Scarica il PDF: IlSolea360gradi – Anno VII- N.3 Marzo 2000
In questo numero:
- MOSTRA CONVEGNO A VERONA SULLA PRODUZIONE ENERGETICA DA BIOMASSE LEGNOSE
- IN QUANTO TEMPO SI RIPAGA UN IMPIANTO SOLARE TERMICO PER LA PRODUZIONE DI ACQUA CALDA?
- FINANZIAMENTI ALLE RINNOVABILI NELLE PROVINCE DI BOLZANO E TRENTO
- NEL MONDO OLTRE 13.300 MW EOLICI. RECORD DELLA CRESCITA NEL 1999: + 37%
- LE AZIENDE ITALIANE INCONTRANO GLI OPERATORI DANESI DELLE RINNOVABILI IN UN SEMINARIO A ROMA
- IN PIEMONTE UN CORSO SULLA CONDUZIONE DI CALDAIE A CIPPATO DI LEGNA
- LA COMMISSIONE EUROPEA LANCIA IL BANDO DI RICERCA & SVILUPPO PER LE RINNOVABILI
- BREVI DAL MONDO
- NOTIZIE DA ISES ITALIA
MOSTRA CONVEGNO A VERONA SULLA PRODUZIONE ENERGETICA DA BIOMASSE LEGNOSE
Alla seconda edizione di “Progetto Fuoco” una rassegna sulla risorsa legna da ardere e sulle più moderne tecnologie di utilizzo, dai caminetti alle stufe. Da marzo 2000 le biomasse “non trattate” non sono più considerate rifiuti.
Dal 16 al 19 marzo 2000 ha avuto luogo a Verona la seconda edizione di “Progetto Fuoco”, mostra-convegno sulla risorsa legna da ardere e sulle più moderne tecnologie per il suo utilizzo energetico. Unica nel suo genere in Italia ed una delle poche nel contesto europeo, la mostra è stata organizzata da PMT, in collaborazione con l’ITABIA (Italian Biomass Association) e con il CEAR (Consorzio Energia Alternativa per il Riscaldamento), consorzio che raggruppa il 70% dei produttori di caminetti italiani.
Questa seconda edizione di “Progetto Fuoco” si è imposta all’attenzione degli operatori come un evento internazionale di riferimento per tutto settore: sono stati 220 gli espositori (60 da 13 paesi esteri) ed oltre 20.000 i visitatori. Le più moderne tecnologie applicate ai più vetusti sistemi per bruciare la legna; caminetti, stufe, termocucine sono stati oggetto di dimostrazioni sul campo su una superficie espositiva di circa 20.000 m2. In quattro convegni, intitolati “Italia-Legno-Energia”, sono state passate in rassegna le realtà e le prospettive del legno in Italia e in Europa, della produzione boschiva, delle risorse legnose meno conosciute, come i residui delle lavorazioni agricole e forestali, della pioppicoltura e quelli derivanti dalla gestione delle siepi campestri.
Secondo stime recenti, in Italia, potrebbero essere disponibili a fini energetici circa 30 milioni di m3/anno di biomassa legnosa. Solamente dai 4.500.000 ettari di boschi al momento utilizzati, su una superficie complessiva di 10 milioni di ettari, potrebbero essere ricavati annualmente 3 m3/anno per ettaro di legno, contro l’attuale valore di 1 m3/anno (una produzione energetica di circa 2,7 milioni di tep). È questo un segnale di una cattiva gestione della risorsa bosco; quando gli alberi vecchi non vengono abbattuti il bosco è “sovraffollato”, più sporco e sensibile alle malattie e agli incendi e, in complesso, indebolito dall’accumulo della legna non rimossa, che impedisce anche il regolare accrescimento delle piante più giovani.
I vantaggi economici di un pieno utilizzo energetico di un bosco e di una sua gestione sostenibile legata alle sue molteplici funzioni sono soprattutto di natura indiretta. Un esempio di gestione sostenibile sono i boschi della Val di Fiemme, che possono fregiarsi del certificato della FSC (Forest Stewardship Council), assegnato alla Magnifica Comunità di Fiemme che li gestisce da ben 700 anni, per la loro eccellente manutenzione. La buona gestione interessa la proprietà dei boschi, sia pubblica sia privata; per quest’ultima un possibile ostacolo potrebbe derivare dalla sua frammentazione e per questo motivo gli esperti invitano a promuovere consorzi per raggruppare più ampie superficie forestali e renderne quindi più economica la gestione.
