N. 5 MAGGIO 1997

Scarica il PDF: IlSolea360gradi – Anno IV- N.5 Maggio1997

In questo numero:

  • STUDI EUROPEI: DIFFUSIONE DELLE RINNOVABILI ED EFFETTI OCCUPAZIONALI
  • L’ENEL INAUGURA LA CENTRALE EOLICA A COLLARMELE: PRODURRÀ 14 MILIONI DI CHILOWATTORA ALL’ANNO
  • CONVEGNO SULLA VALORIZZAZIONE ENERGETICA E INDUSTRIALE DELLE BIOMASSE AL CENTRO ENEA DI TRISAIA IN BASILICATA
  • PROGETTO “COMUNE SOLARIZZATO” PER UNA MIGLIORE QUALITÀ URBANA E LA PROMOZIONE DEL SOLARE
  • L’ISOLA DEL SOLE È IN DANIMARCA
  • COLLETTORI SOLARI PER 1000 NUOVE ABITAZIONI IN UN COMUNE OLANDESE
  • AEROMOTORI MULTIPALA PER IL POMPAGGIO DELL’ACQUA: PASSATO E FUTURO DELL’ENERGIA DEL VENTO
  • ELENCO DELLE PUBBLICAZIONI ITABIA SULL’ENERGIA DA BIOMASSA
  • L’ENERGIA SOLARE IN INTERNET – TUTTE LE RISORSE IN RETE SULL’ENERGIA EOLICA
  • ASPETTI NORMATIVI E COMUNITARI
  • NOTIZIE FLASH
  • TUTTI I NUMERI DELLE RINNOVABILI
  • NOTIZIE DA ISES ITALIA

STUDI EUROPEI: DIFFUSIONE DELLE RINNOVABILI ED EFFETTI OCCUPAZIONALI

Secondo gli scenari dello studio TERES II (The European Renewable Energy Study), preparato per la Commissione Europea, la penetrazione delle fonti di energia rinnovabili, nei prossimi anni, dovrebbe favorire la creazione “netta” di posti di lavoro. Il settore dell’energia da biomassa fornirebbe il contributo più rilevante.

Gli effetti sull’occupazione creati dalle fonti energetiche rinnovabili sono una materia di difficile trattazione. In questo tipo di analisi, tuttavia, si sono cimentati alcuni studi realizzati a livello europeo che hanno sottolineato come le rinnovabili siano caratterizzate da un maggiore potenziale nella creazione di posti di lavoro rispetto alle tecnologie energetiche convenzionali.

A sostegno di queste ipotesi e sebbene, come detto, sia molto complesso quantificare l’impatto occupazionale delle diverse fonti di energia, uno studio del Worldwatch Institute ha evidenziato che esso è, a parità di energia prodotta, superiore anche fino a 5 volte, per le fonti rinnovabili (vedi grafico).

Fonte: Worldwatch Institute
Fonte: Worldwatch Institute

La contabilizzazione di tale beneficio, se venisse “internalizzata” al momento della definizione dei prezzi delle differenti fonti energetiche, sarebbe un ulteriore elemento di riferimento nelle decisioni di investimento, sia a livello nazionale che locale, per le diverse opzioni energetiche. Inoltre, la creazione di posti di lavoro ha luogo molto spesso nelle aree rurali dove i tassi di disoccupazione sono più elevati.

Attualmente in Europa il comparto delle fonti rinnovabili vede la presenza di 200-250 mila addetti (25.000 nell’eolico), soprattutto nell’ambito della piccola e media impresa.

I posti di lavoro creati direttamente dal settore delle tecnologie rinnovabili, come anche dalle altre tecnologie energetiche, sono principalmente nell’ambito della produzione e dell’installazione, da una parte, e nella gestione e manutenzione (O&M) degli impianti, dall’altra. Oltre agli effetti diretti sull’occupazione vanno poi considerati tutti quegli effetti “indotti” dalla crescita di un particolare reparto tecnologico nei settori produttivi intermedi. Gli effetti indiretti sull’occupazione sono importanti per quelle tecnologie, come l’eolico, ma ancora di più per il fotovoltaico e i sistemi solari termici a bassa temperatura, che hanno uno scarso bisogno di manodopera per il loro funzionamento, ma hanno un elevato impatto occupazionale a causa della produzione di quei beni intermedi necessari alla loro propria produzione; per esempio, i settori della fabbricazione del vetro e dell’alluminio possono veder crescere il loro giro di affari se cresce l’offerta di pannelli solari.

