Scarica il PDF: IlSolea360gradi – Anno VIII- N.9 Ottobre 2001
Newsletter mensile di ISES ITALIA
In questo numero:
- IL PUNTO SUL SISTEMA DEI CERTIFICATI VERDI IN ITALIA
Dal 2002 entrerà in funzione il nuovo mercato. Per garantire l’offerta nel tempo sarà necessario semplificare l’iter autorizzativo degli impianti. Qualche incertezza sul ritorno economico degli investimenti. - LE CRITICHE IN EUROPA AL MODELLO DEI CERTIFICATI VERDI
Il punto di vista dei sostenitori dei prezzi fissati politicamente - BIOCOMBUSTIBILI IN EUROPA: CRESCE LA PRODUZIONE DI ETANOLO E BIODIESEL
- INCENTIVI ALLE RINNOVABILI IN FRANCIA
- COMUNITÀ LOCALI A ENERGIA SOLARE
INTERVENTI PER LE RINNOVABILI PREVISTI DAL PIANO ENERGETICO REGIONALE DELLA REGIONE PUGLIA
FONDI STRUTTURALI E CARBON TAX PER LE RINNOVABILI IN PUGLIA - NEWS
- “ARTE E TECNOLOGIE SOLARI” AL MUSEO DEI BAMBINI DI ROMA
- NEL 2040 UN QUARTO DELL’ENERGIA ELETTRICA DAL FV
- SOLARE TERMICO A CONCENTRAZIONE PER PRODURRE CALCE
- DUE INIZIATIVE PER L’ENERGIA SOLARE NELLE SCUOLE
- DAL MINISTERO DELL’AMBIENTE
SOLARE TERMICO, PROGRAMMA “ISOLE SOLARI”, BANDI REGIONALI TETTI FOTOVOLTAICI - FOCUS TECNOLOGIA
TIPOLOGIE DI IMPIANTI SOLARI TERMICI PER I CONDOMINI
Le tipologie d’impianto solare per l’erogazione di acqua calda ad uso igienico sanitario che offrono maggiori benefici tecnici ed economici per le strutture condominiali - NOTIZIE DA ISES ITALIA
IL PUNTO SUL SISTEMA DEI CERTIFICATI VERDI IN ITALIA
Dal 2002 entrerà in funzione il nuovo mercato. Per garantire l’offerta nel tempo sarà necessario semplificare l’iter autorizzativo degli impianti. Qualche incertezza sul ritorno economico degli investimenti.
Il recente workshop sulle fonti rinnovabili, organizzato dall’Istituto di Ricerca Internazionale, ha fornito nuovi elementi di valutazione in merito ai Certificati Verdi. Tutto sommato non si sono manifestate preoccupazioni relative all’effettiva entrata in funzione del sistema a partire dal 2002 e il GRTN (Gestore Rete Trasmissione Nazionale) sembra pronto a gestirlo. Spettano infatti in particolare al GRTN i compiti di: qualificare gli impianti a fonti rinnovabili, emettere i Certificati Verdi, in assenza della Borsa Elettrica gestire le transazioni di acquisto/vendita dei Certificati Verdi (contratti bilaterali). Nel corso del workshop si è potuto chiarire che almeno nell’immediato futuro non vi sarà un problema di eccesso di offerta, in quanto il GRTN darà la precedenza ai Certificati Verdi presentati dai privati e utilizzerà quelli derivanti da impianti finanziati nell’ambito CIP 6/92, pure entrati in funzione dopo l’1.4.1999, quanto basta per coprire l’intera domanda.
Solo quando gran parte degli impianti CIP 6 saranno pervenuti alla scadenza degli otto anni, si potrà presentare il rischio di uno squilibrio sul lato dell’offerta. Viceversa, viste le difficoltà autorizzative per nuovi impianti a fonti rinnovabili, esiste piuttosto il rischio opposto di una carenza di offerta. Questo caso è previsto nel Decreto Legislativo del novembre 1999: il GRTN potrà ovviare al deficit emettendo Certificati Verdi virtuali di durata triennale. Nel frattempo, però, gli impianti necessari per coprire il divario dovranno essere entrati in esercizio. Un problema non da poco. Non a caso, infatti, la semplificazione dell’iter autorizzativo è stato argomento ampiamente dibattuto durante il workshop: se il decreto che sveltisce l’iter autorizzativo per gli impianti a combustibili fossili verrà definitivamente approvato nella versione attuale, paradossalmente sarebbe più semplice, rapido e certo il tempo richiesto per approvare un impianto da 800 MW a cicli combinati di quello necessario per un impianto eolico da qualche MW.
Altro elemento di riflessione ha riguardato l’effettivo ritorno economico per coloro che investiranno nel settore. Questo, come è noto, dipenderà dal mix effettivo degli impianti CIP 6, ma non solo. Il risultato sarà anche influenzato dal valore assunto dal costo del combustibile evitato con un impianto CIP 6, che, come dimostrano le vicende degli ultimi due anni, può essere molto volatile. La discussione in materia ha messo in luce fra gli operatori del settore una tendenza a richiedere qualche forma di garanzia sui futuri ricavi; atteggiamento comprensibile per una categoria abituata alle maggiori certezze del CIP 6, che tuttavia si scontra con un dato ineludibile: per quanto “speciale”, quello dei Certificati Verdi è un mercato vero, con gli inevitabili rischi che per un imprenditore il mercato comporta. E’ però per molti osservatori la sola via sulla quale la produzione elettrica da fonti rinnovabili può farsi le ossa e diventare competitiva a tutti gli effetti.
LE CRITICHE IN EUROPA AL MODELLO DEI CERTIFICATI VERDI
Il punto di vista dei sostenitori dei prezzi fissati politicamente
Dopo aver fornito un quadro della situazione attuale circa il meccanismo di sostegno dell’energia elettrica da rinnovabili previsto in Italia, vogliamo riportare brevemente alcune critiche a questo modello che provengono da differenti attori del settore, operanti specialmente in quei paesi che hanno visto espandersi notevolmente il mercato delle rinnovabili, e in special modo l’eolico, attraverso il modello della “tariffa fissa”, cioè in Germania e Danimarca. L’attuale dibattito europeo è focalizzato sui vantaggi e gli svantaggi dei due principali modelli fin qui proposti per valorizzare queste tecnologie e, di conseguenza, per allargare il loro mercato:
1) Modello dei prezzi fissati amministrativamente e della quantità fissata dal mercato – MPF
Il prezzo del kWh da rinnovabili è stabilito a livello politico (per 6-8 anni) e la quantità di elettricità da rinnovabili prodotta è determinata del mercato. Questo modello ha avuto molto successo in Germania, Spagna e Danimarca; in questi paesi, ad esempio, si registra il 90% della produzione europea di energia elettrica da fonte eolica (il meccanismo attualmente è adottato anche in Francia).