La produzione italiana di legno, inoltre, può essere potenziata attraverso la realizzazione di nuove piantagioni specializzate su terreni agricoli con forestazione a rapida rotazione. A Verona un’importante comunicazione è venuta da parte del rappresentante del Ministero dell’Ambiente: dal 16 marzo 2000 le “biomasse non trattate” non sono più considerate rifiuti (allegato al Decreto Ronchi) e vengono. Invece, considerate combustibili energetici a tutti gli effetti, rimuovendo così un ostacolo insormontabile alla diffusione dei sistemi di riscaldamento alimentati con legnami non trattati. L’equivalenza tra bruciare legno e bruciare rifiuti ha rappresentato una stravagante equazione, che comportava obblighi molto onerosi per chi produceva calore solo utilizzando residui legnosi di origine agricola o forestale, che venivano assoggettati, infatti, agli stessi regolamenti dei rifiuti.
La coincidenza della data dell’evento di Verona con quella della rimozione di tali obblighi è un segnale positivo che porterà ad una crescente attenzione da parte di consumatori ed autorità competenti in merito ai benefici di natura ambientale ed economica legati all’utilizzo del combustibile legno; dall’alimentazione dell’impianto domestico al teleriscaldamento, alla stessa maniera di come accade in vari paesi del Centro e Nord Europa. Le tecnologie ci sono: dall’Europa e da alcune Regioni italiane sono venuti molti esempi incoraggianti. In particolare, i risultati ottenuti dalla Provincia Autonoma di Bolzano, che, grazie ad una seria politica di lungo periodo, sostenuta da adeguate risorse finanziarie (tra i 25 e i 35 miliardi l’anno negli ultimi 10 anni), può oggi vantare un numero di impianti di riscaldamento a legna non comparabile con quello del resto dell’Italia; la stessa posizione di primo piano che, in questi anni, la Provincia ha registrato anche nel settore del solare termico; dopotutto, lo sfruttamento energetico della legna, il più diffuso mezzo naturale che immagazzina l’energia del Sole, è il passo più diretto nell’integrazione delle fonti rinnovabili.
IN QUANTO TEMPO SI RIPAGA UN IMPIANTO SOLARE TERMICO PER LA PRODUZIONE DI ACQUA CALDA?
Un calcolo per l’integrazione ad uno scaldabagno elettrico sulla base delle nuove tariffe elettriche
Sulla base delle nuove tariffe elettriche (in vigore per le utenze domestiche dal 1 gennaio 2000), si vuole calcolare il tempo di ritorno economico non attualizzato di un impianto solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria per un nucleo familiare di 4 persone che utilizzi già uno scaldabagno elettrico.
Si ipotizzi un consumo di elettricità medio mensile di 370 kWh ed un contratto elettrico di 3 kW di potenza. Il consumo di acqua calda sanitaria è considerato costante durante l’anno e l’energia elettrica per l’alimentazione del solo scaldabagno è pari al 45% del consumo complessivo di energia elettrica: nel caso in questione 167 kWh mensili.
Per i contratti da 3 kW la tariffa elettrica è “a gradini”, ovvero il prezzo del kWh cresce al crescere del consumo. In particolare, il prezzo del kWh varia da un minimo di 112,75 lire ad un massimo di 595,32 lire (IVA inclusa e al netto della quota fissa bimestrale).
Si può allora stimare un prezzo medio del kWh sulla base di un consumo mensile di 370 kWh pari a 344 lire.
Il sistema solare termico attivo
Il sistema solare scelto è a circolazione naturale, con una superficie captante di 4 m2 ed un serbatoio di accumulo da 200 litri.
Per il calcolo del prezzo dell’impianto si considera il valore medio dei prezzi della tipologia di collettore scelta, riportati nella pubblicazione “La Guida del consumatore – L’Energia Solare” realizzata nel ’99 da Adiconsum. Il prezzo finale è riportato nella Tabella 1 dove sono ipotizzate le voci di costo relative agli altri componenti che costituiscono un sistema solare termico completo, chiavi in mano.
