Scarica il PDF: IlSolea360gradi – Anno VIII- N.3 Marzo 2001
Newsletter mensile di ISES ITALIA
In questo numero:
- NUOVE OPPORTUNITÀ PER LE FONTI RINNOVABILI
Prossima l’uscita dei due decreti sulla liberalizzazione del settore elettrico e del gas. Obbligo dei distributori a ridurre i consumi di energia primaria attraverso misure di efficienza energetica e l’uso delle rinnovabili. - PRIMO IMPIANTO FV PRIVATO ALLACCIATO NEL CENTRO ITALIA
Connesso alla rete ENEL un altro impianto FV di un privato grazie alle recenti disposizioni dell’Autorità per l’Energia e il Gas. I costi sostenuti interamente dal proprietario. - POSIZIONE DEL GIFI SUL MERCATO FV IN ITALIA
Partenza dei programmi Tetti FV e proposta per futuri incentivi - COMUNITÀ LOCALI A ENERGIA SOLARE
INDIRIZZI ED OBIETTIVI DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA PER LE ENERGIE RINNOVABILI
Gli obiettivi per le rinnovabili della Regione Emilia Romagna che, insieme a 6 delle sue province e 20 comuni, è nel gruppo guida delle amministrazioni italiane che hanno aderito al “Coordinamento Agende 21 Locali”, nato con la “Carta di Ferrara” il 29 aprile del 1999.
Un importante appuntamento a Bologna nel giugno del 2002, con il Congresso europeo Eurosun, tutto dedicato alle energie rinnovabili e all’Agenda 21. - NEWS
- IN UMBRIA CONTRIBUTI PER LE RINNOVABILIN PROTOCOLLO D’INTESA PER PROMUOVERE LE RINNOVABILI NEI PARCHI NATURALI
- EUROSOLARE INVESTE NELLA RICERCA ACQUISENDO IL 25% DELLA PACIFIC SOLAR
- UNA NUOVA CENTRALE A BIOMASSE IN PROVINCIA DI ROMA
- SOLARE FOTOVOLTAICO A CONCENTRAZIONE ALL’UNIVERSITÀ DI DORTMUND
- ALTENER E SAVE: LE PROPOSTE VANNO PRESENTATE ENTRO IL 31 MAGGIO 2001
- DAL MINISTERO DELL’AMBIENTE
ENTRA NELLA FASE OPERATIVA IL PROGRAMMA TETTI FOTOVOLTAICI
Sulla Gazzetta Ufficiale il decreto che avvia il programma e l’avviso di pubblicazione del bando per i soggetti pubblici - FOCUS TECNOLOGIA
IMPIANTI SOLARI TERMICI DI GRANDI DIMENSIONI PER PRODUZIONE DI ACQUA CALDA E RISCALDAMENTO DEGLI AMBIENTI - NOTIZIE DA ISES ITALIA
NUOVE OPPORTUNITÀ PER LE FONTI RINNOVABILI
Prossima l’uscita dei due decreti sulla liberalizzazione del settore elettrico e del gas. Obbligo dei distributori a ridurre i consumi di energia primaria attraverso misure di efficienza energetica e l’uso delle rinnovabili.
Sono in dirittura di arrivo due nuovi decreti, emessi congiuntamente dai Ministeri dell’Industria e dell’Ambiente, la cui emanazione era prevista rispettivamente dal Decreto Bersani sulla liberalizzazione del settore elettrico e dal Decreto Letta sulla liberalizzazione del settore del gas. La loro finalità è la promozione di misure di risparmio energetico e di impianti alimentati da fonti rinnovabili. Per quanto è dato sapere, per i distributori di energia elettrica e di gas i due decreti fissano obiettivi annuali di riduzione dei consumi di energia primaria, da realizzare a partire dal 2002 fino al 2006, mentre ulteriori decreti fisseranno gli obiettivi per gli anni successivi al 2006. Gli obiettivi previsti dai due decreti, rispettivamente per i distributori di energia elettrica e di gas, potranno essere conseguiti mediante interventi per migliorare l’efficienza energetica sia sulla rete sia a livello degli utenti finali oppure realizzando impianti alimentati da fonti rinnovabili.
I singoli progetti verranno valutati sulla base di apposite linee guida, predisposte dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas, e potranno riguardare una serie molto ampia di tipologie di intervento: dispositivi di combustione più efficienti, riduzione dei consumi di gas o di energia elettrica in fase di distribuzione, miglioramento delle prestazioni termiche o elettriche di un edificio, impianti solari per la produzione di energia, sfruttamento dell’energia geotermica, da biomasse, da rifiuti, diffusione di veicoli a trazione elettrica, ecc. L’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas emetterà a favore dei singoli distributori titoli annuali di efficienza energetica di valore pari alla riduzione conseguita nei consumi di energia primaria. I titoli di efficienza energetica saranno liberamente negoziabili alla stessa stregua dei Certificati Verdi previsti per la generazione elettrica da fonti fossili. Di conseguenza, analogamente a quest’ultimo caso, gli interventi potranno essere realizzati anche da terzi e ceduti a distributori che non siano stati in grado di conseguire in proprio gli obiettivi loro prefissati. Per la parte non coperta da altre risorse, i costi sostenuti dalle imprese di distribuzione per l’esecuzione dei progetti di loro pertinenza potranno essere ribaltati sulle tariffe di distribuzione in base a criteri determinati dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, criteri che terranno anche conto degli eventuali profitti o perdite derivanti da maggiori o minori vendite di energia elettrica o di gas provocate dalla realizzazione dei progetti medesimi.
In pratica con questi due decreti si completa il meccanismo innovativo introdotto con i Certificati Verdi, la cui portata era circoscritta alla promozione dello sviluppo di impianti generatori di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili. Con essi si stimola infatti sia la generazione non elettrica da fonti rinnovabili sia una gamma assai vasta di interventi volti a favorire l’efficienza energetica, fra cui particolarmente importante è il previsto ricorso alla cogenerazione. Come per i Certificati Verdi, anche in questo caso la logica sottesa è quella di coniugare la promozione di tecnologie a minore impatto ambientale, non ancora pienamente competitive, con “regole di mercato”.
Gli interventi da realizzare traggono, infatti, le risorse necessarie alla loro attuazione o dalle tariffe di distribuzione o dalla vendita dei titoli di efficienza energetica e non da finanziamenti pubblici, che, come è noto, presentano il duplice svantaggio di essere quasi sempre gravemente precari nella loro entità e nella effettiva disponibilità in tempi certi. Si muovono pertanto sin dall’inizio a un livello dimensionale capace di accelerare la maturazione tecnologica ed economica delle soluzioni oggi più vicine alla competitività, così da consentire di concentrare i finanziamenti pubblici nello sviluppo delle tecnologie meno competitive, come ad esempio quella fotovoltaica. Inoltre la negoziabilità dei titoli di efficienza energetica tenderà ovviamente a privilegiare gli interventi meno onerosi, cioè quelli che consentono di realizzare il massimo ritorno in termini economici.
Si tratta, insomma, di un passo importante e significativo, anche sotto il profilo dei risultati quantitativi conseguibili, verso politiche energetico-ambientali che, alla tradizionale logica del comando-controllo, sostituiscono principalmente strumenti di regolazione e indirizzo propri del mercato. Con un vantaggio aggiuntivo, rispetto ad altri paesi nei quali è in atto una tendenza analoga: in Italia, infatti, i comandi sono stati quasi sempre inferiori a quanto la normativa avrebbe richiesto ed i controlli raramente hanno avuto natura non burocratica, risultando pertanto poco o per nulla efficaci. Come confermano i risultati troppo scarsi ottenuti finora nel campo dell’efficienza energetica, ma soprattutto nella diffusione delle fonti rinnovabili.