2) Modello delle quantità fissate amministrativamente e dei prezzi fissati dal mercato – MQF
La quantità dell’elettricità da rinnovabili è fissata in sede governativa (si stabilisce una quota percentuale di energia elettrica da rinnovabili da raggiungere annualmente), mentre i prezzi sono determinati sul mercato. Questo modello è quello in vigore da tempo in Gran Bretagna, oggi lo è in Italia (quota stabilita del 2%) e sarà adottato anche dalla Danimarca a partire dal 2003.
Recentemente l’Unione europea ha accettato l’uso del MPF nella proposta Direttiva europea per l’elettricità da fonti di energia rinnovabili, non più definito come un aiuto statale illegale, ma come un accettabile modello di sostegno allo sviluppo delle rinnovabili. Resta comunque aperta la questione sul futuro quadro di regolamentazione da adottare all’interno dell’UE.
Generalmente il MQF viene considerato un meccanismo più orientato al mercato e, quindi, più liberale rispetto al MPF. Secondo i suoi critici, poiché oltre alla definizione dell’ammontare della produzione, anche una parte del valore dei certificati verdi posti sul mercato viene fissata arbitrariamente (prezzi minimi e massimi) non si può affermare che questo modello sia più “market-oriented” del MPF, nel quale solo i prezzi di cessione dell’elettricità vengono prestabiliti.
Il principale argomento per l’introduzione del MQF è legato al fatto che si ritiene esso possa incrementare la competizione tra i fornitori di rinnovabili. Coloro che si oppongono al MQF ritengono che le rinnovabili hanno diverse peculiarità non in sintonia con questo sistema:
a) una struttura dei costi, con una elevata percentuale di investimenti fissi iniziali e con costi di gestione ridotti, che implica un maggior rischio sul mercato per l’investitore ed una crescente importanza nel mantenere una buona competitività sul mercato delle tecnologie
Con il MPF, ad esempio, i produttori di turbine eoliche hanno ridotto i prezzi, incrementando la quantità degli aerogeneratori venduti. Ne è conseguito un abbassamento del costo del kWh eolico di circa l’80% dal 1980. Nel MQF l’ammontare di energia eolica da produrre, che viene decisa anche alcuni anni prima, costringe i produttori di turbine eoliche ad abbassare i costi e soprattutto ad alzare i prezzi di vendita, al fine di aumentare il proprio profitto. Pertanto, si ritiene che quest’ultimo modello impedisca una reale competizione tra i produttori della tecnologia, aspetto decisivo per l’effettiva introduzione dei sistemi di energia rinnovabile sul mercato. Questi sistemi, infatti, hanno costi di investimento iniziali pari all’85-90% dei costi dell’intero ciclo di vita della tecnologia;
b) hanno a disposizione capacità di risorse naturali differenti da sito a sito
Al fine di raggiungere gli obiettivi posti dall’UE, sarebbe necessario sfruttare non solo i siti migliori; ad esempio, nel caso dell’eolico un costo di produzione del kWh su un sito a ridosso della costa irlandese è circa la metà di quello, sempre anemologicamente interessante, nel centro Europa. Il MQF definendo un prezzo unico, in quest’ultima condizione potrebbe non stimolare l’investimento. Un MPF che definisca un prezzo del kWh anche in base all’efficienza del sito può ridurre i profitti dei siti migliori senza eliminare i vantaggi economici di altri siti meno favoriti, ma pur sempre interessanti;
c) la dispersione sul territorio di queste tecnologie rende importante far partecipe le comunità locali e i cittadini nella progettazione, sviluppo e proprietà degli impianti.
L’esempio della Danimarca è particolarmente indicativo: il MPF, fino ad oggi adottato, ha creato oltre 60.000 proprietari di turbine eoliche. Il nuovo modello dei certificati verdi invece, con le sue fluttuazione dei prezzi, non sembra dare garanzie sui budget di nuovi progetti e, di conseguenza, le procedure di finanziamento presso le banche locali non potranno essere più così facili per i piccoli imprenditori. Quindi il mercato sarà probabilmente caratterizzato da grandi attori, capaci di manipolare il prezzo di mercato; solo importanti società elettriche o compagnie energetiche potranno così sfruttare questo mercato; il numero degli investitori si ridurrà, così come la competizione tra loro ed i prezzi potranno aumentare. Tutto ciò potrebbe alimentare anche una certa resistenza a livello locale nella realizzazione dei nuovi impianti;
d) sono tecnologie che solo recentemente sono entrate nel mercato dell’energia, quindi detengono quote marginali di esso e incontrano resistenze da parte dei detentori delle tecnologie convenzionali ormai consolidate.
L’aumento della produzione di energia da rinnovabili in pratica dovrebbe ridurre i profitti delle compagnie energetiche che non hanno un reale interesse economico ad investire in queste nuove tecnologie. Se, come detto sopra, i piccoli produttori indipendenti vengono scoraggiati negli investimenti, è difficile pensare ad una diffusione di queste tecnologie solo grazie all’impegno delle società elettriche fondate sulle fonti fossili e nucleari.
In conclusione, secondo i critici del MQF il miglior modello per ogni paese e anche per l’UE, dovrebbe essere il MPF, perché meglio si adatta alle caratteristiche delle fonti rinnovabili qui analizzate.
BIOCOMBUSTIBILI IN EUROPA: CRESCE LA PRODUZIONE DI ETANOLO E BIODIESEL
Dall’inizio degli anni ’90 la produzione europea di biocombustibili ha avuto una crescita piuttosto sostenuta. Per quanto riguarda l’etanolo, prodotto dalla fermentazione del grano, dell’orzo, del frumento o della barbabietola, la produzione è passata da 45.500 t del 1993 a 191.000 t del 2000. La Francia ha il primato tra i paesi produttori, con 91.000 t; seguono la Spagna con 80.000 t e la Svezia con 20.000 t. Attive nel settore dell’etanolo sono alcune compagnie petrolifere, come la francese TotalFinaElf o la spagnola Abengoa.
L’altro biocombustile distribuito in Europa, il biodiesel (prodotto dai semi di rapa o dall’olio di girasole) ha avuto una crescita molto più consistente: partendo dalle 55.000 t del 1992, la produzione europea ha superato le 700.000 t nel 2000. Anche qui la Francia ha la prima posizione con 328.600 t, la Germania segue con 246.000 t, l’Italia è terza con 78.000 t.
Dal punto di vista industriale, il settore è costituito da aziende di dimensione internazionale. In Francia, il gruppo Diester Industrie è il principale attore nella produzione e commercializzazione; il suo principale competitore è la Novaol. La produzione di biodiesel in Italia ha ancora una dimensione di nicchia, garantita dal contingente defiscalizzato e dalla disponibilità di materia prima a un costo relativamente contenuto e comunque tale da rendere il costo finale del biodiesel inferiore al prezzo di mercato del gasolio. Attualmente in Italia sono 6 le aziende assegnatarie di quote di produzione, nell’ambito del contingente defiscalizzato, più alcune imprese con stabilimenti di produzione in altri paesi. Non esistono dati certi sul numero degli occupati in Europa nel settore dei biocombustibili. Si stima tuttavia che nella sola Francia siano quasi 7.000 le persone che lavorano a tempo pieno nelle attività agricole collegate al settore e quelle attive nei processi di trasformazione.