Ma poiché l’energia può essere fornita da tecnologie in competizione tra loro, in un’analisi di questo tipo è significativo solo il cosiddetto “impatto occupazionale netto”: solamente se vengono creati posti di lavoro aggiuntivi al netto di quelli, al contempo, perduti nel settore dell’energia convenzionale, l’effetto occupazionale di una tecnologia rinnovabile può risultare rilevante.

Basandosi su alcune particolari metodologie, alcuni studi europei affermano che il numero dei posti di lavoro in Europa, creati dall’aumentato utilizzo delle rinnovabili crescerà in maniera sostanziale nei prossimi 30-40 anni. Le cifre fornite in queste analisi debbono essere considerate puramente indicative, ma servono per dare un panorama futuro dell’impatto occupazionale delle rinnovabili.

Secondo lo studio TERES II, ad esempio, si può ipotizzare per il 2020, all’interno dello scenario di sviluppo delle rinnovabili più ottimistico (“Best Practice”), la creazione netta di 515.000 occupati (effetto diretto e indiretto); vanno ovviamente esclusi gli effetti occupazionali indotti sull’economia a livello globale. Scenari del TERES II meno favorevoli del “Best Practice” prevedono un aumento di occupazione netta tra le 250 e le 290 mila unità.

Un altro studio realizzato a livello europeo (“Long Term Integration of Renewable Energy Resources into European Energy System”), secondo il cosiddetto “Scenario Sostenibile”, valuta gli effetti occupazionali lordi derivanti dall’introduzione delle fonti rinnovabili. Questa ipotesi di sviluppo ritiene che la massiccia penetrazione delle rinnovabili partirà solo dopo il 2000 e potrà generare, per il 2010, circa 2,1 milioni di posti di lavoro in Europa (dato aggregato per produzione-installazione e fasi O&M). L’analisi si spinge fino al 2050 in cui si prevede che il mercato delle rinnovabili richiederà circa 3.800.000 addetti.

In definitiva, secondo lo studio, il numero totale dei lavoratori creati sarà crescente fino al 2030 per poi mantenersi costante. Nel 2030, la metà degli occupati proverrebbe dall’attività produttiva, mentre 20 anni dopo, anche a causa di una certa saturazione del mercato, coprirà solo il 37% del totale dei posti di lavoro nel settore delle rinnovabili (63% addetti O&M).

Nell’arco di questi 5 decenni, la grande quantità di posti di lavoro (circa 1.600.000 al 2050) si prevede che verrà creata nella gestione delle tecnologie della biomassa: due terzi dei quali apparterranno al settore agricolo e forestale. Qui trova legittimazione l’assunto riportato anche dal Libro Bianco di Delors in cui si afferma che lo sviluppo delle fonti rinnovabili offre l’occasione per un’occupazione diffusa e distribuita sul territorio capace di valorizzare le risorse regionali e locali.

Le tecnologie di produzione dei componenti e degli impianti per la conversione energetica miglioreranno nel corso degli anni grazie anche alla produzione in serie: ciò comporterà ovviamente una diminuzione degli occupati in questo settore specifico, ma altre attività produttive potrebbero essere stimolate nell’artigianato e nella piccola industria per la produzione di impianti in grado di utilizzare tale energia.

L’ENEL INAUGURA LA CENTRALE EOLICA A COLLARMELE: PRODURRÀ 14 MILIONI DI CHILOWATTORA ALL’ANNO

Il 10 giugno si inaugura la centrale eolica dell’ENEL di Collarmele, in provincia dell’Aquila.

La fattoria eolica ha una potenza totale di 9,1 MW e, in base alla velocità media annua del vento (circa 5,6 m/s a 10 metri dal suolo) riscontrata durante oltre 2 anni di rilevazione anemometriche, si stima che la sua producibilità effettiva sia di circa 14 milioni di kWh all’anno. Questa quantità di elettricità, che viene immessa nella rete elettrica nazionale, è in grado di soddisfare la domanda di 6.000 utenze domestiche (circa 20.000 persone). Le 36 macchine eoliche che compongono la centrale sono state costruite dalla Riva Calzoni e sono del caratteristico modello monopala; 35 di questi hanno una potenza nominale di 250 kW, mentre uno ha una potenza di 350 kW.

Un elemento interessante, ormai presente in quasi tutte le più recenti centrali eoliche, è l’assenza di personale in loco necessario per il suo funzionamneto: la centrale è infatti completamente automatizzata e telecomandata da centri operativi remoti dell’ENEL. L’area del sito eolico è posta a 1000 metri di altitudine ed è di circa 3 km2; solo una piccolisima parte di essa (5 ettari) è effettivamente occupata dalle infrastrutture della centrale; per la gran parte dell’area è rimasta la destinazione a pascolo, come nel periodo precedente alla costruzione degli impianti.