Su questi argomenti ISES ITALIA organizza un workshop a Roma il 15 maggio prossimo.
PRIMO IMPIANTO FV PRIVATO ALLACCIATO NEL CENTRO ITALIA
Connesso alla rete ENEL un altro impianto FV di un privato grazie alle recenti disposizioni dell’Autorità per l’Energia e il Gas. I costi sostenuti interamente dal proprietario.
Descrizione dell’impianto FV
Dopo la notizia dell’allaccio alla rete ENEL dell’impianto FV di Beppe Grillo, continuiamo a registrare notizie di nuovi impianti fotovoltaici (FV) collegati alla rete elettrica Enel, al di fuori dei finanziamenti previsti dal programma nazionale Tetti Fotovoltaici, grazie al provvedimento dell’Autorità per l’Energia e il Gas relativo alle modalità tecnico-amministrative per la connessione (deliberazione 224/00 apparsa sulla G.U. n. 19 del 24/01/2001).
Dal 13 marzo 2001 il primo impianto FV installato da un privato nell’Italia centrale è stato allacciato alla rete. Realizzato senza alcun tipo di incentivo dalla ditta Sole Energia srl di Torrimpietra, l’impianto, che si trova a Torrimpietra (a 20 km da Roma), è a servizio di un villino monofamiliare, dove abita una famiglia di quattro persone. E’ formato da due sottocampi FV, uno collocato sul terrazzo del garage (1,44 kWp) ed uno sul tetto del villino (2 kWp) per un totale di 3,44 kWp. Il sottocampo FV sopra il garage, che ha una potenza nominale di 1,44 kWp, era già in funzione da un anno in modalità “stand alone” (isolato) con accumulatori (orientato a 180° ed ha la possibilità di modificare l’inclinazione rispetto il piano dell’orizzonte in due posizioni, a 30° e 60°).
L’impianto ha alimentato tutte le utenze di casa con una piccola integrazione dalla rete nei prolungati periodi di cielo coperto. In questi giorni dopo l’allaccio in parallelo in rete, la funzione “stand alone” è stata disattivata (si attiva automaticamente in caso di interruzioni dell’energia dalla rete pubblica) L’altro sottocampo FV da 2 kWp, composto di 40 moduli da 50 Watt di potenza nominale, è stato collegato alla rete. E’ orientato a 210° e segue la falda del tetto che è inclinata di circa 12° . Entrambi i campi sono collegati ad un inverter sincrono per immissione in rete, con i moduli collegati in stringhe di serie e parallelo a 48 Volt, e dispongono di tutte le protezioni e gli accorgimenti previsti dalle norme CEI 11-20, richieste per l’allaccio in parallelo alla rete.
Dal giorno del collegamento alla rete è in funzione un monitoraggio dei dati tramite PC che permette di conoscere tutte le informazioni sulla produzione elettrica giornaliera e di verificare la qualità dell’energia fornita dall’ENEL. Nei primissimi giorni di funzionamento, nonostante condizioni meteo non eccezionali, sono stati prodotti circa 10 kWh al giorno (quasi il doppio dell’energia che normalmente l’abitazione consuma). In un anno l’impianto dovrebbe poter generare 2.700-2.800 kWh.
L’allaccio alla rete Enel dell’impianto
L’iter burocratico per l’allaccio alla rete non è risultato agevole, anche per la novità rappresentata dall’impianto. Tuttavia dopo una domanda formale di allaccio che faceva riferimento alla G.U. n. 19/2001, spedita alla sede centrale dell’Enel Distribuzione di Roma, il responsabile dell’Ufficio Contratti della sede amministrativa Enel Distribuzione di Roma avviava la procedura per la connessione. L’allaccio è avvenuto a 20 giorni dall’invio della domanda scritta. I tecnici Enel, al fine di quantificare l’energia immessa nella rete e quella prelevata, hanno installato due normali misuratori in serie, collegati in modo da registrare il passaggio di corrente nei due sensi. Al momento dell’allaccio sono state fornite le certificazioni sulle protezione dell’inverter (fornite dal costruttore), come previsto dalle norme CEI 11-20; sono state anche effettuate alcune simulazioni di mancanza di tensione sulla rete per verificare il corretto funzionamento delle protezioni.
Il contratto rispecchia il fac-simile allegato alla G.U. n. 19/2001. Lo scambio dell’energia è alla pari ed il conguaglio viene fatto su base annua. Se il saldo è positivo, viene riportato a credito per la compensazione negli anni successivi e non dà luogo a remunerazione. Se il saldo è negativo si applica il trattamento ed il corrispettivo previsto dal contratto di fornitura dell’utente. Ai fini del servizio di misurazione e gestione dei consumi vengono addebitate, ogni anno, 60.000 lire.
Consumi dell’abitazione e accorgimenti per un uso razionale dell’energia
Nell’abitazione dove è stato installato l’impianto FV, vive una famiglia composta di quattro persone. La casa è su due livelli, con una superficie totale di circa 140 m2. Nella casa sono presenti tutti i normali elettrodomestici di una moderna abitazione. L’illuminazione è realizzata quasi totalmente con lampade a basso consumo e la funzione “standby” di quasi tutte le apparecchiature è stata, nei limiti del possibile, eliminata, con un non indifferente recupero d’energia.
Per la produzione di acqua calda, dal dicembre 1999, sono in funzione due pannelli solari termici (4 m2) a circolazione naturale con un boiler di 300 litri. La resistenza elettrica è stata disattivata e l’integrazione avviene nel periodo invernale attraverso la caldaia a metano. Da aprile ad ottobre la caldaia viene spenta, poiché i pannelli solari termici forniscono acqua calda in esubero. La lavastoviglie e la lavatrice sono alimentate direttamente dall’acqua prodotta dai pannelli, riducendo così i carichi elettrici. Per il riscaldamento della zona giorno è installata una pompa di calore reversibile. Oltre al risparmio energetico, essa consente di ottenere comfort sia nel riscaldamento sia nel condizionamento estivo.
Per il riscaldamento della zona notte è usata la caldaia, che si pensa di sostituire in futuro con una seconda pompa di calore. A circa un anno dall’installazione e dall’utilizzo dell’impianto FV per la produzione d’energia elettrica in funzione “stand alone” (dal 13/03/01 collegato alla rete pubblica), riportiamo alcuni dati sui consumi energetici e sui conseguenti risparmi economici (vedi tabella). Da notare che anche grazie all’installazione del sistema solare termico e la pompa di calore anche i consumi di metano si sono ridotti drasticamente.
Tabella – Consumi di energia elettrica
|
Consumo elettrico da impianto FV (ultimo anno) |
kWh |
1.730 |
|
Energia prelevata dalla rete Enel per integrazione |
kWh |
230 |
|
Totale energia elettrica consumata con FV e termico solare |
kWh |
1.960 |
|
Consumo medio giornaliero |
kWh |
5,3 |
|
Consumi senza FV e solare termico (anno precedente) |
kWh |
3.500 |
|
Media giornaliera |
kWh |
9,5 |
|
Minore energia prelevata dalla rete e quindi risparmiata |
kWh |
3.270 |
|
Spesa per bollette comprensive di canone (periodo con FV) |
Lire |
275.000 |
|
Spesa per bollette comprensive di canone (periodo simile senza FV) |
Lire |
1.713.000 |
|
Differenza spesa |
Lire |
– 1.438.000 |
POSIZIONE DEL GIFI SUL MERCATO FV IN ITALIA
Partenza del Programma Tetti FV e proposte sui futuri incentivi
Il GIFI (Gruppo Imprese Fotovoltaiche Italiane) accoglie con favore i programmi di decollo delle tecnologie solari nella prospettiva post-Kyoto presentati dal Ministro Bordon alla conferenza stampa del 7-3-2001.
