intensificati i rapporti (tramite un sito Internet appositamente progettato) con i ragazzi degli altri paesi europei che partecipano all’iniziativa.

A seguito di questa attività sarà preparata l’esposizione pubblica locale che comprenderà tutti gli elaborati realizzati dai ragazzi nel corso dell’anno scolastico. La conclusione del progetto è prevista per la fine del 2003, quando verrà organizzato a Bruxelles un evento finale in cui saranno presentati i risultati ottenuti ed i diversi lavori eseguiti dai ragazzi in ogni paese europeo coinvolto nel programma. Ogni studente ed ogni insegnante riceverà un manuale pubblicato dall’Agenzia Energetica della Provincia di Livorno e denominato “Libro dell’Energia” costituito da una parte teorica, una parte dedicata agli esperimenti pratici ed una relativa agli esercizi. E’ prevista inoltre la redazione di 4 newsletter di informazione sulle attività del progetto in corso con articoli e foto degli alunni (la prima edizione è già disponibile sul sito dell’Agenzia). Una newsletter in inglese verrà invece redatta come compendio delle newsletter locali dei 9 partners e sarà consegnata ufficialmente all’Unione Europea. La versione in inglese potrà essere messa a disposizione delle classi anche per costituire uno strumento di studio per la lingua straniera. Attraverso il sito internet www.rexnet.se, dedicato al progetto, tutti gli studenti potranno interagire con giochi, quiz, ed altri intrattenimenti sia da casa che da scuola.

Per informazioni: Agenzia Energetica Provincia di Livorno (EALP)
numero verde: 800 453 140
www.ealp.it

I BIOCOMBUSTIBILI ON LINE: NUOVO SITO DI ASSOBIODIESEL

È on-line il nuovo sito di Assobiodiesel (www.assobiodisel.it), l’Associazione italiana dei produttori di biodiesel operante all’interno di Assitol, l’associazione italiana olearia aderente a Confindustria. Il sito è organizzato in due sezioni: la prima contiene, oltre al profilo dell’Associazione e delle imprese che di essa fanno parte, informazioni dettagliate sull’utilizzo del biodiesel nella trazione e nel riscaldamento, sul mercato dei biocombustibili in Italia e sui vantaggi ambientali derivanti dall’utilizzo di questa forma di energia, grafici e tabelle relativi alla produzione e all’utilizzo del biodiesel in Italia e in Europa, i link relativi e un’area nella quale l’utente – compilando una apposita scheda – può chiedere maggiori dettagli.

La seconda area contiene invece una sezione dedicata alla stampa e agli addetti ai lavori; qui si possono scaricare i comunicati stampa dell’Associazione, le fotografie del processo produttivo del biodiesel, informazioni sulle leggi che ne regolamentano l’utilizzo in Italia e in Europa, la cartella stampa Assobiodiesel e la rassegna stampa del settore. Il nuovo sito vuole essere un punto di riferimento per addetti ai lavori, istituzioni, ricercatori e, in generale, per tutti coloro che hanno interesse verso questa fonte di energia pulita e rinnovabile.

Il biodiesel, l’unica fonte di energia rinnovabile disponibile in forma liquida, è ottenuto da oli vegetali di colza, soia o girasole ed è un carburante particolarmente versatile e di impiego immediato. Può essere utilizzato come sostituto del gasolio, puro o in miscela con quest’ultimo, come carburante nel settore dei trasporti e come combustibile per il riscaldamento senza modificare motori o caldaie. La produzione italiana di biodiesel è in costante aumento: 300.000 tonnellate annue, a fronte di una produzione europea di circa un milione di tonnellate.

Per informazioni: Assobiodiesel – www.assobiodiesel.it

SOLARIZZAZIONE DEL VILLAGGIO GUATEMALTECO
DEL PREMIO NOBEL RIGOBERTA MENCHÙ

Enel GreenPower ha annunciato l’inaugurazione dei primi impianti fotovoltaici installati nel paese guatemalteco di Laj Chimel (vedi anche “Ilsolea360gradi” – maggio 2002). Il villaggio Laj Chimel, che ha dato i natali a Rigoberta Menchù (Premio Nobel per la pace), sorge nel nord ovest della repubblica guatemalteca ad oltre 1.800 m. di altitudine, in terreno forestale umido di tipo sub tropicale. La popolazione è costituita da 90 indios, per la metà bambini, la cui principale attività è l’agricoltura per autoconsumo. Prima di questo progetto il villaggio era privo di servizio elettrico, di telefono, di servizio di trasporti. L’iniziativa di “elettrificazione solare” è stata lanciata nel novembre 2001 con i primi contatti con la Fondazione Menchù e con la creazione di uno specifico comitato italiano “Sole e Vento per Chimel” che ha avuto tra i suoi fondatori personaggi di spicco dello spettacolo e del giornalismo.