Tabella 1
| Prezzo di un sistema solare termico attivo chiavi in mano |
|
| Impianto c.n. 200 litri/4 mq (lire) |
|
| Collettore | 3.040.000 |
| Altre voci | |
| Componenti idraulici | 500.000 |
| Installazione 2 gg./2 persone | 600.000 |
| Trasporto dei componenti | 200.000 |
| Totale | 4.340.000 |
| IVA (10%) | 434.000 |
| Totale + IVA | 4.774.000 |
Risparmio annuale e tempo di ritorno economico non attualizzato
Per calcolare il risparmio mensile ed annuale, sono state fatte le seguenti considerazioni: i kWh risparmiati sono stati calcolati su base mensile ipotizzando per ciascun mese una quota di copertura variabile dell’energia solare (ad es. dal 30% in dicembre e gennaio al 100% in giugno, luglio e agosto). Si è ipotizzato di installare un impianto in una località dell’Italia centrale.
Infine si sono confrontati due diversi modi di calcolare il prezzo del kWh risparmiato (vedi Tabella 2). Nel primo caso (Ipotesi A) il prezzo del kWh risparmiato viene posto pari al prezzo medio del kWh relativo alla fascia di consumo di 370 kWh mese che è pari a 344 lire/kWh. In tal caso il risparmio medio annuale risulta di 481.200 Lire.
Nel secondo caso (Ipotesi B), più aderente alla realtà, si ipotizza che il risparmio di energia elettrica dovuto all’inserimento dell’impianto solare consenta di ridurre il livello di consumo e contemporaneamente ridurre la fascia di prezzo del kWh (ad esempio, a gennaio si risparmiano 50 kWh, mentre a luglio 167 kWh). In questo caso il prezzo medio mensile del kWh risparmiato non scende mai al di sotto delle 548 lire; il risparmio medio annuale risulta di 783.700 Lire.
Il calcolo del tempo di ritorno economico non attualizzato dell’investimento si ottiene confrontando il prezzo dell’impianto chiavi in mano con il risparmio annuale per le due ipotesi sopra citate. Nel calcolo riportato in Tabella 2 si è applicata l’IVA al 10%, riportando i risultati considerando o meno la riduzione IRPEF al 36% sul costo di impianto.
Per semplicità, non si considerano le spese di manutenzione e di gestione (comunque piuttosto contenute per un sistema a circolazione naturale).
Tabella 2
| Tempo di ritorno economico non attualizzato | ||||
| Costo di impianto | Risparmio annuo | Tempo di ritorno con 36% | Tempo di ritorno senza 36% | |
| Lire | Lire/anno | Anni | Anni | |
| Ipotesi A Prezzo medio |
4.774.000 | 481.200 | 6,3 | 9,9 |
| Ipotesi B Tariffa a scalare |
4.774.000 | 783.700 | 3,9 | 6,1 |
Per ulteriori informazioni:
Per un’analisi più dettagliata si può consultare il sito internet di ISES ITALIA alle pagine “Solare Termico”
FINANZIAMENTI ALLE RINNOVABILI NELLE PROVINCE DI BOLZANO E TRENTO
La maggiore diffusione delle rinnovabili nelle Province Autonome di Bolzano e Trento rispetto al resto d’Italia trova una spiegazione anche nelle decise politiche di incentivazione.
La Provincia di Bolzano, in base alle Leggi Provinciali n. 4/1993 e 4/1997 (Incentivazioni per il contenimento dei consumi energetici e lo sviluppo delle fonti rinnovabili di energia), stanzia annualmente fondi per circa 30 miliardi di lire a parziale copertura finanziaria di circa 3.000 domande relative a diversi tipi di intervento, tra i quali la coibentazione degli edifici, l’installazione di pompe di calore, di impianti solari termici e fotovoltaici. I progetti vengono finanziati con contributi in conto capitale fino al 50%. Per la realizzazione di impianti fotovoltaici, il contributo arriva fino all’80%; per gli impianti eolici non supera il 30%. Sono ammessi al contributo solo i progetti il cui costo complessivo supera i 6 milioni di lire. Tutte le tipologie di intervento ammesse al finanziamento sono elencate nel sito internet della Provincia, dal quale è possibile scaricare la modulistica necessaria per la presentazione delle domande.