Tuttavia, alla luce dei clamorosi sviluppi in Germania provocati dall’introduzione della nuova legge sulle fonti rinnovabili (oltre 40 MWp ovvero 400.000 m2 di superficie FV installati nel solo anno 2000), il GIFI auspica che, facendo tesoro delle esperienze tedesche e per giungere ad un mercato stabile nel settore FV, anche l’Italia punti all’introduzione di forme di incentivo a tariffa (in conto energia).
Il successo della Germania nel settore FV è il risultato di un’ampia sperimentazione di diversi strumenti di incentivazione e della loro evoluzione che, iniziando dal finanziamento in conto capitale (programma 1.000 Tetti FV), passando attraverso il sistema dei finanziamenti agevolati (programma 100.000 Tetti FV) sono approdati infine al sistema a tariffa (incentivo in conto energia). I risultati di quest’ultimo sistema (a tariffa) sono oggi talmente evidenti, che altri Paesi hanno già imboccato con successo la medesima strada (Spagna, Austria). In Germania il cittadino interessato a realizzare un tetto fotovoltaico sulla propria casa gode oggi di certezze di mercato garantite per legge, che comprendono il diritto ad una remunerazione equa del suo investimento che, nel caso del FV, ammonta ad una tariffa di vendita dell’elettricità prodotta pari a 0,99 DM/kWh (980 Lire/kWh). E’ notizia di pochi giorni, che la Corte di Giustizia Europea ha confermato la legge tedesca a favore delle rinnovabili, stabilendo che è compatibile e non è in conflitto con la legislazione europea in materia di libera concorrenza.
La convinzione che questa sia la strada giusta da seguire anche in Italia è ancora più sentita in questa fase dove sono finalmente al via i programmi di incentivi in conto capitale varati dal Ministero Ambiente; tali programmi, pur rappresentando una opportunità di particolare rilevanza per il rilancio del fotovoltaico, non sembrano però poter essere garantiti nel tempo, quantomeno sul medio-lungo periodo, e rischiano pertanto di costituire un ulteriore fatto sporadico e illusorio per un mercato che sta mostrando ampie potenzialità di sviluppo. Inoltre, la possibilità di attivare incentivi in conto energia, si pone come complemento indispensabile a tali provvedimenti. Infatti, nella riconosciuta inefficacia dei “Certificati Verdi”, e poiché i programmi ministeriali saranno limitati agli impianti con potenza fino a 20 kWp , si rende evidente l’ampio campo di non copertura di forme di incentivo della tecnologia fotovoltaica, ponendola in condizioni di svantaggio rispetto alle altre forme di energia rinnovabile.
E’ in considerazione di un tale contesto, ed in analogia al modello tedesco, che il GIFI intende sostenere la messa in atto di un provvedimento di valorizzazione del kWh prodotto da fonti rinnovabili (compreso il fotovoltaico), nella forma e nei contenuti da concordare fra i Ministeri interessati (Industria ed Ambiente), l’Autorità per l’Energia ed il Gas e gli operatori presenti sul mercato.
Notizia a cura del GIFI – Gruppo Imprese Fotovoltaiche Italiane
COMUNITÀ LOCALI A ENERGIA SOLARE
INDIRIZZI ED OBIETTIVI DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA PER LE ENERGIE RINNOVABILI
Gli obiettivi per le rinnovabili della Regione Emilia Romagna che, insieme a 6 delle sue province e 20 comuni, è nel gruppo guida delle amministrazioni italiane che hanno aderito al “Coordinamento Agende 21 Locali”, nato con la “Carta di Ferrara” il 29 aprile del 1999. Un importante appuntamento a Bologna nel giugno del 2002, con il Congresso europeo Eurosun, tutto dedicato alle energie rinnovabili e all’Agenda 21.
Rispetto agli impegni presi dal nostro paese per il Protocollo di Kyoto, si stima che quello per l’Emilia-Romagna al 2010 corrisponda ad una riduzione dell’ordine di 2 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti rispetto alle emissioni regionali del 1990 e di ulteriori 5 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti per rettificare la crescita tendenziale e spontanea delle emissioni. Per verificare la possibilità di raggiungere un tale traguardo sono stati delineati alcuni scenari del sistema energetico al 2010. Nel seguito ci limitiamo ad alcuni indirizzi ed obiettivi di valorizzazione delle fonti rinnovabili in Emilia Romagna.
Energia idroelettrica
La Regione ha individuato dei bacini idonei alla localizzazione di mini centrali idroelettriche compatibili con il “Piano Regionale delle Acque”. Uno studio ha valutato che il potenziale idroelettrico “garantito” della regione è di circa 90 MW. Tuttavia nei siti più idonei, che consentirebbero la realizzazione di 30 impianti (potenze comprese tra 250 e 600 kW e soltanto due impianti superiori ai 1000 kW), si è stimata una potenza totale installabile di 16 MW, con una producibilità annuale pari a 80-90 GWh. Una tale ipotesi comporterebbe un investimento valutabile in circa 60 miliardi di lire. Il piano permetterebbe di evitare circa 50.000 t/anno di CO2. La Regione valuta che il decollo del settore non ha bisogno di particolari aiuti finanziari.
Energia eolica
Lo studio programmatico della Regione ha consentito di individuare 37 macro aree molto interessanti dal punto di vista del potenziale eolico. Nella fase di approfondimento dei vincoli territoriali ed ambientali sulle aree selezionate sono stati individuati 11 siti, che necessitano tuttavia ulteriori indagini. In una ipotesi di parchi eolici di piccola taglia (1,5-2 MW) si stima una potenza installabile di 15-20 MW. La riduzione delle emissioni di CO2 conseguente sarebbe pari a circa 23.000 t/a.
Solare termico
Inizialmente la Regione ha promosso l’applicazione dell’energia solare nella produzione di acqua calda sanitaria nei complessi turistico-alberghieri costieri. In collaborazione con l’ENEA, sono state studiate le esigenze dell’utenza, la progettazione di prototipi, la realizzazione di alcuni impianti dimostrativi. L’esperienza è stata successivamente estesa ad altri tipi di applicazioni. A tal fine la regione ha indirizzato le risorse finanziarie previste prima dalla legge n. 308/82 e poi dalla legge n. 10/91. L’obiettivo regionale al traguardo temporale fissato da Kyoto è di installare 30.000 m2 di pannelli solari termici (emissione di CO2 evitata di circa 7.000 t/a).
Fotovoltaico
In Emilia Romagna, alla fine degli anni ’70, è stato realizzato al Passo dei Mandrioli il primo impianto dimostrativo fotovoltaico in Italia completamente monitorato, in collaborazione con CNR, ENEA e Università. Oggi in Emilia Romagna ci sono importanti centri di ricerca sul FV e, più in generale, sui materiali di interesse per il settore (Bologna, Ferrara, Parma). Tenuto conto degli indirizzi in materia dell’Unione Europea e del CIPE, la Regione si impegna a sostenere e a realizzare impianti per una potenza di 8 MWp. L’investimento previsto è pari a 120 miliardi (emissioni evitate di CO2 pari a circa 6.000 t/a).