Enel GreenPower, insieme alla controllata Energia Global International (EGI), ha svolto nei primi mesi del 2002 l’analisi economica, sociale ed ambientale dell’intera area comprendente Laj Chimel e di altri nove villaggi vicini, per complessive 870 famiglie. Si è poi realizzato il progetto definitivo per il primo intervento energetico che prevedeva la realizzazione sistemi FV per l’alimentazione delle abitazioni, di un impianto di telefonia cellulare comunitario, di un sistema televisivo per la didattica, dei sistemi di illuminazione per aule e per un dispensario medico, di un impianto per la refrigerazione di medicine e vaccini. Recentemente sono stati inaugurati i primi 18 sistemi FV installati presso altrettante abitazioni del villaggio.

Per informazioni: Enel Green Power
http://enelgreenpower.enel.it

FRANCIA: FOTOVOLTAICO IN RETE A TARIFFA AGEVOLATA

In Francia il settore del FV si è sviluppato principalmente per le applicazioni isolate off-grid con un installato annuo di circa 1,5 MW, concentrato soprattutto nelle zone costiere e nelle isole. Una delle prime azioni intraprese per promuovere le applicazioni grid-connected riguarda l’attivazione di una tariffa agevolata per il kWh fotovoltaico ceduto alla rete.

Sulla terraferma il prezzo del kWh fotovoltaico è stato fissato a 0,1525 euro, mentre per le isole, Corsica compresa, tale tariffa arriva a euro 0,305/kWh. L’Agenzia Francese per la Gestione dell’Energia e dell’Ambiente (ADEME) offre inoltre contributi per l’installazione di sistemi FV che vanno dai euro 4,6/Wp a euro 6,1/Wp. Attualmente in Francia sono installati 608 kWp di sistemi FV collegati alla rete, ma con queste nuove misure si intende raggiungere circa 1.000 kWp all’anno per i prossimi tre anni sulla terraferma; per la Corsica e le isole l’obiettivo è di installare sistemi FV per circa 4.000 kWp/annui.

Per informazioni: ADEME (Agence de l’Environnement et de la Maitrise de l’Energie) – www.ademe.fr

LA REGIONE SICILIA STANZIA 350 MILIONI DI EURO PER L’ENERGIA

Le risorse finanziarie previste dall’accordo di programma-quadro per l’energia in Sicilia saranno di poco inferiori a 350 milioni di euro. L’accordo, presentato il 21 novembre dall’Assessore regionale all’Industria, Marina Noè, attiveranno investimenti per un altro miliardo di euro, attraverso un piano di finanziamenti in conto capitale per gli enti locali e per le imprese che investiranno nello sfruttamento di fonti energetiche rinnovabili.

Per le imprese sono inoltre disponibili ulteriori 105 milioni di euro per progetti legati alle fonti rinnovabili in base alla misura 1.17 del POR (Piano Operativo Regionale) siciliano. Per le opere di metanizzazione programmate dagli enti locali la dotazione prevista è di 125 milioni di euro. Circa 25 milioni sono destinati, infine, ai consorzi industriali per l’elettrificazione delle reti: un complesso di aiuti alle imprese inseriti nell’accordo di programma dopo il via libera della Commissione UE al bando per l’energia.

Per informazioni: Regione Sicilia – Assessorato Industria
www.euroinfosicilia.it

PROGETTO EUREKA SULL’ACCUMULO DELLE ENERGIE RINNOVABILI CON L’IDROGENO

L’azienda bolognese l’Elettronica Santerno ha in corso di realizzazione, nell’ambito del programma “Eureka”, una minicentrale energetica senza cavi “wireless energy” con un sistema d’accumulo dell’energia solare con l’idrogeno. Sostanzialmente Wireless Energy é una microcentrale ibrida integrata, capace di convertire, garantendo la continuità del servizio, energie tipicamente discontinue, come il fotovoltaico e l’eolico, in energia elettrica standard necessaria al funzionamento di una abitazione o di un’azienda indipendentemente da qualsiasi infrastruttura elettrica esterna e consentendo una facilità d’impiego pari a quella di un comune elettrodomestico.

L’obiettivo è quello di garantire all’utenza la disponibilità continua di energia pulita senza utilizzare per l’accumulo le inquinanti batterie tradizionali. L’energia prodotta in surplus, infatti, alimenta una cella elettrolitica (electrolyzer) capace di produrre idrogeno, che può essere accumulato sotto forma di gas compresso e quindi utilizzato come fonte energetica in assenza di sole o di vento. La microcentrale può così facilmente gestire e diventare erogatrice di energia per un piccolo villaggio rurale o per un gruppo di case isolate, difficilmente raggiungibili dalle linee di distribuzione elettrica tradizionali. Wireless Energy é anche in grado di integrare le fonti di energia eventualmente già disponibili (gruppo elettrogeno, diesel, elettrico) con le fonti rinnovabili, solari, eoliche o idroelettriche presenti nel territorio in cui verrà utilizzata. Il principale vantaggio di questa tecnologia, oltre alla praticità e alla compattezza, è l’autonomia.