In base ai progetti già messi in cantiere, si ritiene che la produzione europea di tutti i tipi di biocombustibili possa aggirarsi intorno a 4,8 milioni di t entro il 2003, in sintonia con gli obiettivi dell’Unione europea. Tuttavia, alla soglia del 2010, alcune semplici proiezioni indicano che l’ambizioso obiettivo del Libro Bianco di raggiungere la quota del 7% dei consumi di combustibile con prodotti di origine rinnovabili (circa 17 milioni di t) non potrà probabilmente essere raggiunto: estrapolando i dati attuali, infatti, si raggiunge a malapena una produzione di 11,7 milioni di t.
INCENTIVI ALLE RINNOVABILI IN FRANCIA
Il governo francese sta procedendo alla regolamentazione delle tariffe di vendita alla rete dell’elettricità prodotta da rinnovabili. Nel caso dell’eolico, la tariffa di acquisto del kWh prodotto è per i progetti su terraferma è di 8,38 euro centesimi (162 lire) e di 9,15 euro centesimi (177 lire) per progetti in Corsica e nei dipartimenti d’oltremare. Gli incentivi sono garantiti per i primi 5 anni e dopo tale periodo si riduranno rispettivamente a 3,05 euro cents (59 lire) e 4,5 euro cents (87 lire) per ulteriori 10 anni. Queste tariffe sono applicate solo per progetti fino a 12 MW, per quelli più grandi continuerà a funzionare il precedente sistema dei bandi governativi (modello NFFO britannico). Per informazioni sul nuovo regolamento di incentivi a tariffa fissa si può consultare il sito internet: www.cre.fr.
Altra misura incentivante è la creazione di un credito d’imposta pari al 15% delle spese di acquisto per gli impianti che sfruttano l’energia solare. La misura sarà applicabile fino alla fine del 2002 per interventi nella residenza principale del contribuente. “Premi all’acquisto” sono offerti dalle regioni per l’installazione di scaldacqua solari. Questi incentivi dovrebbero poter permettere in media una riduzione del 25% dei costi di installazione. L’installazione completa di scaldacqua solare beneficia anche dell’IVA ridotta al 5,5% per abitazioni completate da più di due anni. Queste misure rimangono tuttavia ancora sconosciute alla stragrande maggioranza dell’opinione pubblica. Per quanto concerne la biomassa il governo renderà disponibili oltre 20 mld di lire per incentivi nel settore e in particolare per l’utilizzo energetico del legno.
COMUNITÀ LOCALI A ENERGIA SOLARE
INTERVENTI PER LE RINNOVABILI PREVISTI DAL PIANO ENERGETICO REGIONALE DELLA REGIONE PUGLIA
Un ampio contributo sulle potenzialità delle rinnovabili in Puglia lo fornisce lo “Studio per l’elaborazione del Piano Energetico Regionale” (PER) (ancora non approvato definitivamente) soprattutto nella sezione dedicata alle “Proposte di sviluppo delle fonti rinnovabili e del risparmio energetico in Puglia” che ha, come limite temporale, l’anno 2005. L’insieme delle iniziative proposte al 2005 prevede una potenza elettrica complessiva installata pari a 694,12 MW con una produzione di energia pari a 2.517,32 GWh (qui abbiamo escluso la produzione elettrica da RSU).
Sempre secondo il PER, con riferimento ad un orizzonte temporale più prossimo, cioè il 2002, l’energia prodotta passerebbe rispetto al 1998 (data di riferimento del PER), da 109 GWh a 896 GWh. Il maggior contributo in termini di potenza installata, proviene dagli impianti eolici, pari a 303,9 MW (al settembre 2001 sono installati sul territorio 222 MW eolici), seguiti da quelli a biomasse (42,1 MW), a CDR-Combustibile Derivato dai Rifiuti (40 MW) e a biogas (14,3). Dovrebbe crescere leggermente l’apporto degli impianti fotovoltaici (grazie anche al Programma Tetti Fotovoltaici), costante invece quello dell’idroelettrico. In termini di energia, il contributo maggiore è offerto dagli impianti a CDR (35,5%), seguiti da quelli a biomasse (31,9%) e dagli impianti eolici (27,2%).
Poiché si prevede che, al 2002, la produzione complessiva di energia elettrica in Puglia sarà pari a circa 29.200 GWh, il contributo fornito dalle fonti rinnovabili si valuta pari a circa il 3,07% (in questo caso includiamo l’energia da RSU).
Eolico
Nel caso della generazione eolica, che gioca un ruolo predominante tra le rinnovabili in Puglia, la potenza elettrica che si ritiene installabile è pari a 500 MW. Con questa potenza, la producibilità del potenziale eolico in Puglia è stimata in 1.250 GWh. Le aree che ospitano e potranno ospitare parchi eolici sono l’Appennino Dauno, l’Alta Murgia barese e i litorali adriatico e jonico-salentino.
Solare termico
La Puglia presenta condizioni geo-climatiche ottimali per lo sfruttamento dell’energia solare, con livelli di radiazione pressoché uniformi su tutto il territorio. Una stima della domanda di energia del settore civile, attesa al 2005, è di circa 1.590.000 tep e considerando che, in media, la domanda di energia termica per la produzione di acqua calda sanitaria è pari a circa il 9% dei consumi del settore, il fabbisogno medio di energia previsto per soddisfare questa necessità, al 2005, è di circa 143.000 tep. Il PER propone un programma di diffusione del solare termico finalizzato alla copertura del 10% della domanda di energia termica per la produzione di acqua calda sanitaria nel settore civile. Vengono considerati prioritari gli interventi nel settore residenziale (complessi residenziali plurifamiliari) e nel settore terziario, in particolare attività turistiche, impianti sportivi, ospedali, scuole. Considerando una resa termica di 715 kWh/m2/anno, l’obiettivo porta alla necessità di installare, entro il 2005, circa 232.000 m2 di pannelli solari termici per una produzione complessiva di 14.266 tep. Le emissioni evitate di CO2 saranno annualmente pari a 33.320 t.
Solare fotovoltaico
L’energia solare fotovoltaica trova in Puglia una applicazione su larga scala significativa nell’impianto di DELPHOS, presso Manfredonia (FG), con una potenza di 600 kWp. Nel settore civile, se si escludono poche applicazione degne di nota, come nel caso della Cittadella della Carità di Taranto (35 kWp), si registra una scarsa diffusione di questa tecnologia. Il PER propone, al 2005, di coprire il 2% dei consumi di energia elettrica della Pubblica Amministrazione con il FV. Assumendo una producibilità pari a 1.650 kWh/m2/anno ed una resa di 0,10 kWp/m2, si renderebbe necessaria l’installazione di circa 13,1 MWp (131.000 m2 di superficie di moduli FV). La produzione prevista risulterebbe pari a 21,62 GWh/anno, con una riduzione delle emissioni di anidride carbonica di 21.000 t/anno.