Biomasse
La Regione ha realizzato lo studio “Risparmio energetico e risanamento ambientale connessi con l’impiego di digestori anaerobici negli allevamenti suinicoli dell’Emilia-Romagna”, nell’ambito del quale ha evidenziato gli aspetti energetici ed ambientali del comparto suinicolo, le soluzioni tecnico-economiche per l’utilizzo dei liquami per la produzione di biogas, gli obiettivi conseguibili a livello regionale in termini di potenza installabile, energia elettrica producibile e benefici ambientali. Elaborata anche una “Guida tecnico-normativa” su questa tipologia di impianti. Nel comparto agroindustriale la Regione ha curato la redazione dello “Studio di fattibilità per impianti di cogenerazione a sottoprodotti agricoli e industriali”, nell’ambito del quale sono censiti i sottoprodotti agroindustriali presenti sul territorio e individuati quelli utilizzabili dagli impianti, dei quali è stata anche verificata la fattibilità tecnico-economica. Un tavolo di confronto regionale dovrebbe studiare le soluzioni per promuovere la nuova capacità progettuale nel settore, dopo la fine del provvedimento CIP n. 6/92. Si stima una potenzialità di intervento pari a 152.000 tep/anno di energia risparmiata per circa 900 miliardi di lire di investimento. L’attuazione del piano potrebbe permettere di evitare circa 500.000 ton/anno di CO2.
La Regione Emilia Romagna partecipa al Programma Nazionale Biocombustibili (approvato dal CIPE con deliberazione 15 febbraio 2000, n. 27) con un proprio Programma Regionale Biocombustibili sia sul fronte delle produzioni agricole, sia sul fronte della distribuzione ed utilizzazione del combustibile. Sono state coinvolte aziende agricole, imprese di trasformazione delle materie prime e di produzione del biocombustibile, aziende di trasporto pubblico, aziende municipalizzate di igiene pubblica, gli IACP, ARPA ed ENEA, il CNR, attraverso la stipula di appositi accordi. Il programma è triennale e prevede una partecipazione regionale di circa 600 milioni all’anno. Alla luce dei risultati del programma regionale di ricerca e di sperimentazione la regione valuterà se estendere, attraverso accordi volontari, l’utilizzo dei biocarburanti a non meno del 5% dei consumi finali.
Geotermia
La Regione ha condotto uno studio mirato ad individuare le aree regionali più idonee allo sfruttamento per usi civili e produttivi dell’energia geotermica a bassa entalpia (“Caratterizzazione e inventario delle risorse geotermiche dell’Emilia-Romagna”, giugno 1990). Il quadro che ne è emerso è quello di una regione “fredda”, con potenziale geotermico limitato. Il territorio a più alto gradiente geotermico si trova nella pianura ferrarese e nelle aree finitime (vedi riquadro sul progetto “Geotermia Ferrara”). La valorizzazione del potenziale geotermico regionale (dell’ordine di 8-10 Gcal/h) corrisponde all’incirca a 10.000 abitazioni equivalenti allacciate (emissioni di CO2 evitate per oltre 40.000 t/anno). L’investimento richiesto è dell’ordine di 65 miliardi di lire.
Progetto “Geotermia Ferrara”
La Regione Emilia Romagna è sede di importanti esperienze di utilizzo dell’energia geotermica. A Ferrara, da 9 anni, è in funzione il più grande impianto italiano di teleriscaldamento urbano con energia geotermica. L’impianto serve 12.000 utenti attraverso una rete di termodotti di trasporto e distribuzione del calore della lunghezza complessiva di 73 km. Il calore nelle tubazioni di andata e ritorno è rispettivamente a temperature di 90 e 60 °C. Sono in programma insediamenti agro-produttivi per sfruttare ulteriormente il calore residuo restituendolo alla fonte a 30 °C. Inoltre è prevista una seconda fase del progetto “Geotermia Ferrara”, volto a raddoppiare il volume degli edifici serviti e a promuovere specifiche applicazioni industriali e agricole (serricoltura, essiccazione, ortaggi, acquacultura, biotecnologie, ecc.).
Un altro impianto di teleriscaldamento con energia geotermica è ubicato a Bagno di Romagna. Poiché la temperatura della fonte geotermica è di soli 40 °C, viene innalzata con pompe di calore alimentate con l’energia elettrica prodotta da una centrale di cogenerazione e con il recupero del calore scaricato da quest’ultima. L’impianto di Bagno di Romagna serve 800 utenti.
Impianto FV per l’aeroporto “Guglielmo Marconi” di Bologna
La società “Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna” è promotrice di un’iniziativa pionieristica, a livello nazionale: ha integrato un impianto fotovoltaico nella Nuova Pensilina Coperta del Terminal “A” dell’aeroporto. Il sistema, realizzato da Eurosolare e ultimato nel luglio 2000, ha una potenza di 80 kWp ed una producibilità media annua di oltre 83.500 kWh che viene ceduta completamente alla rete elettrica Enel in media tensione mediante due inverter da 40 kW ciascuno. La Nuova Pensilina è allacciata alla rete elettrica pubblica per l’alimentazione del sistema di illuminazione notturna, con un consumo stimato di circa 110.000 kWh/anno. Pertanto il sistema FV, anche se indirettamente, contribuisce in maniera significativa al risparmio energetico dell’Aeroporto, consentendo anche un risparmio di oltre 17 t/anno di olio combustibile ed evitando l’emissione di circa 70 t/anno di CO2.
Prossima apertura a Bologna della Show-Room “Energia e Tecnologia”
La prossima estate verrà inaugurata a Bologna una Show-Room permanente su energie rinnovabili, risparmio ed efficienza energetica, un progetto volto a diffondere presso la cittadinanza la sensibilizzazione e le conoscenze necessarie ad un uso consapevole dell’energia in edilizia, promosso dall’Unità Ambiente del Comune e co-finanziato dal Ministero dell’Ambiente nell’ambito della partecipazione della città di Bologna alla campagna europea per il decollo delle energie rinnovabili (“Take-Off” Campaign). La Show-Room avrà a disposizione appositi locali (oltre 220 m2), presso la sede dell’edificio storico dell’Istituto Tecnico Valeriani e potrà ospitare mostre didattiche e una banca dati sugli elettrodomestici efficienti, iniziative per l’educazione energetico-ambientale e corsi di formazione specifici per operatori del settore delle rinnovabili. Un’area sarà riservata alle tecnologie solari.
Per informazioni: Unità Ambiente del Comune di Bologna
Si ringraziano per la collaborazione: Attilio Raimondi (Regione Emilia Romagna), Federico Fileni (Ecuba), Giovanni Fini (Comune di Bologna), Marcello Antonucci (Comune di Modena)
NEWS
CONTRIBUTI DALLA REGIONE UMBRIA PER LE RINNOVABILI
Scade il 29 maggio il bando della Regione Umbria, pubblicato sul BUR il 28 febbraio, per il finanziamento di progetti volti al raggiungimento degli obiettivi fissati dal Protocollo di Kyoto. I fondi stanziati, 9 miliardi di lire, sono destinati alla realizzazione di interventi di elevato contenuto tecnologico destinati allo sfruttamento delle fonti rinnovabili nell’intero territorio regionale. Sono ammessi al finanziamento gli interventi localizzati all’interno del territorio umbro e possono presentare domanda di contributo sia i soggetti pubblici sia i soggetti privati nelle loro forme associative o consortili.
Gli interventi ammessi a contributo sono:
- realizzazione di impianti per la produzione e distribuzione di calore alimentati a biomasse (contributi fino al 50%, investimento minimo ammissibile per ogni singola iniziativa: £ 100.000.000)
- realizzazione di impianti per la produzione combinata di energia elettrica e calore alimentati a metano o recupero di reflui termici (priorità alle strutture ospedaliere regionali, contributi fino al 50%, investimento minimo 100 milioni di lire);
- progetti dimostrativi (contributi fino al 50% per la progettazione e realizzazione di impianti innovativi che utilizzino fonti rinnovabili di energia o combustibili non tradizionali);
- realizzazione di impianti di media taglia per l’utilizzazione del solare termico (contributi del 30% per impianti che prevedano almeno 30 m2 di superficie captante);
- riqualificazione di impianti idroelettrici di piccola potenza (contributi del 30% per interventi su impianti idroelettrici fino a 1.000 kW di potenza).