La Provincia Autonoma di Trento, da 20 anni, in base alla L.P. n. 14/80, incentiva il risparmio energetico con contributi in conto capitale del 25% e l’utilizzo delle fonti rinnovabili con contributi che variano a seconda della tecnologia utilizzata: per il solare termico e le biomasse fino al 35%, per il fotovoltaico fino al 70%. Per questi progetti la Provincia stanzia mediamente ogni anno circa 13 miliardi di lire. Quest’anno le domande di contributo vanno inoltrate entro il 30 giugno.
Per informazioni:
Ufficio Risparmio Energetico Provincia Autonoma di Bolzano
http://www.provincia.bz.it/risparmio-energetico
Servizio Energia della Provincia Autonoma di Trento – Arch. Carlino
tel.: 0461 495713 fax: 0461 495686
e-mail: serv.energia@provincia.tn.it
NEL MONDO OLTRE 13.300 MW EOLICI. RECORD DELLA CRESCITA NEL 1999: + 37%
Il settore eolico è oggi una solida realtà industriale ed il suo volume di attività, a livello mondiale, migliora ogni anno. Lo confermano le cifre, ancora ufficiose, relative al tasso di crescita annuale nel 1999, che è stato circa il 37% rispetto al ’98 e ha portato ad oltre 13.300 i megawatt eolici installati nel mondo. Solo nel 1999 sono stati installati circa 3.600 MW. Con il più elevato tasso di crescita degli ultimi anni (26% nel 1997 e 26,8% nel 1998), in tre anni, dunque, l’eolico ha registrato una crescita media del 30%, superando tutte le previsioni degli analisti.
Nell’Unione Europea si è varcata la soglia dei 9.000 MW totali, mentre le aspettative della European Wind Energy Association (EWEA) erano di 8.000 MW entro il 2000. Anche gli obiettivi della “Campagna per il decollo” della Commissione Europea (10.000 MW aggiuntivi tra il 1999 ed il 2003) possono essere raggiunti, visto che, nel solo 1999, nei Paesi dell’Unione, si sono installati circa 2.600 MW e le previsioni per il 2003 parlano di una potenza installata totale di 21.600 MW.
Questa crescita nel 1999 è dovuta principalmente all’enorme contributo della Germania (1.569 MW) e della Spagna (346 MW secondo l’EWEA, 644 MW secondo EurObserver) che, grazie ai suoi programmi di incentivazione nazionali e regionali, può considerarsi la potenza emergente nel settore, con enormi potenzialità di esportazione nei mercati dell’America latina. Sempre significativo l’installato annuale in Danimarca (circa 310 MW); l’Italia è quinta nel mondo con 104 MW. Tra i Paesi extra-europei, notevole impulso si è avuto negli Stati Uniti (732 MW nel ’99) e in India.
Purtroppo non siamo ancora in grado di fornire statistiche definitive sulla potenza eolica installata per singolo Paese nel 1999 e, dunque, anche sul dato cumulato; forse a causa della forte accelerazione nelle realizzazione degli impianti, le stesse fonti ufficiali indicano ancora delle stime, a volte contraddittorie.
Il giro d’affari mondiale del settore industriale si attesta nel mondo a 3,5 miliardi di dollari (circa 7 mila miliardi di lire) all’anno; di questi, quasi la metà sono oggi ascrivibili alla sola Germania. Otto delle prime dieci società costruttrici di turbine eoliche sono europee; la Danimarca detiene il 55% del mercato mondiale ed un’azienda danese, la Neg Micon, ha il primato di turbine vendute nel ’99: 608 MW (+97% rispetto al 1997). Al secondo posto tra i produttori è il gruppo americano Enron Wind Corp. che unisce la Zond (USA) e la Tacke (Germania), mentre al terzo si trova la danese Vestas. Per la prima volta una società giapponese, la Mitsubishi, appare in questa classifica (10° posto).
Il mercato eolico non è costituito solo dal settore industriale, ma da società promotrici che progettano ed installano. Tra le maggiori, l’americana Seawest, la tedesca Winkra, le spagnole Iberdrola ed Edesa; in Italia il promoter principale è l’Italian Vento Power Corporation (IVPC).
LE AZIENDE ITALIANE INCONTRANO GLI OPERATORI DANESI DELLE RINNOVABILI IN UN SEMINARIO A ROMA
Un interessante workshop con operatori danesi ed italiani del settore delle fonti rinnovabili avrà luogo il 4 maggio prossimo, presso l’Accademia di Danimarca a Roma.