Energie da biomasse
La grande disponibilità di suolo agricolo (circa l’82% del territorio regionale) potrebbe rappresentare anche una importante fonte di energia rinnovabile. Dallo studio risulta che il potenziale energetico regionale derivante dai biocombustibili solidi è pari a circa 641 ktep/anno: residui agricoli (473 ktep), residui da attività di trasformazione dei prodotti agricoli (92 ktep), biomasse residuali delle vegetazioni boschive e forestali (20 ktep), scarti delle industrie di lavorazione del legno e del mobilio (56 ktep). Il PER propone di utilizzare un potenziale energetico pari al 70% del totale disponibile in ciascuna delle 5 province pugliesi. Per la produzione di energia elettrica si considera prevalentemente l’uso di turbogeneratori a vapore. Si ritiene tecnicamente fattibile realizzare 15 impianti per una potenza complessiva di 174 MW. La produzione di elettricità prevista sarebbe di circa 1.218.000 MWh/anno. Sul fronte dei biocombustibili liquidi, segnaliamo che la produzione attuale di colture oleoginose in Puglia ammonta a 26.000 t/anno di semi (colza, girasole, soia), la metà della quale è nella provincia di Foggia. Nella provincia di Bari sono presenti 3 impianti che producono 10.000 t/anno di biodiesel (poco più del 10% della produzione nazionale) ed utilizzano, in gran parte, materie prime importate da altre regioni. Obiettivo di rapida attuazione sarebbe l’avvio di colture energetiche nel settore delle oleoginose, con l’intento di impiegare il biodiesel, così prodotto, nel sistema dei trasporti pubblici.
Idroelettrico
L’attuale potenza idroelettrica installata nella Regione è pari a 2 MW ed è costituita dagli impianti situati a Minervino Murge (BA) e Ginosa (TA). Il potenziale idroelettrico, in termini di energia elettrica annualmente prodotta, è dell’ordine di circa 2 GWh/anno. Gli interventi economicamente realizzabili sono relativi a 2 invasi in località Occhito (FG) e in località Marana Caciotti, nei pressi di Cerignola; la potenza installabile è rispettivamente di 4.450 kW (con una produzione di 13.350 GWh/anno) e di 810 kW (con una produzione di 1.825 GWh/anno).
IL PROGRAMMA TETTI FOTOVOLTAICI IN LIGURIA
Il POR (Piano Operativo Regionale) Puglia 2000-2006 in merito allo sviluppo delle fonti di energia rinnovabili per la produzione di energia si limita esclusivamente a prevedere incentivi per l’energia eolica e l’energia da biomasse. In particolare la misura 1.9 del POR Puglia prevede aiuti alle imprese con contributi in conto capitale per la realizzazione di nuovi impianti di produzione di energia elettrica da biomasse con potenza nominale complessiva installata nel singolo impianto superiore a 10 MW e per la produzione di energia elettrica da fonte eolica, con potenza nominale complessiva installata nel singolo campo non superiore a 10 MW.
Destinatari finali della misura sono le imprese produttrici di energia ed considera l’intero territorio regionale. Le turbine eoliche sono previste nelle aree ad elevato potenziale eolico (come da PER), gli impianti per l’energia da biomasse nelle aree in cui si realizza un’intensa attività agricola. In connessione e a completamento con questa scelta di fondo, il Programma Regionale per il contenimento delle emissioni di gas serra in attuazione del Protocollo di Kyoto prevede una quota di risorse provenienti dalla carbon tax da destinare alla promozione di tutte le fonti rinnovabili, compreso il fotovoltaico e il solare termico, attraverso la realizzazione di un centro dimostrativo educativo orientato alla diffusione delle conoscenze del settore. I beneficiari di tale intervento sono individuabili nelle ONG riconosciute in associazione con enti locali.
Si ringrazia per la collaborazione l’Ing. Vincenzo Lattanzi dell’ENEA – Centro Consulenza Energetica Integrata di Bari Via Roberto da Bari, 119 – 70122 Bari
NEWS
“ARTE E TECNOLOGIE SOLARI” AL MUSEO DEI BAMBINI DI ROMA
“Arte e Tecnologie Solari”, la mostra itinerante sull’energia solare di ISES ITALIA, sarà allestita dal 6 al 15 novembre presso il Museo dei Bambini di Roma nell’ambito dell’evento “Sole, Acqua, Vento, Biomassa e… il segreto dell’energia infinita”, patrocinato dalla Commissione Europea e coordinato da Innova spa, Società di Consulenza di Roma, con la collaborazione dell’APRE (Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea). L’evento, rivolto in particolare alle scuole, ma aperto anche ad un vasto pubblico, ha l’obiettivo di promuovere l’utilizzo delle energie rinnovabili divulgandone le possibilità di utilizzo attraverso una mostra composta da materiale dimostrativo di vario tipo (video, plastici, prototipi, CD interattivi, materiale fotografico, etc). Il luogo stesso in cui si svolge l’evento, il Museo dei Bambini di Roma, costituisce un esempio delle possibili applicazioni dell’energia solare integrando nella sua struttura un impianto fotovoltaico collegato alla rete.
La mostra si svolge in occasione della “European Science and Technology Week”, la settimana della scienza e della tecnica promossa dalla Commissione Europea dal 5 all’11 novembre durante la quale quattro città europee del Mediterraneo (Roma, Salonicco in Grecia, Barcellona in Spagna e Oporto in Portogallo) organizzeranno ed ospiteranno manifestazioni ed eventi per avvicinare i cittadini alle tematiche scientifiche e tecnologiche. Il giorno 12 è stato organizzato un seminario che, con interventi di esperti del settore, autorità governative locali, responsabili d’industria e rappresentanti di organizzazioni ambientali, intende fornire un quadro completo sulle reali possibilità di applicazione delle tecnologie rinnovabili. Partecipa tra i relatori anche Cesare Silvi, presidente dell’International Solar Energy Society.
Per informazioni: Museo dei Bambini di Roma – www.mdbr.it
NEL 2040 UN QUARTO DELL’ENERGIA ELETTRICA DAL FV
Entro il 2040 l’energia solare potrebbe coprire un quarto della domanda mondiale di energia elettrica, pari a oltre 9.000 TWh. Lo afferma il nuovo rapporto “Solar Generation” pubblicato nel mese di ottobre da Greenpeace e dall’EPIA (European Photovoltaic Industry Association), che indica questo obiettivo come prioritario per combattere i cambiamenti climatici, assicurare l’accesso all’energia elettrica per le popolazioni dei paesi in via di sviluppo, garantire una maggiore sicurezza energetica e contribuire all’indipendenza nei confronti dei combustibili fossili. Il rapporto fornisce un’analisi di lungo termine sulle prospettive del mercato mondiale dell’elettricità solare al 2020, con proiezioni al 2040, basandosi sull’attuale situazione dell’industria e sulle opportunità offerte dal mercato internazionale.