Per informazioni: Regione Umbria – www.regione.umbria.it (sezione bandi)
UN PROTOCOLLO D’INTESA PER PROMUOVERE LE RINNOVABILI NEI PARCHI NATURALI
Il Ministero dell’Ambiente, Enel, Legambiente e Federparchi hanno firmato un accordo per promuovere l’utilizzo delle fonti rinnovabili di energia nei parchi e nelle aree naturali protette italiane che diventeranno, quindi, dei laboratori privilegiati dove impiantare, sperimentare e sviluppare l’utilizzo di tecnologie energetiche sostenibili. Il 10% del territorio nazionale è posto sotto tutela e l’Italia può contare su 20 parchi nazionali, 156 riserve naturali statali, 89 parchi naturali regionali, 197 riserve naturali regionali e 106 altre aree protette per un totale di 2.600.000 ettari: da questo punto di vista il nostro paese costituisce un esempio unico nel panorama internazionale e ciò sottolinea l’importanza dell’accordo. Questo impegna le parti a sensibilizzare le amministrazioni e le comunità locali sulle possibilità offerte dalle innovazioni tecnologiche nel campo della ricerca e dello sfruttamento delle fonti rinnovabili.
A questo scopo Enel e Legambiente hanno lanciato un concorso di idee per la progettazione di impianti eolici che tengano conto delle esigenze industriali, ma anche della compatibilità paesaggistica e ambientale e stanno progettando un innovativo generatore eolico di piccola taglia più facilmente inseribile nelle aree protette. Per quanto riguarda il finanziamento dei progetti, oltre alla parte che riguarda direttamente l’Enel anche attraverso i progetti della controllata Erga, è previsto l’accesso ai fondi strutturali 2000/2006.
EUROSOLARE INVESTE NELLA RICERCA ACQUISENDO IL 25% DELLA PACIFIC SOLAR
Eurosolare, società controllata dall’Eni che produce e commercializza sistemi fotovoltaici con una capacità annuale superiore ai 5 MW (dato fornito da Eurosolare), rafforza, dopo la prima acquisizione del 22 settembre 2000, la propria presenza in Pacific Solar portandola dal 15 al 25%. Pacific Solar è una società australiana leader nella ricerca nel settore del fotovoltaico policristallino a film sottile, fondata nel ’95 per sviluppare e commercializzare i risultati della ricerche condotte da Martin Green della University of South Wales. L’accordo con l’Eurosolare si inserisce appunto nell’ottica di una transizione della società australiana dal settore della ricerca a quello commerciale.
Eurosolare intende trasferire in Italia la tecnologia sviluppata dai laboratori della Pacific Solar, cioè quella del silicio a film sottile depositato su un substrato di vetro, che promette di ridurre notevolmente i costi dell’elettricità solare. Per rendere ancora più competitiva questa tecnologia la Pacific Solar ha messo a punto un prodotto denominato “Plug&Power”, un tetto solare modulare pronto per essere collegato alla rete ed integrato in una struttura edilizia.
Per informazioni:
Eurosolare spa – www.eurosolare.it
Pacific Solar – www.pacificsolar.com.au
UNA NUOVA CENTRALE A BIOMASSE IN PROVINCIA DI ROMA
La SiecoLine BioPower, società del gruppo Siemens fondata specificatamente per operare nel settore delle biomasse, realizzerà a Cisterna di Latina, in provincia di Roma, una centrale elettrica da 10 MW di potenza alimentata da combustibili di origine vegetale. Il progetto, frutto di un’intesa con l’Idro Company, un gruppo privato già attivo nella generazione di energia da fonti rinnovabili, sarà ultimato entro l’estate del 2002. Oltre a scarti di legno ottenuti dalle lavorazioni forestali, l’impianto di Cisterna utilizzerà come combustibile le sanse degli oleifici ed altri residui vegetali dell’industria agroalimentare.
SOLARE FOTOVOLTAICO A CONCENTRAZIONE ALL’UNIVERSITÀ DI DORTMUND
Presso l’Università di Dortmund è stato installato un sistema fotovoltaico a concentrazione integrato nella facciata di un edificio. Il sistema è costituito da elementi progettati per regolare l’illuminazione naturale e allo stesso tempo concentrare la luce del sole su una superficie limitata di celle FV determinandone una maggiore produzione di energia di un fattore 1,5. Tali elementi possono essere installati sia davanti ad una facciata di vetro verticale o sopra un tetto sempre di vetro e lasciano passare solo il 25% della radiazione luminosa negli ambienti interni; hanno un meccanismo di inseguimento del sole ad asse verticale o orizzontale e un sistema di controllo che ne regola la posizione rispetto al percorso del sole. La manutenzione del sistema è limitata al sistema di controllo e alla pulizia delle superficie di vetro.
Una “prima generazione” di questo tipo di sistema FV fu installata nel 1993 a Stoccarda e sperimentata per tre anni. Le più recenti installazioni sono quella presso l’Università di Dortmund e quella realizzata nel 2000 presso la fabbrica di celle solari della Shell nella città di Gelsenkirchen, sulla facciata dell’annesso Photovoltaic Information Centre.
Per informazioni: mueller@klima.bauwesen.uni-dortmund.de
ALTENER E SAVE: LE PROPOSTE VANNO PRESENTATE ENTRO IL 31 MAGGIO 2001
La presentazione di proposte di finanziamento per i programmi SAVE e ALTENER saranno in scadenza il 31 maggio 2001. ALTENER è finalizzato alla promozione delle rinnovabili. SAVE intende promuovere l’uso razionale ed efficiente delle risorse energetiche. In questo bando entrambi i programmi sono gestiti in maniera integrata. La quota massima di finanziamento è del 50%; il bando mira a finanziare proposte dalle dimensioni significative.
Per tutte le informazioni sui programmi ALTENER e SAVE, application form, modelli di contratto: europa.eu.int/comm/energy/en/pfs_4_en.html
Per ulteriori informazioni: ENEA
Anna De Carli (SAVE) – e-mail: decarli@casaccia.enea.it
Paolo Coda (ALTENER) – e-mail: coda@casaccia.enea.it
DAL MINISTERO DELL’AMBIENTE
ENTRA NELLA FASE OPERATIVA IL PROGRAMMA TETTI FOTOVOLTAICI
Sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto che avvia il programma e l’avviso di pubblicazione del bando per i soggetti pubblici
in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente – Servizio IAR
Nell’ambito di una Convenzione tra il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio (Servizio IAR – Inquinamento Atmosferico e Rischi Industriali) e ISES ITALIA, questa rubrica de “Ilsoleatrecentosessantagradi” è dedicata alle informazioni sui programmi e le iniziative per le fonti energetiche rinnovabili del Ministero dell’Ambiente. La pagina è redatta in collaborazione tra il Ministero dell’Ambiente (Servizio IAR) ed ISES ITALIA.
Sulla Gazzetta Ufficiale (G.U.) del 29 marzo sono stati pubblicati sia il Decreto n. 106/01 del Servizio IAR (Inquinamento Atmosferico e Rischi Industriali), che definisce e avvia il Programma “Tetti Fotovoltaici”, sia il comunicato relativo all’emanazione del bando per la presentazione delle domande di contributo da parte dei soggetti pubblici, che a partire da questa data avranno 90 giorni di tempo per presentare i propri progetti (la scadenza è quindi fissata al 30 giugno 2001). Le richieste di finanziamento dovranno essere redatte secondo il fac-simile contenuto nel bando e dovranno riportare in allegato:
- gli interventi che si intendono realizzare secondo le schede tecniche dell’impianto elaborate dall’ENEA (in allegato al bando);
- il progetto di massima dell’impianto firmato da un tecnico abilitato (in possesso cioè dei requisiti previsti dalla 46/90);
- il preventivo di spesa;
- la dichiarazione inerente all’assunzione dell’impegno di spesa;
- copia della comunicazione spedita al Distributore in merito all’intenzione di collegare alla rete l’impianto FV, corredata dall’eventuale risposta;
- l’autorizzazione del proprietario dell’edificio su cui andrà installato l’impianto.