La giornata, organizzata dall’Ambasciata danese in collaborazione con ISES ITALIA, sarà l’occasione per conoscere in dettaglio le strategie politiche e industriali nel campo delle rinnovabili che hanno reso la Danimarca una nazione leader nel mondo, ma sarà anche un’opportunità per creare future collaborazioni tra le aziende italiane e le più importanti aziende danesi del settore.
La prima parte della giornata sarà dedicata ad analizzare gli scenari di mercato nei due paesi ed in particolare i programmi, la legislazione, lo sviluppo tecnologico, le barriere non tecnologiche e le opportunità di crescita del settore.
Il pomeriggio sarà dedicato ad incontri d’affari fra le aziende danesi ed italiane allo scopo di creare collaborazioni e joint-ventures nei settori dell’eolico, solare termico, biomasse e teleriscaldamento.
La Danimarca soddisfa oltre l’8% della sua domanda totale di energia con le fonti rinnovabili, in particolare con l’eolico e la biomassa. L’energia eolica ormai copre circa il 10% dei consumi elettrici e le biomasse quest’anno dovrebbero soddisfare quasi il 10% del consumo di combustibile del Paese. Con circa 15.000 addetti, l’industria eolica danese detiene il 55% delle vendite mondiali di aerogeneratori e, per la prima volta, nel ’98 il valore di questo comparto ha superato quello tradizionale della pesca, attestandosi al primo posto. Per quanto riguarda il settore del solare termico, sono installati, alla fine del ’99, 294.000 m2 di pannelli per scaldare l’acqua, pari a 55 m2 ogni 1000 abitanti (in Italia 4,3 m2/1000 abitanti); nel paese scandinavo una tecnologia ormai matura è il teleriscaldamento di appartamenti per mezzo di impianti solari termici centralizzati.
Il Governo danese ha programmi di investimento che puntano ad aumentare la quota di rinnovabili a circa il 35% entro il 2030.
Per informazioni ISES ITALIA
LE AZIENDE DANESI PRESENTI AL WORKSHOP
La presentazione delle aziende è sul sito internet di ISES ITALIA
Energia eolica
IWT-Italian Wind Tecnology Srl (Vestas-Ansaldo)
NEG MICON A/S
LM GLASFIBER A/S
NORDEX Borsig Energy
Energia solare
BATEC A/S
Biomasse
AALBORG ENERGIE TECHNIK A/S
JUSTSEN ENERGITEKNIK A/S
WISEBEAD-SEABORNE A/S
ANSALDO VØLUND A/S
Teleriscaldamento
DANISH BOARD OF DISTRICT HEATING
DANISH ENERGY GROUP
DANFOSS Srl (consociata italiana della DANFOSS A/S)
ELSAMPROJEKT A/S
ODIN CONTROL SYSTEMS
IN PIEMONTE UN CORSO SULLA CONDUZIONE DI CALDAIE A CIPPATO DI LEGNA
Nei primi due mesi di quest’anno ha avuto luogo il “Corso di aggiornamento tecnico-professionale del personale destinato alla conduzione degli impianti termici alimentati a biomasse”. Il corso, promosso dall’Assessorato all’Economia montana e Foreste della Regione Piemonte, che ne ha affidato l’organizzazione alla FAST di Milano, si è svolto in tre edizioni distinte (a Ormea – CN, a Torre Pellice – TO, a Quarona – VC) ed è stato tenuto da specialisti del settore. Ogni corso è stato articolato su due giornate in aula e una giornata di visita a due impianti e ad una stazione di cippatura, tutti a pieno regime di funzionamento. Per la realizzazione hanno dato il loro contributo anche la Comunità Montana Alta Valle Tanaro, Mongia e Cevetta, il Comune di Torre Pellice e Promovalsesia.
L’iniziativa ha avuto origine dal forte interesse che gli impianti a cippato di legna stanno riscuotendo in Piemonte. Infatti, dai 10 impianti installati nel 1997, si è passati agli odierni 35, con altri impianti in cantiere, che entro due anni, porteranno a 45-50 gli impianti a cippato attivi nella Regione. Questo boom delle installazioni è stato favorito da un finanziamento della Regione, che ha ritenuto di spingere la tecnologia, visti il buon funzionamento degli impianti costruiti precedentemente ed i positivi riflessi sul governo dei boschi e sul reddito locale riscontrato in altri Paesi dell’arco alpino. In questa fase, tuttavia, parallelamente agli impianti di nuova costruzione, appare necessario formare un certo numero di conduttori, dato che questa figura professionale è relativamente nuova nel panorama lavorativo italiano.