Il sistema può essere installato ovunque, con costi minimi; per funzionare ha bisogno solo di connessioni elettriche e di un collegamento all’acqua potabile, necessario per la produzione di idrogeno. Le microcentrali, infine, possono essere collegate alla rete e monitorate a distanza allo scopo di garantire la continuità di funzionamento e la tempestività di intervento da parte della rete di assistenza locale. Con questo progetto l´Elettronica Santerno è stata l’unica azienda italiana ad aver ottenuto nel 2002 l’importante riconoscimento “Eureka” per il settore energia ed un finanziamento di 1.500.000 euro conferito dal MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) per la progettazione e realizzazione del prototipo. Il marchio di eccellenza “Eureka” è un’iniziativa internazionale a sostegno della ricerca scientifica ed industriale varata nel 1985 con l’obiettivo di accrescere la produttività e la competitività dell’economia e dell’industria europea promovendo progetti di ricerca e sviluppo.

Per informazioni: Elettronica Santerno – www.elettronicasanterno.it

DAL MINISTERO DELL’AMBIENTE

Nell’ambito di una Convenzione tra il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio (Servizio IAR – Inquinamento Atmosferico e Rischi Industriali) e ISES ITALIA, questa rubrica de “Ilsoleatrecentosessantagradi” è dedicata alle informazioni sui programmi e le iniziative per le fonti energetiche rinnovabili del Ministero dell’Ambiente. La pagina è redatta in collaborazione tra il Ministero dell’Ambiente (Servizio IAR) ed ISES ITALIA.
LA COMMISSIONE EUROPEA PREMIA IL PROGRAMMA ITALIANO “ISOLE SOLARI”

A Salamanca in Spagna si è svolta la cerimonia di premiazione dei migliori progetti avviati nell’ambito della “Campagna Take-off” per le energie rinnovabili. All’Italia il premio speciale della Giuria per il programma promosso dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio (MATT) e dall’Associazione Nazionale Comuni Isole Minori (ANCIM).
in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio – Servizio IAR

Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio (MATT) è stato premiato dalla Commissione Europea per il Programma Nazionale “Isole Solari”, promosso insieme all’ANCIM nell’ambito della campagna di decollo delle fonti energetiche rinnovabili (Campaign for Take-Off for Renewable Energies – CTO, vedi riquadro in basso).

La Cerimonia dei Premi CTO 2002, organizzata il 9 dicembre a Salamanca (Spagna) da ETA-Energie Rinnovabili, Observ’ER e WIP, è stata presieduta dalla Vice presidente della Commissione Europea Loyola de Palacio e dal segretario di stato spagnolo per l’Energia, José Folgado. Sono stati premiati i migliori programmi europei di diffusione delle fonti rinnovabili: l’Austria per la migliore campagna regionale relativa al piano energetico nella “Upper Austria” che ha portato al raggiungimento di una quota del 30% di energia prodotta da rinnovabili rispetto al fabbisogno energetico complessivo della regione settentrionale del Paese; nella categoria “Comunità 100% rinnovabili”, il Municipio di Powis (UK) con oltre 100 MW eolici installati e l’isola svedese di Gotland nel Mar Baltico; la Francia per la migliore campagna nazionale condotta dall’agenzia per l’energia e l’ambiente ADEME; la città di Monaco, in Germania, per la migliore campagna locale di sviluppo delle rinnovabili e dell’uso razionale dell’energia; l’ente francese ACESS e l’olandese NUON per il miglior programma di cooperazione con i paesi in via di sviluppo, relativamente a un progetto di elettrificazione rurale nel Mali.

Due i premi speciali assegnati dalla Giuria: alla cooperativa finanziaria belga “Ecopower Cvba”, a partecipazione cittadina, che si dedica al sostegno di iniziative nel settore dell’energia pulita; all’Italia per il Programma “Isole Solari”. Al Programma italiano hanno partecipato 30 isole; 12 di queste hanno presentato progetti preliminari nel settore energetico: Capraia, Capri, Favignana, Giglio, Gorgona, Lipari, Maddalena e Asinara, Palmarola, Panarea, Pantelleria, Salina e Ventotene. Le prime 5 isole ammesse a finanziamento, Pantelleria, Ventotene, Gorgona, Giglio e Panarea dovranno completare gli impianti previsti nei prossimi 24 mesi. La realizzazione di tutti gli interventi proposti prevede investimenti per più di 22 milioni di euro, con i seguenti risultati:

  1. installazione di 2 MW di impianti eolici, 1 MW di fotovoltaico, 5.000 metri quadrati di collettori solari termici;
  2. relativa produzione annua di 5.500 MWhe e risparmio di 5.000 MWhe;
  3. emissioni evitate: 9.000 tonnellate di anidride carbonica, 20.000 tonnellate di ossidi di azoto, 9.000 tonnellate di ossidi di zolfo;
  4. in alcune isole la percentuale di fabbisogno elettrico soddisfatta con gli impianti a fonti rinnovabili potrà toccare punte del 50%.