Gli aspetti di impatto ambientale (impatto visivo, acustico, interferenze elettromagnetiche per le telecomunicazioni) sono state attentamente valutati e possono considerarsi praticamente trascurabili.

Nel frattempo l’ENEL sta ultimando una centrale eolica in Sardegna (altopiano di Monte Arci, in provincia di Oristano) nei pressi della costa, che rappresenta, insieme all’ambiente montano, l’altro tipico sito eolico. Questa centrale avrà una potenza di 11 MW.

Attualmente in Italia sono installati circa 70 MW eolici e le domande di impianti eolici ammessi alla cessione all’ENEL dell’elettricità ammontano a 753 MW.

Per informazioni:
ENEL SpA – Direzione Studi e Ricerche
Via Torino, 8 – 00184 Roma – tel: 06/85091

CONVEGNO SULLA VALORIZZAZIONE ENERGETICA E INDUSTRIALE DELLE BIOMASSE AL CENTRO ENEA DI TRISAIA IN BASILICATA

Si svolgerà nei giorni 25, 26 e 27 giugno, presso il Centro di Ricerche ENEA di Trisaia in provincia di Matera un convegno sul tema “Valorizzazione energetica e industriale delle biomasse lignocellulosiche”, organizzato dall’ENEA e dall’Università degli Studi della Basilicata, con il patrocinio della Giunta Regionale della Basilicata e della amministrazione provinciale di Matera.

Lo scopo del convegno è la presentazione e la discussione dei recenti progressi scientifici e tecnici nei settori della utilizzazione energetica ed industriale delle biomasse lignocellulosiche, e in particolare, dei processi di conversione che portano a maggiori efficienze ed economie nel caso della conversione energetica e a prodotti ad alto valore aggiunto. Il Centro Ricerche ENEA di Trisaia, sede dell’incontro, si occupa proprio delle sperimentazione in questo campo con l’obiettivo di sviluppare tecnologie innovative.

Il convegno dopo una fase introduttiva, che vedrà partecipi anche i rappresentanti degli enti locali della Regione Basilicata, sarà diviso in 4 sezioni di lavoro:

  • Disponibilità e potenzialità delle biomasse lignocellulosiche in Italia
  • I prodotti energetici
  • I prodotti industriali
  • Casi di studio

Lo sfruttamento energetico delle biomasse ha un enorme potenziale in Italia per la produzione di elettricità, calore e biodiesel. Si stima infatti che vi sia una risorsa accessibile pari a 17 milioni di tonnellate. Uno sfruttamento energetico adeguato darebbe grandi benefici alla protezione del suolo, alla creazione di posti di lavoro e, in definitiva, allo sviluppo delle aree rurali del nostro paese.

Per informazioni sul convegno:
Dr. Donato Viggiano
Sez. Progetto e Sviluppo Impianti Conversione Biomasse – CR Trisaia – ENEA
tel: 0835/974423 fax: 0835/974471
e-mail: viggiano@trisaia.enea.it

PROGETTO “COMUNE SOLARIZZATO” PER UNA MIGLIORE QUALITÀ URBANA E LA PROMOZIONE DEL SOLARE

Tra i punti di forza dell’energia solare si può annoverare il suo carattere territoriale e gli effetti positivi che può fornire allo sviluppo economico locale e regionale. Su queste basi nascono molte delle ipotesi di rilancio del solare termico a bassa temperatura in Italia che, per la semplicità della tecnologia, può assumere un ruolo di battistrada anche per la diffusione delle altre tecnologie che utilizzano la fonte solare (solare passivo o architettura bioclimatica, fotovoltaico).

Il progetto di “Comune Solarizzato” è un’interessante proposta, in via di definizione, che si ispira proprio a tali princìpi e all’idea che i problemi ambientali e un modello di vita sostenibile possano essere comprensibili ed accettabili se vissuti più da vicino dalla collettività.

Aderire alla campagna “Comune Solarizzato” significherebbe, per l’ente locale, impegnarsi ad attivare le azioni necessarie allo sviluppo dell’energia solare sul proprio territorio: adeguamenti normativi, azioni informative, predisposizioni di un sistema di incentivi economici e finanziari.

Queste azioni dovrebbero favorire una risposta da parte dei privati, giudicabile in base all’indice di installazioni sul massimo installabile valutato da un apposito studio preliminare. Solamente l’effettiva installazione di impianti solari e il conseguimento di un obiettivo minimo di diffusione consentirebbe di assegnare la denominazione di “Comune Solarizzato”. I risultati ottenuti sarebbero quantificabili in base ad una scala di punteggio, numero di “soli” assegnati, che va da “1 sole” ad un massimo di “5 soli”.