Si prevede che fino al 2020 il mercato del fotovoltaico registrerà una crescita media annuale del 30%, mentre la domanda globale di energia subirà un incremento di 27.000 TWh alla stessa data. Al 2040 il giro d’affari del mercato dell’elettricità solare potrà avere un valore di 75 miliardi di dollari annui (1,2 mld di dollari è il valore attuale). Attualmente, secondo una ricerca di mercato condotta da una società californiana (Strategies Unlimited), circa il 40% del mercato fotovoltaico riguarda le applicazioni rurali. Secondo Greenpeace già al 2020 il fotovoltaico coprirà il 30% dei consumi elettrici in Africa.
Il rapporto, scaricabile dal sito di Greenpeace, è stato redatto nell’ambito della campagna internazionale “Choose Positive Energy”, promossa per chiedere ai governi di tutto il mondo di impegnarsi a far sì che entro la prossima decade le energie rinnovabili soddisfino il fabbisogno di energia della moltitudine di abitanti del mondo attualmente privi di elettricità.
Per informazioni: Greenpeace – www.greenpeace.org
SOLARE TERMICO A CONCENTRAZIONE PER PRODURRE CALCE
La QualiCal srl (società italiana con sede a Bergamo), il PSI (lo svizzero Paul Sherrer Institute) e l’ETH (Swiss Federal Institute of Technology, di Zurigo) stanno collaborando congiuntamente al progetto triennale “The Solar Production of Lime”, parzialmente finanziato dallo Swiss Federal Office of Energy e condotto nell’ambito del programma SolarPACES dell’International Energy Agency (IEA). Si tratta di un ambizioso progetto che si propone di sviluppare una tecnologia per la produzione di calce, magnesite e cemento che utilizzi esclusivamente energia solare.
La produzione industriale della calce tramite i processi convenzionali è attualmente responsabile di circa il 4% delle emissioni in atmosfera di gas-serra a livello globale. Sostituire l’energia solare ai combustibili fossili per alimentare questo processo industriale, oltre a salvaguardare l’ambiente, potrebbe rivelarsi un’opzione valida soprattutto in paesi assolati come l’Italia meridionale o nei paesi in via di sviluppo, principali destinatari della tecnologia proposta da questo progetto. La calce, materiale estremamente versatile utilizzato nell’edilizia, nell’industria chimica come nel trattamento delle acque, si produce attraverso un processo endotermico di calcificazione del carbonato di calcio che richiede temperature superiori ai 900 °C, raggiungibili attraverso un sistema solare termico a concentrazione.
Obiettivo principale del progetto è di dimostrare la fattibilità tecnica e la competitività economica di questa tecnologia proponendo il progetto operativo per un impianto da almeno 0,5 MW di potenza. La fattibilità tecnica è stata verificata, nella prima fase del progetto, attraverso la progettazione, la realizzazione e la valutazione delle performance di un impianto pilota da 10 kW, testato durante l’estate utilizzando la small solar furnace del laboratorio di chimica solare ad alta temperatura del PSI; tale struttura sperimentale, costituita da un eliostato di 51 m2 (pre-concentratore) e da uno specchio parabolico di 2.7 m2 (concentratore), consente un fattore massimo di concentrazione pari a 4000 suns (1 sun=1 kW/m2).
Per informazioni: QualiCal srl – www.qualical.com/solar
e-mail: solar@qualical.com
DUE INIZIATIVE PER L’ENERGIA SOLARE NELLE SCUOLE
Per sensibilizzare la cittadinanza all’uso razionale e sostenibile dell’energia mediante l’utilizzo delle tecnologie solari e per valorizzare le possibilità di finanziamento offerte dal Ministero dell’Ambiente (Programma Tetti Fotovoltaici e Programma Solare Termico), l’Agenzia per il Risparmio Energetico del Comune di Roma promuove l’iniziativa didattico-formativa “Energia Solare a Scuola” dedicata ai Licei e agli Istituti Tecnici e Professionali. L’Agenzia propone due moduli didattici dal titolo: “Il Fotovoltaico: la generazione di energia elettrica dal Sole” e “Il Solare Termico: l’utilizzo termico della radiazione solare”. I moduli sono composti da tre unità didattiche che guidano lo studente dalle problematiche ambientali legate all’utilizzo delle risorse fossili fino alla comprensione del funzionamento delle specifiche tecnologie solari. Una quarta unità didattica è invece interamente dedicata ad attività tecnico-pratiche: se l’Istituto scolastico deciderà di installare un impianto ad energia solare (termico o FV) gli studenti parteciperanno alla progettazione e all’installazione. L’Agenzia si occuperà anche di redigere la domanda di finanziamento al Ministero a firma dell’Amministrazione provinciale in quanto proponente, garantendo che le proposte didattiche e l’eventuale installazione e degli impianti saranno affidate a società con provata esperienza nel settore.
“Scuola sostenibile: energia, clima, ecosistema” è il titolo di un progetto di “educazione alla sostenibilità” che coinvolgerà tutte le Scuole della Provincia di Trento. Battistrada dell’iniziativa l’Istituto Comprensivo di Tesero dove è stato installato un impianto FV per produrre l’energia elettrica necessaria all’intero edificio scolastico. L’Agenzia Provinciale per la Protezione dell’Ambiente ha messo a disposizione della scuola una kit di strumenti che permetterà agli alunni della classe coinvolta di verificare, in diversi momenti dell’anno, i consumi di energia (riscaldamento ed energia elettrica) nella struttura scolastica ed il risparmio energetico ottenuto. Gli alunni della classe dovranno comunicare a tutti gli altri studenti le buone pratiche sui consumi di energia nella struttura scolastica. L’Amministrazione Comunale verserà alla Scuola il valore monetario del risparmio ottenuto.
Per informazioni: Agenzia per il Risparmio Energetico di Roma
www.romaenergia.org
Per informazioni: Agenzia Provinciale per la Protezione dell’Ambiente
www.provincia.tn.it/appa/
DAL MINISTERO DELL’AMBIENTE
SOLARE TERMICO, PROGRAMMA “ISOLE SOLARI”, BANDI REGIONALI TETTI FOTOVOLTAICI
in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente – Servizio IAR
Nell’ambito di una Convenzione tra il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio (Servizio IAR – Inquinamento Atmosferico e Rischi Industriali) e ISES ITALIA, questa rubrica de “Ilsoleatrecentosessantagradi” è dedicata alle informazioni sui programmi e le iniziative per le fonti energetiche rinnovabili del Ministero dell’Ambiente. La pagina è redatta in collaborazione tra il Ministero dell’Ambiente (Servizio IAR) ed ISES ITALIA.
IL SOLARE TERMICO È ESTESO A TUTTI I COMUNI. IN SICILIA I PRIMI PROGETTI APPROVATI
Il programma di finanziamenti per il solare termico prevede la possibilità di ottenere un contributo a fondo perduto del 30% per installare impianti solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria e per il riscaldamento delle piscine. Il programma era rivolto esclusivamente ai Comuni con oltre 50.000 abitanti e alle Aziende Municipalizzate del Gas per l’installazione di impianti presso utenze pubbliche e private. Il Ministero dell’Ambiente ha stabilito di estendere la possibilità di finanziamento a tutti i Comuni d’Italia, senza distinzioni. Tale modifica verrà ratificata da uno specifico provvedimento del Servizio IAR del Ministero che verrà emanato alla fine di novembre.