Secondo la dichiarazione del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, Altero Matteoli, l’Italia è stata premiata per il suo approccio innovativo, volto a rimuovere le barriere alla diffusione delle energie rinnovabili e questo riconoscimento premia l’impegno delle isole minori che, interessate ad una strategia energetica volta a migliorare l’efficienza degli usi finali e a coprire con le fonti rinnovabili la richiesta di elettricità locale, vanno nella giusta direzione dello sviluppo sostenibile.

Per informazioni: Commissione Europea – Directorate General for Energy and Transport (DG TREN) – Campaign for Take Off

http://europa.eu.int/comm/energy/en/pfs_altener_en.html

LA CAMPAGNA TAKE-OFF DELLA COMMISSIONE EUROPEA

La Campagna Take-Off è stata avviata nel 2000 come parte integrante del Piano Comunitario di Azioni e Strategie per lo Sviluppo delle Energie Rinnovabili, mirato al raggiungimento degli obiettivi previsti dal Libro Bianco europeo (aumento del 12% del contributo delle rinnovabili sui consumi energetici nei paesi dell’Unione al 2010). La Campagna fissa obiettivi quantificabili al 2003 per i settori chiave delle energie rinnovabili (che corrispondono ad una percentuale di circa il 20% degli obiettivi generali fissati dal Libro Bianco), incoraggia istituzioni e organizzazioni pubbliche e private a promuovere l’utilizzo delle rinnovabili avviando specifiche partnership, sostiene le comunità locali che si sono impegnate a soddisfare il proprio fabbisogno energetico al 100% da fonti rinnovabili, include una premiazione annuale per conferire particolari riconoscimenti alle iniziative di partnership più meritevoli (Ilsolea360gradi, settembre 1999).

Gli obiettivi fissati dalla Campagna Take-Off per i settori-chiave riguardano la realizzazione di:

  • 1.000.000 di sistemi fotovoltaici (circa 1.000 MW);
  • 15.000.000 m2 di collettori solari termici;
  • 10.000 MW di generatori eolici;
  • 10.000 MWth di impianti a biomassa per la produzione di elettricità e calore;
    impianti a biomassa per il riscaldamento residenziale;
  • 1.000 MW di impianti a biogas;
  • 5.000.000 di tonnellate di biocombustibili liquidi prodotti;
  • 100 comunità locali che puntano ad un’alimentazione al 100% da rinnovabili.

PROGRAMMA SOLARE TERMICO PER ENTI PUBBLICI

Prosegue il Programma Solare Termico rivolto agli Enti Pubblici, che possono richiedere un contributo del 30% per realizzare impianti solari per il riscaldamento dell’acqua sanitaria presso le proprie strutture. Ricordiamo che per questo programma il Ministero ha stanziato risorse pari a 6,5 milioni di euro, che dovrebbero consentire la realizzazione di circa 20.000 m2 di collettori solari. Ad oggi il Ministero ha approvato il finanziamento di circa 40 progetti per un impiego di risorse pubbliche complessive pari ad oltre 460.000 euro.

I progetti già approvati riguardano: 14 edifici scolastici e impianti sportivi comunali nella Regione Campania, 7 impianti presso scuole, piscine e centri sportivi pubblici in Emilia Romagna, 3 impianti presso centri sportivi pubblici nel Lazio, 5 progetti relativi ad uffici e servizi pubblici e ad un Poliambulatorio in Piemonte, 2 case di riposo per anziani in Puglia, 3 impianti presso due piscine e una struttura ospedaliera in Sicilia, 2 istituti scolastici e una piscina in Toscana, una scuola elementare e materna in Valle d’Aosta, un impianto sportivo in Veneto. Molti di questi progetti sono già in fase di realizzazione.

L’elenco dei progetti approvati è pubblicato, e costantemente aggiornato, sul sito del MATT nella sezione bandi del Servizio IAR.

Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio (SIAR)

Numero verde per informazioni sul Programma “Tetti Fotovoltaici”: 800 466 366

Il servizio è attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle 13 e dalle ore 14 alle 17.

Gli operatori forniscono informazioni sulla tecnologia fotovoltaica e in particolare sugli impianti FV integrati negli edifici e collegati alla rete elettrica; sulle possibilità offerte dai programmi di incentivazione governativi; sulle modalità di accesso ai finanziamenti; aggiornamenti sui bandi regionali del programma Tetti FV.

FOCUS TECNOLOGIA

LA QUANTIFICAZIONE DEI COSTI AMBIENTALI DELLE RINNOVABILI: IL CICLO DI VITA DELLE TECNOLOGIE

Il confronto delle tecnologie energetiche, specie dal punto di vista della performance ambientale, perde di senso se non eseguito con un approccio che consideri l’intero “ciclo di vita” del servizio fornito. Ma qual è lo stato attuale di conoscenza della valutazione del ciclo di vita delle tecnologie rinnovabili?

a cura di Annalisa Corrado – Dip.to di Meccanica e Aeronautica, Università di Roma “La Sapienza”

In linea generale, tutti sono d’accordo nel riconoscere alle Fonti Energetiche Rinnovabili (FER) vantaggi ambientali significativi rispetto alle fonti fossili. Ma come quantificarli? Quali sono le reali emissioni evitate da un impianto fotovoltaico se si considera anche tutta l’energia spesa per la sua produzione? Quanta energia serve per produrre, installare e smantellare un impianto eolico? In quanto tempo lo stesso impianto fornisce il medesimo quantitativo di energia?