LA COMMISSIONE EUROPEA LANCIA IL BANDO DI RICERCA & SVILUPPO PER LE RINNOVABILI
La scadenza per la presentazione delle domande è il 31 Maggio 2000
La Commissione Europea ha pubblicato il 14 marzo il bando per l’invio di proposte di progetto di Ricerca & Sviluppo nell’ambito del Programma Energia, Ambiente e Sviluppo Sostenibile per la componente B “Energia” (GUCE n. C 73 del 14/3/2000).
Le azioni oggetto del bando sono:
- Sistemi energetici più puliti, comprese le fonti energetiche rinnovabili (azione n.5)
- Generazione elettricità e calore su vasta scala con emissioni ridotte
- Sviluppo e dimostrazione delle principali fonti di energia rinnovabili
- Integrazione di fonti di energia rinnovabili nei sistemi energetici
- Tecnologie efficaci sotto il profilo economico per la riduzione dei danni causati dalla produzione energetica
- Energia economica ed efficiente per una Europa competitiva (azione n.6)
- Tecnologie per un uso finale razionale ed efficiente
- Tecnologie per l’immagazzinamento dell’energia su micro e macro scala
- Miglioramento del rendimento delle fonti energetiche rinnovabili
Le proposte sono di due tipologie: 1) azioni di ricerca, dimostrazione e combinate (a compartecipazione finanziaria; termine ultimo per la presentazione delle domande è il 31 maggio); 2) reti tematiche e azioni concertate (termine per la presentazione delle proposte il 1° settembre).
Le massime coperture dei costi ammesse sono il 50% per i progetti di ricerca, il 35% per i progetti dimostrativi e tra il 35 ed il 50% per quelli combinati; per le reti tematiche e le azioni concertate il finanziamento può arrivare al 100%. Lo stanziamento per il bando ammonta a circa 100 milioni di Euro (circa 190 miliardi di lire).
Tutti i documenti per la presentazione delle domande, dalle istruzioni per la compilazione della domanda, ai moduli, allo stesso bando sono scaricabili partendo dal sito:
http://www.cordis.lu/eesd/calls/b_20001.htm
Per informazioni:
helpline-energy@cec.eu.int
DG Research – fax: +32 2 2960621
DG Transport/Energy – fax: +32 2 2950577
BREVI DAL MONDO
ENERGIA FOTOVOLTAICA PER IL TRASPORTO PUBBLICO
La Società di Trasporti Pubblici di Ginevra (TPG) ha inaugurato una centrale fotovoltaica da 154 kWp installata presso uno dei depositi degli automezzi adibiti al trasporto cittadino. La nuova centrale, la più grande mai realizzata per questo tipo di applicazione, si avvale di 1.400 moduli forniti dalla società francese Isophoton per la produzione di elettricità che viene immessa nella rete di alimentazione di tram e trolleybus elettrici. Con una produzione annua di 150.000 kWh, la centrale copre l’1% dei consumi dei trasporti pubblici della città. I costi globali del progetto, 2,3 milioni di franchi svizzeri (circa 2 miliardi e 700 milioni di lire), sono stati coperti per l’80% da un sovvenzionamento statale, mentre la Società Sunwatt ha assunto gli oneri dell’investimento rimanente, che ammortizzerà vendendo la corrente alla TPG ad un costo di 25 centesimi di franco svizzero al kWh (circa 300 lire). La realizzazione di questa centrale fa parte del programma europeo “Heliotram” ed è stata condotta dalla Società ginevrina Sunwatt Bio Energie SA.