Sono intanto stati approvati i primi progetti presentati nell’ambito del programma. Si tratta di tre progetti della AGM di Palermo che riguardano l’installazione di impianti solari termici presso importanti strutture del capoluogo siciliano: la Clinica “Noto Pasqualino”, dove verrà realizzato un impianto con 124 m2 di collettori a fronte di un investimento complessivo pari a 140 milioni di lire; l’Hotel S. Paolo, nel quale verranno installati 210 m2 di collettori, per un investimento di 240 milioni; due piscine coperte comunali che saranno dotate di un impianto di 300 m2 con un costo pari a circa 96 milioni.
Per informazioni: Ministero dell’Ambiente – Servizio IAR
“Programma Solare Termico”
tel. 06/57225323 fax 06/57225374
SI AVVIA ALLA CONCLUSIONE IL PROGRAMMA “ISOLE SOLARI”: ENTRO DICEMBRE LA SELEZIONE DELLE ISOLE PRESCELTE
Il programma nazionale per lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili e della mobilità sostenibile nelle isole minori è stato varato dal Ministero dell’Ambiente nell’ambito della campagna “Take-off” per il decollo delle rinnovabili promossa dall’Unione Europea.
Ricordiamo che per questo programma, rivolto ai Comuni delle isole minori sedi di aree marine protette o interessate da parchi nazionali, il MAMB ha stanziato fondi per 12 miliardi di lire, di cui 7 mld per interventi relativi alle fonti rinnovabili: installazione di impianti solari termici e fotovoltaici; utilizzo dell’eolico e delle biomasse (esclusi i rifiuti); geotermia per la produzione di energia elettrica e termica; impiego di tecnologie innovative come le celle a combustibile e di tecnologie rinnovabili per la dissalazione dell’acqua marina. Tutti gli interventi verranno finanziati con un contributo pubblico pari all’80% del costo dell’investimento.
La data di scadenza per la presentazione delle domande prevista dal bando, che era stato pubblicato nel mese di aprile, è stata prorogata al 30 novembre. Entro il 15 dicembre si procederà all’esame delle domande presentate e verranno selezionate due o tre isole minori italiane che punteranno all’autosufficienza energetica basata sulle rinnovabili.
I BANDI REGIONALI DEL PROGRAMMA TETTI FOTOVOLTAICI
Le principali novità sulla situazione dei bandi regionali del programma tetti fotovoltaici riguardano la pubblicazione del bando della Basilicata (BUR del 26 ottobre); i bandi dell’Abruzzo e della Puglia sono stati approvati dalle rispettive Giunte Regionali e per la metà di novembre saranno disponibili sui BUR e sui siti regionali, anche quello della Campania, approvato dalla Giunta il 13 novembre, dovrebbe essere pubblicato per il 20 novembre; la Regione Lazio ha stabilito una proroga di due mesi per la presentazione delle domande, che quindi potranno essere inoltrate fino ai primi di febbraio. Il bando della Lombardia, già predisposto, non è ancora stato approvato e la sua pubblicazione è quindi rimandata al mese di dicembre; entro la fine dell’anno dovrebbe essere pubblicato il bando della regione Sicilia, dove alcuni problemi amministrativi ne hanno ritardato la definizione. Per un quadro generale dei Bandi Regionali vedi tabella.
Tabella: Sintesi della situazione dei Bandi Regionali
| REGIONE/PROV. AUT. | DATA PUBBLICAZIONE BANDO | SCADENZA |
| ABRUZZO | 15 novembre* | 15 febbraio* |
| BASILICATA | 26 ottobre | 10 dicembre |
| BOLZANO | 28 agosto | 30 novembre |
| CALABRIA | 8 agosto | 31 ottobre |
| CAMPANIA | 20 novembre* | 15 febbraio* |
| EMILIA ROMAGNA | 17 luglio | 15 ottobre |
| FRIULI VENEZIA GIULIA | 12 settembre | 10 dicembre |
| LAZIO | 6 settembre | 6 febbraio |
| LIGURIA | 30 agosto | 13 dicembre |
| LOMBARDIA | primi gg. dicembre* | primi gg marzo* |
| MARCHE | 30 agosto | 30 ottobre |
| MOLISE | 16 agosto | 15 novembre |
| PIEMONTE | 3 agosto | 29 novembre |
| PUGLIA | 15 novembre* | 15 febbraio* |
| SARDEGNA | 30 agosto | 28 novembre |
| SICILIA | entro il 2001* | febbraio/marzo* |
| TOSCANA | 10 ottobre | fino ad esaurimento fondi |
| TRENTO | Bando annuale | 30 giugno di ogni anno |
| UMBRIA | 29 agosto | 25 dicembre |
| VALLE D’AOSTA | 14 agosto | fino ad esaurimento fondi |
| VENETO | 3 agosto | 30 novembre |
| * Date previste | ||
Per informazioni: Ministero dell’Ambiente
www.minambiente.it
FOCUS TECNOLOGIA
TIPOLOGIE DI IMPIANTI SOLARI TERMICI PER I CONDOMINI
Le tipologie d’impianto solare per l’erogazione di acqua calda ad uso igienico sanitario che offrono maggiori benefici tecnici ed economici per le strutture condominiali
a cura di Antonio Bee e Luigi Rizzo – Costruzioni Solari srl
Chi acquista un appartamento in un condominio nel quale è prevista l’installazione di un impianto solare fanno spesso questo tipo richiesta: “Voglio che il pannello solare sia mio, così in caso di una disfunzione intervengo solo sul mio, l’energia solare che viene raccolta dal pannello è mia e se devo fare l’integrazione nel periodo invernale dell’acqua calda proveniente dal boiler solare voglio decidere personalemente tempi e modi “.
Impianti monoblocco (figura A)

Le imprese costruttrici, dinanzi ad una tale posizione del cliente, richiedono alle aziende del settore tanti impianti monoblocco a circolazione naturale da posizionare sui terrazzi dei condomini (figura A); in tal modo ciascun utente ha il proprio modulo solare, interviene solo su questo e lo integra quando lo ritiene opportuno.
Valutando con attenzione le richieste dei potenziali utenti cerchiamo di capire se la tecnologia del monoblocco è la più opportuna su questo tipo di costruzione a multipiano:
- I pannelli solari vengono testati da organismi ufficiali; in Italia, nel centro sperimentale ENEA della Trisaia, i pannelli solari vengono sottoposti a test che garantiscono la qualità del prodotto. L’esperienza di oltre un ventennio ci dice che i pannelli solari se ben costruiti e ben installati hanno, presumibilmente, una vita media che supera i 20 anni, pertanto si può escludere quella remora dell’utente di dover intervenire anche sui pannelli solari “degli altri” in caso di installazione di collettori collettivi.