La Metodologia LCA

La metodologia LCA (Life Cycle Assessment) quantifica gli impatti ambientali potenziali legati ad un prodotto lungo l’intero ciclo della sua vita (dall’estrazione delle materie prime, attraverso produzione, uso e manutenzione, fino alla dismissione a fine vita) e consente di delinearne, in termini trasparenti e confrontabili, la performance ambientale. Un dettagliato inventario quantifica flussi in entrata ed uscita dal sistema relativo al prodotto studiato (input di materia, energia, emissioni, co-prodotti, rifiuti solidi, ecc.). I flussi evidenziati vengono quindi catalogati rispetto ai fenomeni ambientali che si vogliono esaminare (effetto serra, consumo di energia primaria, produzione di rifiuti, ecc.) e “pesati” a seconda del loro effettivo contributo ai fenomeni stessi (ai fini dell’effetto serra, ad esempio, 1 kg di metano liberato in atmosfera ha un effetto pari a 21 kg di anidride carbonica).

Tali operazioni consentono di costruire gli “indicatori aggregati d’impatto” che costituiscono uno degli output principali di uno studio di LCA e che permettono il confronto tra i profili ambientali di diversi prodotti o servizi. Mediante consolidati studi di LCA presenti in letteratura, è possibile effettuare un confronto dettagliato delle fonti tradizionali. Tuttavia, per esplicita ammissione degli autori, la maggior parte di tali studi ha trattato in maniera abbastanza sommaria e non soddisfacente le fonti rinnovabili.

LCA delle fonti rinnovabili

L’approccio LCA è particolarmente adatto a stimare in maniera completa il profilo ambientale delle FER: gli impatti ad esse imputabili (come i veri benefici da esse ottenibili) sono spesso legati a fasi del ciclo di vita differenti dalla fase di esercizio. I dispositivi ad energia solare ed eolica, ad esempio, hanno emissioni pressoché nulle durante la fase di uso e vedono legarsi una parte significativa degli impatti ai materiali utilizzati ed alla produzione dei dispositivi. Gli impianti alimentati a biomassa, d’altro canto, sarebbero fortemente penalizzati da un’analisi legata esclusivamente alla fase di produzione d’energia: se è vero, infatti, che ad essi sono imputabili non trascurabili emissioni di CO2 liberata durante la combustione, non bisogna dimenticare che si tratta esattamente dello stesso quantitativo di CO2 sottratto all’atmosfera durante la crescita delle piante dalle quali derivano le biomasse stesse (il bilancio complessivo è nullo!).

Tuttavia, nella pratica, un utilizzatore che volesse effettuare un confronto tra tecnologie FER (e non) sulla base di studi e dati di LCA pubblicati, si troverebbe di fronte a non poche difficoltà. Permangono, infatti, molte questioni aperte, tra cui:

  • la disponibilità ed affidabilità dei dati pubblicati (risultati fortemente divergenti anche per la stessa fonte energetica);
  • alcune delle tecnologie in questione vivono fasi di rapido sviluppo tecnologico;
  • utilizzando dati non aggiornati, si rischia di confrontare le tecnologie convenzionali con tecnologie rinnovabili già obsolete;
  • lo sfruttamento delle FER dipende spesso da condizioni locali (insolazione, ventosità, portata dei bacini idrici, ecc): occorre prestare grande attenzione nel manipolare dati riferiti ad un determinato contesto geografico;
  • nel confronto con altre tecnologie, non viene correttamente stimata la capacità di alcune tecnologie FER di fungere da dispositivi multi-funzionali. I sistemi fotovoltaici in architettura, ad esempio, allo stesso tempo generano elettricità, sostituiscono materiali di rivestimento e funzionano da sistemi frangisole.

Un esempio di tali difficoltà è riportato nella tabella, che presenta il confronto tra tecnologie energetiche operanti in Germania, in tempo di ritorno energetico (EPBT, Energy Pay Back Time – tempo in cui il sistema “ripaga” l’energia primaria spesa per la sua costruzione) e stima dei costi esterni (i costi esterni dell’energia sono gli extra-costi associati agli impatti ambientali sul ciclo di vita).

I principali risultati che si possono osservare dalla tabella sono:

  • i tempi di ritorno energetico (EPBT) delle FER sono generalmente più elevati di quelli delle fonti tradizionali;
  • in termini di costi esterni, l’idroelettrico e l’eolico hanno costi molto inferiori rispetto alle fonti fossili, ma solo di poco inferiori alla fonte nucleare;
  • i sistemi fotovoltaici hanno EPBT alti e costi esterni confrontabili alle fonti convenzionali

Fabbisogno cumulativo di energia primaria, tempi di ritorno energetico e stima dei costi esterni di differenti tecnologie energetiche operanti in Germania

Fabbisogno energia primaria
(senza combustibili in fase d’uso)

Tempo di ritorno energetico

Stima dei costi esterni

kWhpr/kWhel

mesi

cent. Euro/kWh

Carbone (43%)

0,3

3,6

2,55

Lignite (40%)

0,17

2,7

3,75

Gas naturale (57,6%)

0,17

0,8

1,1

Nucleare (PWR)

0,07

2,9

0,25

Fotovoltaico (Si polic.)