L’esame delle domande è affidato ad una Commissione Tecnica, nominata dal Ministero dell’Ambiente e formata da rappresentanti del Ministero stesso, del Ministero dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato, del Ministero dei Beni Ambientali e Culturali e dall’Enea. L’ordine di valutazione e, se con esito positivo, di concessione del contributo pubblico, è quello sequenziale, cioè secondo la data di spedizione delle domande. La concessione del contributo avverrà comunque fino ad esaurimento delle risorse disponibili (20 miliardi di lire). Allo scadere dei 90 giorni, qualora tali risorse non fossero esaurite, esse verranno distribuite alle regioni al fine di finanziare il sottoprogramma rivolto a tutti i soggetti privati e a quei soggetti pubblici che non rientrano nelle categorie previste dal bando ministeriale.
L’ENEA individuerà un campione significativo di impianti FV, fra quelli che avranno acquisito il contributo pubblico, che verranno dotati della strumentazione necessaria alla raccolta dei dati di funzionamento e dell’analisi delle loro prestazioni. A tal fine al momento della domanda di contributo il soggetto richiedente potrà dichiarare di essere disponibile ad un’eventuale azione di raccolta dati. Tutti i costi relativi alla realizzazione di tale sistema di acquisizione dati verranno completamente coperti dal contributo pubblico, la gestione del sistema e l’analisi delle prestazioni degli impianti selezionati saranno a cura e spese dell’ENEA.
I soggetti pubblici destinatari del bando sono i Comuni capoluogo di provincia (esclusi quelli di Trento e Bolzano), quei comuni in cui insistono aree naturali protette (di cui alla legge 394/1991), le province, le università statali e gli enti pubblici di ricerca.
I soggetti pubblici che non rientrano nelle suddette categorie e i soggetti privati potranno invece partecipare ai bandi che saranno emessi da quelle regioni e province autonome che avranno aderito al sottoprogramma indirizzato a tali soggetti. Infatti entro 30 giorni dalla pubblicazione su G.U. del decreto 106/01 le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano potranno presentare al MAMB le loro domande di adesione al Programma e quindi concorrere a fare propria un quota del finanziamento statale. In relazione alle domande pervenute i fondi disponibili (40 mld) verranno ripartiti in base al numero degli abitanti per Regione, (secondo il censimento ISTAT 1991). Nelle domande di adesione le Regioni devono impegnarsi a co-finanziare il programma per una quota minima del 30%. Entro 60 giorni dalla data di accoglimento della domanda di adesione e dalla relativa assegnazione dei fondi le Regioni e le Provincie autonome dovranno predisporre i Bandi per l’assegnazione dei contributi.
Per entrambe le categorie (soggetti privati e tutti i soggetti pubblici) il decreto 106/01 ha fissato il costo massimo per la realizzazione degli impianti: per impianti di taglia compresa tra 1 e 5 kWp tale costo è di lire 15,5 milioni (IVA esclusa) per kWp installato. Per impianti di taglia superiore, e comunque fino a 20 kW, tale costo massimo va dai 14,5 ai 15,5 milioni di lire a seconda della taglia dell’impianto secondo la formula C= 13,5+10/P (dove C e il costo massimo in milioni di lire/kW e P è la potenza nominale dell’impianto). E’ previsto un incremento del 20% del costo massimo ammissibile per impianti che prevedano particolari accorgimenti di integrazione architettonica del generatore fotovoltaico.
Sulla G.U. n. 78 del 3 aprile 2001 è stato pubblicato il comunicato relativo all’emanazione del bando per impianti solari termici da realizzarsi da parte di comuni e aziende municipalizzate (vedi anche “Ilsolea360gradi”, febbraio 2001).
Sulla G.U. n. 79 del 4 aprile sono invece stati pubblicati il decreto di impegno dei fondi e l’avviso di emanazione del bando per il finanziamento di impianti FV di grande taglia da realizzarsi su edifici di importante valenza architettonica.
Nei prossimi giorni è prevista la pubblicazione del bando per le Isole minori.
Per informazioni: Ministero dell’Ambiente
www.minambiente.it
All’interno del sito del Ministero è stata creata una sezione dedicata ai programmi governativi a sostegno delle fonti rinnovabili dove è possibile consultare i bandi.
Per diffondere le informazioni relative a questi programmi si può chiamare anche un numero verde: 800 466 366
FOCUS TECNOLOGIA
IMPIANTI SOLARI TERMICI DI GRANDI DIMENSIONI PER PRODUZIONE DI ACQUA CALDA E RISCALDAMENTO DEGLI AMBIENTI
a cura di Monika Ellen Schulz (Ambiente Italia) e Aris Aidonis (Politecnico di Milano)
Introduzione
Gli impianti solari termici sono oggi una tecnologia affidabile e matura per il mercato e assumono un ruolo di particolare importanza nei progetti avanzati di integrazione e risparmio energetico, specialmente in nuovi edifici e strutture dove è considerevole il fabbisogno energetico per l’acqua calda e il riscaldamento degli ambienti. L’applicazione al momento più redditizia è rappresentata dagli impianti solari di grandi dimensioni (> di 100 m2 di superficie captante) che possono arrivare a coprire il 20÷30% del fabbisogno totale di calore per case plurifamiliari, all’interno di piccole reti di teleriscaldamento, per ospedali, residenze per anziani o per studenti e nel settore turistico. Grazie alle dimensioni, il costo specifico dell’impianto diminuisce senza penalizzarne l’efficienza.
La copertura del fabbisogno termico può anche arrivare al 50÷80% con impianti solari centralizzati ad accumulo stagionale; l’energia solare termica captata durante i mesi estivi viene stoccata e utilizzata per il riscaldamento durante la stagione fredda. L’applicazione ideale di questi impianti è quella di un gruppo di edifici, connessi tra loro da una rete di distribuzione del calore, con un fabbisogno termico complessivo superiore a 1.500 MWh all’anno.
I primi grandi impianti solari sono stati costruiti già all’inizio degli anni ottanta in Svezia. Oggi esistono in Europa più di cinquanta grandi impianti nei quali i collettori hanno superfici che vanno da oltre 500 m2 fino a 8000 m2. L’ulteriore sviluppo e l’introduzione sul mercato della tecnologia per grandi impianti solari costituisce l’obiettivo di un gruppo di lavoro internazionale attivo dall’inizio degli anni ottanta i cui risultati sono documentati su: www.hvac.chalmers.se/cshp.
Tecnologia e componenti
L’impianto solare standard di grandi dimensioni è costituito dai collettori, preferibilmente grandi moduli oppure elementi prefabbricati detti solar roof (tetti solari), dal serbatoio di accumulo termico, dal sistema di carico e scarico dell’impianto (pompe, dispositivi di sicurezza, tubature) e dall’unità di controllo. L’esperienza acquisita in Europa negli ultimi anni grazie alla realizzazione di numerosi impianti ha dimostrato come sia altamente raccomandabile che la strategia di controllo sia la più semplice possibile.
Il dimensionamento e la progettazione devono essere eseguiti con la massima cura, per garantire il massimo della copertura solare, e per prevenire un eventuale surriscaldamento durante il periodo estivo.