- L’energia solare è gratuita, quindi l’utente non ha nessun costo nel cedere parte della sua se non gli necessita, perché superiore ai suoi bisogni, oppure perché assente dalla propria abitazione.
- E’ legittimo voler integrare la temperatura dell’acqua proveniente dall’impianto solare in funzione delle proprie necessità e quindi con tempi e modi propri.
Alla luce di queste considerazioni, la tecnologia del monoblocco, prodotta anche dalla nostra società, che è ideale per villette singole o a schiera, presenta nelle costruzioni a multipiano degli aspetti negativi sia funzionali che economici. Innanzitutto si crea spesso un disservizio per gli utenti, causato dalla lunga attesa nel ricevere l’acqua calda dal boiler solare posto sul terrazzo, ed un conseguente inutile spreco d’acqua. Inoltre, il costo dell’installazione dell’impianto risulta elevato per il notevole fascio di tubazioni (isolate termicamente) necessarie a collegare i singoli boiler ai rispettivi appartamenti. Con tale tecnologia ogni pannello solare fornisce energia solo ad un appartamento, pertanto, se esso è vuoto o il numero di utenti è inferiore a quello di previsione progettuale, il suo eccesso di energia non viene utilizzato, compromettendo, soprattutto nei periodi autunnali e invernali, un più razionale utilizzo.
In risposta a queste problematiche applicative presentiamo due tipologie d’impianto solare. Queste pur lasciando al singolo utente l’autonomia circa i tempi e i modi dell’integrazione, garantiscono rapidità nell’erogazione dell’acqua calda a tutti gli appartamenti, indipendentemente dal piano, ed economicità della loro installazione, poiché consentono di ridurre drasticamente il grosso fascio tubiero di collegamento tra i boiler e gli appartamenti.
Tipologia 1 (figura B)
Ciascun utente ha nel proprio appartamento un boiler solare di 120-150 lt, il quale eroga immediatamente acqua calda. Tutti i boiler dei vari appartamenti sono collegati a due soli collettori, di adeguata dimensione, uno di mandata ed uno di ritorno, a loro volta collegati al parco solare, dislocato sul terrazzo.

Il numero di pannelli deve essere tale che la superficie captante non sia inferiore a 2 m2 per una famiglia tipo costituita da quattro persone. Inoltre, ciascun boiler è dotato di una centralina elettronica che misura continuamente la temperatura dello stesso e quella dei pannelli solari. Appena si verifica una differenza di temperatura prestabilita, dovuta al riscaldamento dei pannelli, la centralina apre la propria elettrovalvola ed avvia un circolatore, inserito nel circuito, trasferendo l’energia del parco solare sul proprio boiler. Questo evento può riguardare contemporaneamente tutti i boiler del condominio. Tuttavia è molto improbabile che, in un condominio, vi sia la contemporaneità totale degli utenti, quindi in genere si determina un esubero di superficie captante, che va a beneficio dei presenti, fornendo acqua calda anche nei periodi autunnali e invernali, ad eccezione delle giornate piovose o ad elevata nuvolosità, durante le quali il boiler preriscalderà l’acqua per la caldaia a gas. Le uniche spese condominiali sono il consumo elettrico del circolatore che, attivo mediamente 5 ore al giorno, assorbe 0,5 kWh, pari al costo di circa 300 lire, ed il rimbocco periodico del liquido termovettore.
Tipologia 2 (figura C)
L’impianto è costituito da un boiler e da un numero di pannelli solari dimensionati in funzione del numero di utenti. Il boiler può essere messo sia sul terrazzo sia nella centrale termica. La radiazione solare riscalda il liquido contenuto nei pannelli solari, l’aumento di temperatura viene rilevato dalla centralina elettronica che, confrontandola con quella proveniente dal boiler, dà il via al circolatore e quindi allo scambio termico. Questa situazione persiste sino a quando il salto termico è superiore al t impostato sulla centralina elettronica. Tale impianto fornisce acqua calda in modo autosufficiente nei mesi primaverili, estivi ed autunnali (a chiuso, b aperto), mentre nel periodo invernale esso preriscalda l’acqua sanitaria (a aperto, b chiuso), utilizzata poi dalla caldaietta a gas o dal boiler elettrico, che ne incrementa la temperatura solo del residuo valore.
I vantaggi di questa tecnica ormai collaudata sono:
Distribuzione dell’acqua calda: la presenza di un unico anello per la distribuzione dell’acqua calda permette a tutti gli utenti, anche quelli del piano terra, di usufruirne immediatamente.
Conservazione del calore: l’accumulo di grosse dimensioni ha una minore superficie di contatto con gli agenti atmosferici e di conseguenza una minore dispersione termica.
Costi di installazione della distribuzione idrica: un unico tubo di alimentazione dell’acqua fredda ed uno di distribuzione dell’acqua calda.
Funzionalità dell’impianto: con tale tipologia la non contemporaneità dell’utilizzo prolunga il periodo di autosufficienza.
Tale sistema è il più economico, in quanto sono previsti uno o due boiler di adeguata capacità, che servono l’intero condominio.

Questa tecnologia ha sempre ottenuto risultati positivi e soddisfatto i vari utenti. L’unico costo condominiale di tale impianto è dovuto all’energia elettrica consumata dai 2 circolatori, equivalente a quello di una lampadina di 70 Watt; questi verranno collegati all’impianto elettrico del vano scala e funzioneranno per 4-5 ore al giorno. Speciali contatori di sottrazione, posti in ogni singola abitazione, permetteranno di misurare la quantità d’acqua calda consumata da ogni famiglia.
A titolo informativo diamo un indicazione di costo della sola componentistica solare per famiglia: per la tipologia monoblocco circa 2.300.000 lire, nella tipologia 1 circa 2.300.000 lire e circa 1.500.000 nella tipologia 2 (è escluso il costo di installazione).
In un’altra tipologia applicativa, che accenniamo solamente, il pannello solare è un elemento integrato nella struttura dell’edificio, inserito nel parapetto del balcone (esposto a sud) dei singoli appartamenti, nelle immediate vicinanze del proprio boiler. Si elimina in tal modo l’impianto centralizzato nei complessi edilizi multipiani. Con un pannello da 2 m2, tale impianto fornisce acqua calda in modo autosufficiente ad una famiglia di 3-4 persone in primavera, estate ed autunno, mentre nella stagione invernale contribuisce ad un risparmio del 50% facendo fluire l’acqua dal boiler nella caldaietta a gas o in un boiler elettrico già esistente.