1,24*

141*

1,7*

Fotovoltaico (Si amorfo)

0,67*

76*

0,8*

Eolico (5,5 m/s)

0,07

6,4

0,15

Idroelettrico (3,1 MW)

0,04

10,9

0,1

* Sovrastima: questi dati (di fonte tedesca) sono discussi criticamente più avanti.

Questa tabella è un perfetto esempio dei problemi sopra menzionati; i risultati riportati debbono essere utilizzati con estrema prudenza. Mentre i risultati su fonti fossili, eolico ed idroelettrico sono considerati ragionevolmente affidabili e rappresentativi della realtà media da parte della comunità scientifica internazionale, al contrario, quelli su nucleare e fotovoltaico sono stati aspramente criticati ed oggetto di acceso dibattito.

Il caso dei sistemi fotovoltaici

Il risultato alquanto paradossale dei costi esterni così elevati associati ai sistemi fotovoltaici è la conseguenza di molteplici aspetti, tra i quali:

  • l’utilizzo di dati di LCA riferiti a sistemi fotovoltaci obsoleti;
  • la maggioranza degli impatti è legata ai consumi di elettricità, prodotta in Germania da un mix assai inquinante, caratterizzato dalla presenza di molte centrali a carbone.

La produzione di energia utilizzata per il calcolo dell’EPBT si riferisce all’insolazione media in Germania. Qual è allora una stima ragionevole dei consumi di energia primaria necessari per produrre un sistema fotovoltaico? Qual è il suo EPBT in un contesto italiano?

Considerando i numerosi risultati riportati in letteratura, se ne può osservare l’estrema variabilità. Differenze così notevoli nei risultati sono state spiegate nel 1998 da Alsema, Frankl e Kato che, dopo avere analizzato i molti studi pubblicati sino quel tempo, hanno pubblicato un articolo,  di cui si riportano, nella versione completa di questo lavoro, alcuni dei risultati principali. Grazie a tale revisione, è risultato che l’EPBT di un sistema fotovoltaico installato in Italia in maniera ottimale è in realtà di soli 3-4 anni. Grazie al rapido sviluppo del settore, inoltre, si calcolano, in un futuro molto prossimo, EPBT di poco superiori ai 2 anni.

Prospettive future

Al fine di colmare la presente mancanza di una base dati di LCA sulle fonti rinnovabili e decentralizzate di produzione di elettricità, un gruppo internazionale costituito da 5 Istituti di Ricerca (per l’Italia è presente Ambiente Italia srl) e 3 grandi aziende europee produttrici di elettricità sta conducendo il progetto di ricerca ECLIPSE (ECological Life cycle Inventories for present and future Power Systems in Europe), finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del 5° Programma Quadro.

L’obiettivo del lavoro è quello di fornire ai soggetti interessati i seguenti strumenti:

  • una struttura metodologica rigorosa, accompagnata da linee guida per la corretta quantificazione degli impatti ambientali legati ai sistemi energetici da fonti rinnovabili e non, basata su un approccio “Life Cycle”;
  • una base di dati coerenti ed aggiornati riguardanti i sistemi rinnovabili e di produzione decentralizzata di energia elettrica. Il formato dei dati consentirà il confronto con i dati relativi alle tecnologie “tradizionali” e permetterà all’utilizzatore di aggiornare e contestualizzare le informazioni in maniera chiara e trasparente.

I primi risultati di ECLIPSE saranno pubblicati nel corso del 2003.

(articolo tratto da: LCA DELLE RINNOVABILI, pubblicato sulla rivista “Energia Blu”, settembre-ottobre 2002, di Paolo Frankl e Annalisa Corrado ed elaborato per Ilsolea360gradi da A. Corrado).

Per informazioni: Annalisa Corrado – Dip.to di Meccanica e Aeronautica, Università di Roma “La Sapienza”
e-mail: annalisa.corrado@uniroma1.it

PER SAPERNE DI PIÙ

Laboratory for Energy Systems – Swiss Federal Institute for Technology, Zuerich (ETH) and Paul Scherrer Institut (PSI), Villigen/Wuerenlingen, Switzerland: “Oekobilanzen fuer Energiesysteme”, 1996;
ExternE – Externalities of Energy, Vol. 10, National Implementation (EUR 18528), Luxembourg, Office for Official Publications of the European Communities, 1999;
Voss: LCA and External Costs in Comparative Assessment of Electricity Chains. Decision Support for Sustainable Electricity Provision?, Proceedings of the IEA expert workshop “Externalities and Energy Policy: The LCA Approach”, 15-16 November 2001, Paris;
E. Alsema, P. Frankl, and K. Kato: Energy Pay-back Time of Photovoltaic Energy Systems : Present Status and Prospects, Proceedings of the 2nd World Photovoltaic Solar Energy Conference, Austria, 6 – 10 July 1998;
E. Alsema: Energy Pay-back Time and CO2 Emissions of PV Systems, Prog. Photovolt. Res. Appl. 8, 17-25 (2000).