Parametri dimensionali per gli impianti di riscaldamento solare di grandi dimensioni
| Impianti solari di grandi dimensioni con accumulo giornaliero | Impianti solari centralizzati con accumulo stagionale | |
| Fabbisogno minimo di calore | > 30 appartamenti > 60 persone |
> 100 appartamenti / edifici |
| Superficie dei collettori | 0.8 – 1.2 m2 per persona | 1.5 – 2.5 m2/(MWh a) |
| Volume di accumulo | 50 – 80 l/m2 | 1.5 – 2.0 m3/m2 |
|
Risparmio energetico |
600 – 900 kWh/(m2 a) | 400 – 700 kWh/(m2 a) |
| Risparmio energetico relativo – al fabbisogno di acqua calda sanitaria – al fabbisogno totale di calore per acqua e riscaldamento ambienti |
60 – 80 % 20 – 40 % |
50 – 70 % |
I requisiti e i presupposti per l’installazione e l’adeguato esercizio di un impianto solare di grandi dimensioni si possono così sintetizzare:
- impianto termico centralizzato (riscaldamento ambienti e sistema di distribuzione ACS);
- sufficiente superficie del tetto a disposizione (poche ombre, buon orientamento, eventuale ingombro di altri dispositivi);
- disponibilità di spazio per il serbatoio di accumulo all’interno o in prossimità dell’impianto;
- per il riscaldamento ambienti (se previsto) bassa temperatura di ritorno dal sistema interno di riscaldamento;
- sistema di produzione ACS ben bilanciato.
Per i grandi impianti sono state sviluppate negli ultimi anni una serie di innovazioni nella tecnologia dei collettori e degli accumuli. Collettori per impianti medi e grandi vengono di preferenza integrati in tetti possibilmente inclinati. Una soluzione utilizzabile, dove c’è disponibilità di spazio, è collocare i collettori a terra, di fianco agli edifici. Attualmente per gli impianti di grandi dimensioni vengono impiegati moduli di collettori anch’essi di grandi dimensioni da montare con facilità sulle travi del tetto, andando a sostituire il convenzionale manto di copertura. Sono in commercio anche interi tetti-collettore, che possono essere posati direttamente sull’edificio e contengono anche tutte le tubature interne predisposte. Grazie al principio di funzionamento “low-flow”, per cui i collettori lavorano con una quota globale di flusso di volume del liquido di 13-16 l/h*m2, è possibile mantenere ridotta la sezione delle tubature quindi anche il costo. Di conseguenza il collegamento tra i singoli moduli deve essere realizzato in maniera affidabile per assicurare la giusta massa di distribuzione del flusso in ognuno dei moduli.
Il maggior sforzo degli ultimi anni in questa tecnologia è stato indirizzato allo sviluppo dei serbatoi di accumulo stagionali: l’accumulo stagionale di calore viene effettuato in grandi bacini pieni d’acqua, fino a 15.000 m3, oppure direttamente nel sottosuolo mediante scambiatori di calore a tubi verticali che vengono inseriti nel terreno fino a una profondità di 60 metri. Se le condizioni geologiche lo consentono, come accumulo di calore possono essere utilizzate le formazioni di acqua e sabbia esistenti nel sottosuolo, raggiunte con perforazioni.
Negli ultimi anni, soprattutto in Germania, sono stati realizzati diversi sistemi di accumulo stagionale. Due serbatoi di acqua, rispettivamente da 4.500 e da 12.000 m3, sono stati costruiti ad Amburgo e a Friedrichshafen. I serbatoi sono costituiti da un bacino di calcestruzzo, con un’impermeabilizzazione interna di acciaio inox e una coibentazione termica esterna di lana di roccia. Entrambi i serbatoi sono in funzione dal ’96. Un ulteriore sviluppo di questo tipo di serbatoio di accumulo è stato costruito nel 1999/2000 ad Hannover ed è un bacino in calcestruzzo impermeabile senza impermeabilizzazione interna, con un volume di 2.750 m3. A Neckarsulm invece è stato messo in funzione nel ’98 un serbatoio a tubi verticali da 20.000 m3: tubi di plastica inseriti verticalmente nel terreno fino a 30 m di profondità funzionano come uno scambiatore di calore, che durante i mesi estivi viene riscaldato fino a 70-80 °C, mentre durante l’inverno preleva il calore per il riscaldamento. A Chemnitz nel ’97 e a Steinfurt nel ’99 sono stati costruiti dei serbatoi che utilizzano delle fosse piene di pietrisco e acqua: il riempimento di pietrisco rende superflua la costruzione di sostegno, il bacino è rivestito con un’impermeabilizzazione di polietilene ad alta densità (PEHD) e coibentato termicamente con poliuretano (a Chemnitz) o con schiuma di vetro (foamglass) granulare (a Steinfurt). Un altro impianto solare per una zona residenziale, costruito a Rostock nel 2000, utilizza una formazione naturale di acqua e sabbia a 60 metri di profondità per l’accumulo di calore. Il calore solare è trasferito all’acqua per mezzo di perforazioni collegate a una pompa, mentre lo scarico del serbatoio, cioè il prelievo del calore, viene effettuato mediante una pompa di calore.
Redditività
Impianti solari medi e grandi progettati ed eseguiti con cura per ottenere una quota di copertura solare del 20÷30% del fabbisogno totale di calore (senza accumulo stagionale di calore) sono ad oggi la possibilità più redditizia di sfruttamento del solare termico negli edifici residenziali. Per il risparmio di un kWh all’anno è necessario un investimento iniziale per l’impianto di circa 1000÷2000 lire. Il costo del calore solare per kWh, calcolato sul ciclo di vita di vent’anni, risulta essere di circa 100÷200 lire, una cifra che rientra nell’ordine del costo per un kWh di calore prodotto convenzionalmente con il gas. Per il rapporto costi/benefici degli impianti di grandi dimensioni con accumulo stagionale si calcolano circa 2000÷5000 lire per kWh risparmiato ogni anno e quindi un costo del calore solare di 200÷500 lire/kWh.
Impianto solare di grande dimensione in Italia
Dopo alcuni rari studi di fattibilità e di ricerche sperimentali, che non hanno avuto peraltro seguiti diretti, anche in Italia è stato costruito un primo grande impianto solare. Con il finanziamento dell’Unione Europea è stato costruito a Melegnano (MI) un impianto con circa 200 m2 di collettori per la produzione di acqua calda sanitaria ed il riscaldamento dell’acqua delle piscine del centro balneare comunale. L’impianto solare, in funzione da marzo 2000, copre circa il 70% del fabbisogno di acqua calda sanitaria (che ammonta a 113 MWh/anno) e, inoltre, fornisce circa 33 MWh/anno alle piscine (invernale ed estiva). Questo impianto è stato progettato ed eseguito dal Politecnico di Milano in collaborazione con Ambiente Italia e lo Studio Colombo secondo le regole per la progettazione dei grandi impianti. La prestazione dell’impianto è monitorata costantemente in modo da raccogliere dati ed esperienze significativi per i prossimi grandi progetti.