NOTIZIE DA ISES ITALIA
CAMPAGNA SOCI 2002
A FINE NOVEMBRE APERTE LE ISCRIZIONI AD ISES ITALIA PER L’ANNO 2002
Nuovi servizi per tutti i Soci di ISES ITALIA e interessanti opportunità per le Società
Sulle nostre pagine internet le informazioni sui vantaggi di essere Socio di ISES ITALIA
Segreteria di ISES ITALIA o sito internet: www.isesitalia.it
ISES ITALIA ORGANIZZA CORSI SUI SISTEMI FOTOVOTAICI
ISES ITALIA organizza, in collaborazione con l’IPSIA “L.B. Alberti” di Rimini
l’11° Corso (20 ore)
I SISTEMI FOTOVOLTAICI: PROGETTAZIONE TECNICO-ARCHITETTONICA
Rimini, 8, 9, 10, 11 gennaio 2002
ISES ITALIA organizza, in collaborazione con l’ENEA
il 12° Corso (20 ore)
I SISTEMI FOTOVOLTAICI: PROGETTAZIONE TECNICO-ARCHITETTONICA
Palermo, 16, 17, 18, 19 gennaio 2002
Per informazioni ed iscrizioni: www.isesitalia.it
I corsi, della durata di 20 ore, mirano ad informare e formare sulle potenzialità della tecnologia fotovoltaica (FV) con particolare riguardo all’applicazione negli edifici, offrendo gli elementi e strumenti necessari alla messa a punto di un progetto esecutivo: cosa sono una cella e un modulo FV; come si valutano le prestazione del sistema; come si dimensionano un sistema isolato e un sistema integrato alla rete e quando è conveniente utilizzarlo. Programmi di incentivazione, analisi costi-benefici, preparazione di un capitolato e presentazione di prodotti da aziende del settore.
I Corsi sono rivolti a professionisti, tecnici, amministratori locali e studenti che frequentino gli ultimi anni di università e che siano interessati alla progettazione dei sistemi fotovoltaici integrati negli edifici.
Materiale didattico: Dispensa del corso, CD-Rom con software, volume “Dal Sole: l’energia solare dalla ricerca spaziale agli usi sulla terra” di John Perlin.
Numero massimo di partecipanti: 40 per il corso di Rimini, 33 per il corso di Palermo.
Per ulteriori informazioni: Segreteria di ISES ITALIA
Coordinamento: Arch. Patricia Ferro/Elisa Modugno
tel. 06 44249241-47 fax 06 44249243
e-mail: ferro@isesitalia.it / modugno@isesitalia.it
EuroSun 2002
Forum “Renewable Energies for Local Communities of Europe”
(Toward RIO+10)
Bologna, 24-27 giugno 2002
Organizzazione di:
ISES Europe, International Solar Energy Society, ISES ITALIA
Comune di Bologna, Università di Roma “La Sapienza”
Nel Forum “Energie rinnovabili nelle realtà locali europee”, coordinato, con ISES ITALIA, dall’Amministrazione municipale di Bologna, tecnici e rappresentanti degli enti pubblici affronteranno la discussione sugli attuali programmi e politiche europee, sulla promozione di progetti e di interventi a livello locale per lo sviluppo sostenibile e la diffusione delle rinnovabili.
Una particolare attenzione verrà date alle prospettive previste dall’Agenda 21.
Affiancheranno l’evento workshop tematici e corsi di formazione organizzati da ISES ITALIA.
ISES ITALIA
e-mail: eurosun2002@isesitalia.it
www.isesitalia.it/eurosun2002.htm
Dal sole – l’energia solare dalla ricerca spaziale agli usi sulla terra
di JOHN PERLIN
Versione italiana a cura di Cesare Silvi
Con un’appendice su “Breve storia del fotovoltaico in Italia” di Giuliano Martinelli
La pubblicazione “Dal sole” racconta la storia della tecnologia fotovoltaica, la più rivoluzionaria delle tecnologie solari, dalle prime scoperte scientifiche nell’Ottocento fino ai nostri giorni. Si tratta di una storia che, come sottolinea l’autore nella prefazione, aspettava soltanto di essere raccontata.
Per acquistare il volume rivolgersi alla Segreteria di ISES ITALIA o consultare il sito www.isesitalia.it (“Catalogo Pubblicazioni”)
ARTE E TECNOLOGIE SOLARI
UNA MOSTRA ITINERANTE SULLE TECNOLOGIE SOLARI
ISES ITALIA mette a disposizione di enti pubblici e privati, scuole e amministrazioni un percorso didattico-informativo sull’energia e le tecnologie solari
Per informazioni: Arch. Patricia Ferro – Elisa Modugno (ISES ITALIA)
e-mail: ferro@isesitalia.it
http://www.isesitalia.it
Master in “Gestione dell’energia nei parchi, nelle aree protette e in zone rurali, finalizzata alla sostenibilità ambientale”
L’Università di Reggio Calabria, l’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte, ISES ITALIA, il Comune di San Giorgio Morgeto e la Comunità Montana Versante Tirrenico Settentrionale organizzano il Master Universitario “Gestione dell’Energia nei Parchi, nelle Aree Protette ed in Zone Rurali, finalizzata alla Sostenibilità Ambientale”.
Il Master, rivolto principalmente a laureati in discipline tecniche, offre l’opportunità di investire in una formazione ad alta specializzazione nel settore delle Fonti Energetiche Rinnovabili, orientata alla gestione energetica all’interno dei Parchi naturali e di tutte le aree caratterizzate da un importante patrimonio naturalistico. Le figure professionali raggiunte costituiranno un efficace strumento per incentivare una politica di sviluppo economico e sociale sostenibile dei Parchi e delle Aree Protette. Tra i vari obiettivi, infatti, il Master mira a stimolare la creazione di competenze tese alla valorizzazione delle aree protette con il corretto inserimento degli impianti energetici sul territorio. La parte residenziale del Master, di 700 ore di lezione, si svolgerà nella sede all’interno del Parco Nazionale dell’Aspromonte, presso il Comune di San Giorgio Morgeto, e sarà seguito da una fase di attività pratico-applicativa, di circa 800 ore, da realizzare nel Parco e successivamente elaborare in aula. Gli stage consistono in visite presso Aziende, Enti o impianti inerenti alle attività didattiche, di ricerca e progettuali del Master.
Il corso si svolge nell’arco di 9,5 mesi, con inizio il 10 gennaio 2002, secondo una didattica suddivisa in moduli settimanali di 40 ore, compresi gli esami finali. Nella definizione delle attività didattiche onnicomprensive recentemente varata, l’insieme delle attività previste equivalgono a 60 crediti universitari. Il costo di iscrizione, inclusivo di materiale didattico, stage, uso di laboratori e pasti, è di Lire 6.000.000 (Euro 3098,74). Il Master verrà presentato nei giorni 10, 11 e 12 dicembre, a Reggio Calabria nel corso di un evento che prevede interventi di autorevoli figure del mondo scientifico, un Seminario ed una Tavola Rotonda.
Per informazioni: ISES ITALIA
Coordinatore: Ing. Luca Rubini
Segreteria tecnica: Sig.ra Emanuela Fantini Perullo
e-mail: masteraspromonte@isesitalia.it
Hanno collaborato a questo numero:
Antonio Bee, Vincenzo Lattanzi, G.B. Zorzoli
Numero chiuso il 12 novembre 2001