NOTIZIE DA ISES ITALIA

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CAMPAGNA SOCI 2003

SONO APERTE LE ISCRIZIONI AD ISES ITALIA PER L’ANNO 2003

Per conoscere nel dettaglio le diverse categorie di Socio ed i servizi agli associati: www.isesitalia.it

CORSI DI FORMAZIONE SUL SOLARE TERMICO A MILANO E A PALERMO

Ambiente Italia in collaborazione con ISES ITALIA e la Regione Lombardia organizza il corso di formazione

GLI IMPIANTI SOLARI TERMICI NEGLI EDIFICI: DAL PROGETTO ALLA REALIZZAZIONE

Milano – Sede della Regione Lombardia (Via Stresa, 24)
21 – 24 Gennaio 2003 (orario: 13,30-18,30)
Segreteria organizzativa: Ambiente Italia srl
Per maggiori informazioni e iscrizioni: www.ambienteitalia.it/solare.htm
ISES ITALIA in collaborazione con Ambiente Italia e la sede ENEA di Palermo organizza il corso di formazione

GLI IMPIANTI SOLARI TERMICI NEGLI EDIFICI: DAL PROGETTO ALLA REALIZZAZIONE

Palermo – Sede ENEA (Via Catania, 2)
24 – 27 Febbraio 2003 (orario: 11-16)
Segreteria organizzativa: ISES ITALIA
Per maggiori informazioni e iscrizioni: www.isesitalia.it
e-mail: ferro@isesitalia.it

Oggetto del corso è l’illustrazione della grande varietà di applicazioni attualmente esistenti per l’impiego efficiente dell’energia solare nel campo del riscaldamento. Saranno trattati casi di riscaldamento dell’acqua sanitaria e/o degli ambienti partendo da impianti di piccola taglia per abitazioni mono e bifamiliari fino ad arrivare a impianti di grandi dimensioni. Saranno illustrate le fasi della progettazione nella loro specificità tecnica ed architettonica, dalle prime valutazioni di fattibilità, alla progettazione, all’installazione e messa in esercizio, fino ai regolari interventi di manutenzione; verranno analizzati esempi di realizzazioni concrete anche con impiego di strumenti software.

Questo corso è sostenuto dalla Commissione Europea DG TREN nell’ambito del progetto Europeo Altener “Qualisol – Installer Qualification for Solar Heating Systems.”

Destinatari

Il corso è rivolto a progettisti, architetti, ingegneri, consulenti energetici, energy manager, termotecnici, installatori, docenti di istituti tecnici e professionali, rivenditori, responsabili per l’energia di amministrazioni pubbliche, studenti che frequentino gli ultimi anni di università e che siano interessati alla progettazione dei sistemi solari termici negli edifici.

Durata

20 ore di lezione distribuite in quattro giorni di 5 ore ciascuno.

Materiali didattico

“Impianti solari termici – manuale per la progettazione e costruzione”, realizzato da Ambiente Italia all’interno del progetto Europeo Altener Qualisol.
“Gli impianti solari termici negli edifici”, realizzato da ISES ITALIA
2 numeri della newsletter di ISES ITALIA “Ilsoleatrecentosessantagradi”
Opuscolo su solare termico di ISES ITALIA

GLI ATTI DI EUROSUN 2002

Sono disponibili gli Atti completi su CD-Rom di
“Eurosun 2002 – The 4th ISES Europe Congress”
(Isbn 88-900893-0-X)

Nel CD-Rom le 200 relazioni complete presentate nel corso di Eurosun 2002 (Congresso Tecnico-Scientifico)

Costo: 45 euro (Soci ISES ITALIA) – 65 euro (non Soci)

Per ordinazione: www.isesitalia.it/eurosun2002.htm
Per informazioni: e-mail: eurosun2002@isesitalia.it

LE PUBBLICAZIONI PERIODICHE E MONOGRAFICHE PER I SOCI DI ISES INTERNATIONAL

SOLAR ENERGY – www.elsevier.com/locate/se-online

Solar Energy è una rivista tecnico-scientifica mensile, in cui sono pubblicati articoli specialistici su tutti gli aspetti dell’energia solare nel campo della ricerca, dello sviluppo, delle applicazioni e delle policy.

REFOCUS – www.re-focus.net

REfocus è la rivista (nn.6 all’anno) di ISES International a carattere divulgativo.

I Soci di ISES International possono anche acquistare, a prezzi scontati, le monografie pubblicate dall’Associazione quale lo stato dell’arte dell’energia solare (“Solar Energy – The State of the Art. ISES Position Papers”) nel quale sono raccolti i contributi dei maggiori esperti del settore a livello mondiale.