Fonte: Système Solaire, gennaio-febbraio 2000
Per informazioni: Sunwatt Bio Energie SA
fax: + 41 22 3487353
ENERGIA SOLARE PER L’ESSICAZIONE DEL CAFFÈ E PER SALVARE LE FORESTE PLUVIALI
Grazie ad una collaborazione tra l’Istituto Centro Americano per lo Sviluppo (MDI), il SUN Utility Network (SUN) californiano e le Cooperative centroamericane dei coltivatori di caffè si è costituita la Solar Coffee Corporation, che ha lo scopo di cambiare gli attuali sistemi di produzione del caffè: la coltivazione segue i principi dell’agricoltura biologica e per la tostatura si ricorre all’uso dell’energia solare. Il primo “Caffè Solare” è già prodotto dal ’94 dal Solar Coffee Drying Centre, a Montes de Oro, in Costa Rica. Il caffè prodotto è commercializzato sul mercato statunitense e canadese, anche via internet.
Il sistema utilizzato consiste in una camera d’essiccazione, un collettore solare per la produzione dell’aria calda, un impianto fotovoltaico con batterie per l’alimentazione di pompe e ventole e un piccolo bruciatore ausiliario (per la notte ed i periodi di scarsa insolazione), alimentato a biomasse provenienti dagli scarti delle piantagioni.
Non richiedendo la connessione alla rete elettrica un sistema di questo tipo, può essere installato anche in aree remote, vicino alle piantagioni, consentendo ai piccoli coltivatori di vendere il prodotto già essiccato ad un prezzo molto maggiore e senza i problemi legati alla conservazione del prodotto fresco.
La produzione di caffè con i metodi tradizionali è la seconda causa di distruzione delle foreste pluviali. Solo nel Centro America sono 500.000 i piccoli produttori di caffè che, nel periodo del raccolto, distruggono circa 6.600 ettari al giorno di foresta per procurarsi la legna necessaria all’essiccazione.
Per informazioni: SUN Utility Network
http://www.sunutility.com
NUOVA TECNOLOGIA PER LA PRODUZIONE DI “IDROGENO SOLARE”
L’idrogeno è tra gli elementi più abbondanti in natura. Si trova nell’acqua e nei combustibili fossili, composti sostanzialmente di idrogeno e carbonio, negli animali e nelle piante. Utilizzato come combustibile, consente di produrre energia senza emissione di gas dannosi per l’atmosfera (bruciando produce solo vapore acqueo). Per produrlo, lo si può estrarre dai combustibili fossili, in particolare dal metano, attraverso il processo di “steam reforming” o dall’acqua, per elettrolisi o attraverso reazioni foto o termo-chimiche. L’estrazione dai combustibili fossili comporta la produzione di ossidi di carbonio e di altri gas nocivi.
Il metodo più comune per ottenere un idrogeno “pulito” è basato sull’elettrolisi dell’acqua, che viene effettuata utilizzando energia elettrica prodotta a partire dall’energia solare con celle fotovoltaiche o con altre tecnologie rinnovabili. Tuttavia questi metodi presentano alcune limitazioni, come il costo, che ne ostacola la diffusione.
I laboratori della canadese SHEC (Solar Hydrogen Energy Corporation) hanno messo a punto un sistema innovativo per la produzione di idrogeno basato sulla termoscissione. Mediante concentratori solari ad alta efficienza si ottengono temperature sufficienti per innescare la separazione dell’idrogeno dall’ossigeno nella molecola dell’acqua. L’idrogeno, il miglior combustibile conosciuto, può essere utilizzato per alimentare impianti centralizzati per la produzione di energia elettrica o celle a combustibile per la trazione di veicoli elettrici.
Per informazioni: Solar Hydrogen Energy Corporation
http://www.solar-h.com
NEGLI USA UN CONSORZIO PER IL FINANZIAMENTO DELLE RINNOVABILI
Cinque organizzazioni statunitensi che operano nel settore dell’energia fotovoltaica hanno annunciato la fondazione del Solar Finance Consortium, nato per finanziare progetti di energia solare. La nuova organizzazione non profit, con sede a Washington, ha ottenuto un finanziamento da 1 milione di dollari (circa 2 miliardi di lire) dall’USAID (Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale), all’interno di uno specifico programma di sostegno delle energie rinnovabili. Il Consorzio condurrà ricerche e programmi divulgativi per promuovere lo sviluppo di meccanismi di finanziamento innovativi a livello internazionale.
I membri fondatori del Consorzio sono: Solar International Management, Inc., International Institute of Energy Conservation, Institute for Sustainable Power, Solar Electric Light Fund and Insights in Action, Inc.