Per informazioni:
Monika Ellen Schulz (Ambiente Italia s.r.l.) – e-mail: monika.schulz@ambienteitalia.it
Aris Aidonis (Politecnico di Milano) – e-mail: aris.aidonis@polimi.it
NOTIZIE DA ISES ITALIA
CAMPAGNA SOCI 2001
Come diventare Socio di ISES ITALIA
Leggi sulle nostre pagine internet tutti i vantaggi di essere Socio di ISES ITALIA
Per le modalità di iscrizione:
Segreteria di ISES ITALIA o sito internet: www.isesitalia.it
WIND DIRECTIONS
Soci di ISES ITALIA, in regola con le quote associative 2001, possono richiedere di ricevere gratuitamente, fino ad esaurimento copie, i numeri dell’anno 2001 della rivista dell’EWEA, WIND DIRECTIONS
La richiesta può essere comunicata a: soci@isesitalia.it oppure via fax alla segreteria di ISES ITALIA
ISES ITALIA organizza un corso di formazione professionale su
I SISTEMI FOTOVOLTAICI:
PROGETTAZIONE TECNICO-ARCHITETTONICA
Roma, 9-12 maggio 2001
Università di Roma “La Sapienza” – Palazzo Baleani – Corso Vittorio Emanuele II, 244
Il Corso, della durata complessiva di 20 ore, è rivolto a professionisti, tecnici, amministratori locali e studenti degli ultimi anni di università interessati alla progettazione dei sistemi fotovoltaici integrati negli edifici.
Per il programma ed iscrizioni: Segreteria di ISES ITALIA oppure consultare il sito www.isesitalia.it
ISES ITALIA organizza un workshop su
GLI OBIETTIVI DI RISPARMIO ENERGETICO E DI SVILUPPO DELLE FONTI RINNOVABILI
NELLA DISTRIBUZIONE ELETTRICA E DEL GAS
Roma, 15 maggio 2001
Università “La Sapienza”- Facoltà di Ingegneria
Dopo il decreto Industria – Ambiente dell’11 novembre 1999, con cui si è promosso lo sviluppo delle fonti rinnovabili nella produzione di energia elettrica, due decreti Industria – Ambiente si propongono un analogo obiettivo per lo sviluppo delle fonti rinnovabili e del risparmio energetico nel settore della distribuzione di energia elettrica e di gas.
Quali sono i contenuti dei due decreti, che si inseriscono nel quadro della liberalizzazione del settore elettrico e del gas?
Come si predispongono le Aziende distributrici di energia elettrica e gas, per attuare le indicazioni dei due decreti?
Quale spazio si apre per i soggetti imprenditoriali attivi nei servizi di risparmio energetico e nella produzione di impianti a fonti rinnovabili?
Per dare risposta a questi interrogativi, ISES ITALIA ha organizzato questo Workshop, durante il quale si intende chiarire la portata dei due decreti e le prospettive che si aprono per gli interventi di risparmio energetico e per la realizzazione di impianti a fonti rinnovabili.
I temi verranno analizzati da autorevoli protagonisti a livello istituzionale e imprenditoriale.
La partecipazione al workshop è a pagamento.
Per il programma ed iscrizioni: www.isesitalia.it (“Formazione”)
IL SOLE NEI COMPLESSI ARCHEOLOGICI DI ROMA
I siti ed i complessi archeologici mantengono la loro vitalità, non solo quando sono percepiti come testimonianze del passato, ma anche quando accolgono l’uomo moderno con il proprio bagaglio di tecnologia e scienza. Il progetto proposto da ISES ITALIA, dal titolo “La diffusione dell’uso dell’energia solare attraverso l’analisi dell’architettura nell’antica Roma”, è sembrato particolarmente appropriato per usare un complesso monumentale, nella fattispecie la Villa dei Quintili, come punto di partenza per lo studio delle architetture antiche in rapporto all’energia solare.
Il Servizio Educativo della Soprintendenza Archeologica di Roma, in collaborazione con la dott.ssa Rita Paris, responsabile archeologa del complesso monumentale e l’arch. Patricia Ferro di ISES ITALIA, ha messo a punto un progetto rivolto alle scuole medie e superiori, dove il sole, come fonte di energia, fosse il protagonista di un luminoso incontro tra passato, presente e futuro. Il passato è rappresentato dagli imponenti resti delle terme di questa straordinaria villa, posta a ridosso dell’Appia Antica, che certamente sfruttava per riscaldare i suoi ampi spazi anche la sua posizione rispetto all’orbita solare. Il presente ed il futuro sono invece rappresentati proprio dal progetto, che invita ad una riflessione sulla “inattualità” del nostro rapporto con il sole ed è un’occasione per dubitare della filosofia corrente rispetto all’uso e allo sfruttamento indiscriminato delle diverse risorse energetiche tradizionali.
I risultati lusinghieri scaturiti dall’incontro tra Scuola, ISES ITALIA e Soprintendenza Archeologica, l’ampio interesse ottenuto inaspettatamente, soprattutto dalle secondarie superiori, che evidentemente hanno ravvisato nelle visite guidate proposte ampi spunti di applicazione e approfondimento, inducono a proseguire e a potenziare l’iniziativa.
Per informazioni:
Dr.ssa Tiziana Ceccarini
Servizio educativo – Soprintendenza Archeologica di Roma
e-mail: tiziana.ceccarini@archeorm.arti.beniculturali.it
tel. 06 48903500-3
Dal sole – l’energia solare dalla ricerca spaziale agli usi sulla terra
di JOHN PERLIN
Versione italiana a cura di Cesare Silvi
Con un’appendice su “Breve storia del fotovoltaico in Italia” di Giuliano Martinelli
La pubblicazione “Dal sole” racconta la storia della tecnologia fotovoltaica, la più rivoluzionaria delle tecnologie solari, dalle prime scoperte scientifiche nell’Ottocento fino ai nostri giorni. Si tratta di una storia che, come sottolinea l’autore nella prefazione, aspettava soltanto di essere raccontata.
Per acquistare il volume rivolgersi alla Segreteria di ISES ITALIA o consultare il sito www.isesitalia.it (“Catalogo Pubblicazioni”)
Seminario organizzato da ISES ITALIA
in collaborazione con
ENEL Distribuzione, l’Università di Napoli “Federico II” e l’Università di Roma “La Sapienza”
ENERGIA, SICUREZZA ED AMBIENTE
CLIMATIZZAZIONE ELETTRICA ED ELETTROTECNOLOGIE EFFICIENTI
Napoli, 11 maggio 2001
Università “Federico II” – Facoltà di Ingegneria (P.le Tecchio 80)
La partecipazione è gratuita
ARTE E TECNOLOGIE SOLARI
UNA MOSTRA ITINERANTE SULLE TECNOLOGIE SOLARI
ISES ITALIA mette a disposizione di enti pubblici e privati, scuole e amministrazioni un percorso didattico-informativo sull’energia e le tecnologie solari.
Dall’11 marzo al 22 aprile “ARTE E TECNOLOGIE SOLARI” si potrà visitare presso l’ex Conservatorio S. Anna di Lecce.
La realizzazione è in collaborazione con l’Assessorato all’Ambiente del Comune di Lecce.
“ARTE E TECNOLOGIE SOLARI”, un convegno per concludere l’iniziativa a Lecce
Il 22 aprile, in occasione dell’Earth Day e della chiusura della mostra “Arte e Tecnologie Solari” a Lecce, si svolgerà presso l’ex Conservatorio di S. Anna un incontro durante il quale il Presidente dell’ISES International, Cesare Silvi, terrà una relazione su “L’energia solare in un mondo tecnologicamente avanzato”.
Interverranno all’incontro: il Sindaco di Lecce, Onorevole Adriana Poli Bortone (Europarlamentare), l’Assessore all’Ambiente comunale, Dott. Antonio Capone, l’Energy Manager del Comune Ing. Antonio Degli Agli.
Per informazioni: Arch. Patricia Ferro – Elisa Modugno (ISES ITALIA)
e-mail: ferro@isesitalia.it
http://www.isesitalia.it (Arte e Tecnologie solari)
Hanno collaborato a questo numero:
Aris Aidonis, Monika E. Schulz, G.B. Zorzoli
Numero chiuso il 6 aprile 2001