Per maggiori informazioni sulle pubblicazioni di ISES International e su come riceverle:
www.ises.org
www.isesitalia.it

TECNOLOGIE SOLARI E ARCHITETTURA
di AA.VV.
EDICOM EDIZIONI – ISES ITALIA Collana “architettura sostenibile”

Anno 2002 – pp. 80 (17 x 24 cm)

Costo: 12,50 euro (Per i non Soci) – 10,00 euro (Per i Soci)

Codice catalogo pubblicazione ISES ITALIA: 16
www.isesitalia.it – (Biblioteca)

Atti del seminario “Tecnologie solari e architettura: possibilità e potenzialità di integrazione” tenutosi a Bologna il 22 marzo 2002. Seminario promosso da EdicomEdizioniEventi in collaborazione con ISES ITALIA nell’ambito del convegno “Costruire in bioedilizia. Progetto tecniche e materiali ecocompatibili” – Saiedue-Naturpolis 2002.

PRESENTAZIONE

L’uso efficiente dell’energia negli edifici, insieme all’applicazione di tecnologie che utilizzino fonti rinnovabili, sono oggi strumenti chiave per migliorare l’efficienza energetica e ridurre i consumi di combustibili fossili e, di conseguenza, l’inquinamento ambientale. Il volume analizza le possibilità di integrazione delle tecnologie solari in architettura, illustrando esempi significativi di progettazione e tipologie di impianti. Viene inoltre proposto un quadro delle iniziative e degli incentivi offerti dal Governo per la diffusione delle tecnologie solari. In appendice, sono riportati due bandi del Ministero per l’Ambiente per l’impiego di tecnologie solari.

IL SOLE NELLA CITTÁ L’USO DEL FOTOVOLTAICO NELL’EDILIZIA
di Mauro Spagnolo
FRANCO MUZZIO EDITORE – Editori Riuniti Collana “Energie” in collaborazione con ISES ITALIA

Anno 2002 – pp. 231 (17 x 24 cm)

Costo: 17,00 euro (Per i non Soci) – 12,50 euro (Per i Soci)

Codice catalogo pubblicazione ISES ITALIA: 15

ISES ITALIA ha avviato una collaborazione con Editori Riuniti per una Collana dedicata alle Fonti Energetiche Rinnovabili. L’obiettivo dell’iniziativa editoriale è di presentare il risultato del continuo sviluppo tecnologico registratosi negli ultimi anni e di offrire al lettore un quadro aggiornato delle potenzialità delle diverse tecniche di produzione energetica.

PRESENTAZIONE DEL VOLUME

Il volume costituisce uno studio organico sulle potenzialità dell’integrazione del fotovoltaico nell’architettura e nelle strutture che arredano le nostre città. Esso nasce da una duplice esigenza: fornire informazioni di base per chi volesse avvicinarsi al mondo del fotovoltaico e “mappare” le tipologie, fornendo criteri operativi, che rendano possibile il matrimonio tra l’architettura ed il fotovoltaico.

Questo doppio binario ha un ambizioso obiettivo: consentire la lettura del libro sia alle persone che si avvicinano per la prima volta al fotovoltaico, sia ai piú esigenti tecnici e professionisti del settore. Da un lato, infatti, la struttura di base del libro affronta i problemi principali di un sistema fotovoltaico integrato in un edificio in ordine alla progettazione, l’installazione, la manutenzione e la gestione; questo percorso porta all’individuazione di 25 possibili tipologie di impianti riportate in altrettante schede nelle quali, oltre alla descrizione di alcuni esempi di realizzazione, si trovano informazioni tecniche e dettagli costruttivi. Da un altro lato, poi, sono trattati gli aspetti piú propriamente tecnologici del fotovoltaico in Appendici monotematiche, sviluppate per soddisfare interessi specifici. Nel loro interno le informazioni sono semplici ed alla portata di tutti, ma con numerose parti di maggior dettaglio tecnico, indirizzate a chi volesse approfondire alcuni particolari aspetti.

SITO INTERNET DI ISES ITALIA

www.isesitalia.it

INFORMAZIONI SULLE TECNOLOGIE; AGGIORNATE LE LISTE DEI SOCI COLLETTIVI DI ISES ITALIA (AZIENDE ED ORGANIZZAZIONI DEL SETTORE DELLE RINNOVABILI) ED IL CATALOGO DELLE PUBBLICAZIONI; NUOVI DOCUMENTI DA SCARICARE.

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A tutti i Soci e agli abbonati verrà inviato il N.3 di marzo de “Ilsoleatrecentosessantagradi”, con l’inserto “Compatibilità ambientale degli impianti eolici” (24 pp.)

Per informazioni: www.ilsolea360gradi.it/abbonamento.htm

Hanno collaborato a questo numero:

Annalisa Corrado, Giuseppe Gamba, Luigi Pari.

Numero chiuso l’8 gennaio 2003