Per informazioni: Solar Finance Consortium
e-mail: team@SolarFinance.org
CORSO DI FORMAZIONE SUL FOTOVOLTAICO NEL CANTON TICINO
Il TISO (Testing Center for Photovoltaic Components) del LEEE (Laboratorio di Energia, Ecologia ed Economia), presso la Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana di Canobbio, organizza, dal 5 al 26 maggio prossimo, un corso di formazione di “Tecnica Fotovoltaica” che ha l’obiettivo di fornire le conoscenze di base relative a questa tecnologia, approfondire gli aspetti del funzionamento degli impianti FV ed introdurre alla progettazione.
Il corso è suddiviso in tre moduli di 8 ore ciascuno: 1. Introduzione teorica; 2. Approfondimento con simulazione al computer; 3. Progettazione ed assemblaggio di impianti autonomi. I moduli 1 e 2 sono rivolti ad ingegneri, architetti, progettisti e consulenti; il modulo 3 è destinato ad elettricisti, montatori e tecnici.
Per informazioni: TISO
Scuola Professionale della Svizzera Italiana
tel.: + 41 91 9404778
http://leee.dct.supsi.ch/PV/News_calendar.htm
NOTIZIE DA ISES ITALIA
AD APRILE L’INSERTO OMAGGIO PER I SOCI È:
DAL SOLE ENERGIA ELETTRICA PER LA CASA E LA CITTÀ
Atti del Convegno di Palermo (2 luglio 1999)
Gli argomenti trattati:
- Introduzione ai lavori (F. P Vivoli – Enea)
- Le applicazioni del fotovoltaico (R. Peruzzi – Eurosolare)
- Il Progetto “Zeus” (A. Mazzon – Assessorato all’Urbanistica di Palermo)
- Tipologie dell’integrazione del fotovoltaico nell’architettura (M. Spagnolo – architetto)
- Il Programma “10.000 Tetti Fotovoltaici” (A. Sarno – Enea Portici)
- Il collegamento alla rete elettrica (F. Groppi – Enel Ricerche, Polo Energie Alternative)
- Il fotovoltaico come elemento di valorizzazione degli edifici e dell’arredo urbano (C. Abbate – architetto)
UN TAVOLO DELLE ASSOCIAZIONI PER LE RINNOVABILI
Il 14 marzo scorso, su invito di ISES ITALIA, si sono riuniti presso la nostra sede, a Roma, i rappresentanti di 10 tra le maggiori Associazioni e Coordinamenti italiani che si occupano di energia ed ambiente con l’obiettivo di discutere la recente approvazione della legge 33/2000 (ripartizione della carbon-tax) e per cercare linee comuni di azione sul fronte della diffusione delle fonti energetiche rinnovabili.
Ospiti del Presidente di ISES ITALIA, erano presenti: Carlo Arganini (Confer), Vittorio Bartolelli (ITABIA), Massimo Bastiani (Eurosolar), Sabatino Cariati (ANCI-SOLCOM), Gaio Croci (GEIE), Paolo Degli Espinosa (AIRU), Paolo Frankl (Ambiente Italia), Cesare Migliozzi (RENAEL) e Lionello Sirtori (ESI e ISES ITALIA).
Il Presidente di ISES ITALIA, Vincenzo Naso, che ha coordinato i lavori, ha prospettato la creazione di un “TAVOLO-RETE” che, senza alcun aspetto vincolante per gli aderenti, costituisca una struttura virtuale composta dalle Associazioni e da operatori delle rinnovabili, che consenta loro di colloquiare ed incontrarsi per discutere le rispettive posizioni e prendere iniziative concertate per la crescita del settore. Ai fini di una interazione costruttiva tra i partecipanti, ha auspicato, inoltre, che ciascuno possa redigere una “scheda” in cui vengano individuati punti di forza e di debolezza di ogni tecnologia, individuando anche gli strumenti più idonei al superamento degli ostacoli alla sua diffusione.
Il Prof. Gianni Silvestrini, Direttore Generale del Ministero dell’Ambiente, prendendo atto con piacere dell’iniziativa, ha invitato i partecipanti ad un nuovo incontro da tenersi presso la sede del Ministero il 12 aprile prossimo.
EUROSUN 2000
the Third ISES-Europe Solar Congress
19 – 22 Giugno 2000
Copenaghen, Danimarca
Per informazioni:
e-mail: info@danvak.dk
http://www.eurosun2000.dk/