In base a questo progetto, ai comuni al di sopra dei 50.000 abitanti (circa 140 in Italia), che devono, per legge, dotarsi di un Piano Energetico, si richiederanno azioni particolari definite all’interno del piano stesso e basate su più interventi di solarizzazione: acqua calda sanitaria da collettori solari, acqua calda solare per strutture collettive come alberghi, piscine, ospedali, riscaldamento ambienti da solare passivo, energia elettrica da fotovoltaico. I comuni con meno di 50.000 abitanti saranno invece sottoposti ad una valutazione più semplice (in base al potenziale dei consumi d’acqua solarizzabili).

Si deve tenere presente che l’Italia ha una grande potenzialità di diffusione del solare per la produzione di acqua calda soprattutto per l’elevata insolazione media annuale disponibile sul suo territorio, la particolare struttura degli edifici ad uso residenziale (6.100.000 edifici su 7.500.000 sono composti da 1 o 2 unità abitative, quindi l’installazione di collettori risulterebbe facilitata) e la presenza ancora di circa 10 milioni di scaldabagni elettrici meno convenienti, a livello economico ed ecologico, di un impianto solare.

Per informazioni:
Dr. Ferdinado Suraci ENEA-ISES Italia
fax: 06/30483340

L’ISOLA DEL SOLE È IN DANIMARCA

Il più grande sistema solare di riscaldamento centralizzato al mondo si trova nel villaggio di Marstal dell’isola di Ærø in Danimarca, grande quanto l’Elba.

L’impianto, inaugurato alla fine dello scorso anno, ha un’area di 8.040 m2 (poco più di un campo di calcio) ricoperta da 640 pannelli solari termici da 12,5 m2 ciascuno.

Il sistema, grazie ad un serbatoio di oltre 2.100 m3 di capacità, che ha la funzione di accumulatore, fornisce in estate il 100% del calore richiesto da 1.250 famiglie del villaggio; negli altri periodi dell’anno si riesce a soddisfare fino al 15% della richiesta. La temperatura all’interno del serbatoio varia dai 42° ai 90°C e l’intero sistema di controllo dell’impianto è computerizzato.

La società che ha realizzato il sistema ha messo in evidenza che la spinta alla realizzazione di questo enorme impianto è da ricercarsi negli elevati consumi di combustibile necessari al riscaldamento delle abitazioni dell’isola e nella difficoltà di utilizzare, in alternativa, biocarburante vista la mancanza di grandi quantitativi di biomassa presenti in loco.

Il sistema solare di Ærø permette annualmente di risparmiare 350.000 litri di petrolio e di evitare 933 tonnellate di emissione di CO2. I tempi di ritorno dell’investimento sono previsti entro sei anni.

Ora che l’integrazione dell’impianto nel paesaggio è stata migliorata con nuovi prati, cespugli e alberi si sta già discutendo sulla possibilità di triplicare la superficie del sistema entro qualche anno. Intanto, tra poco saranno installati, in un’altro villaggio dell’isola, 3.000 m2 di pannelli solari.

Fonte: The Absorber, Newsletter on Solar Heating, n.1, 1997.

I più grandi impianti solari di riscaldamento
I più grandi impianti solari di riscaldamento

Fonte: ESIF News, n. 3/97

COLLETTORI SOLARI PER 1000 NUOVE ABITAZIONI IN UN COMUNE OLANDESE

Un esempio di larga diffusione di scaldacqua solari a livello comunale è stato realizzato lo scorso anno dalla città di Apeldoorn, in Olanda. Ben 1000 case di un nuovo quartiere sono state tutte equipaggiate da sistemi solari nell’ambito di un progetto, in parte finanziato dal programma comunitario THERMIE, che ha dimostrato come una compagnia elettrica, un ente locale, un’associazione di proprietari di abitazioni e una società di consulenza possano collaborare per il raggiugimento di tale obiettivo. La caratteristica di questo progetto è, come detto, la sua dimensione. Ciò ha permesso di ridurre i costi fino del 20% (il costo totale di riferimento di un impianto di scaldacqua solare era di circa 3.500.000 di lire) che si deve considerare uno dei maggiori ostacoli alla penetrazione di mercato di questa tecnologia.

Il progetto ha consentito, inoltre, di sperimentare una procedura di leasing, gestita dalla compagnia elettrica pubblica (NUON), a favore degli utenti.

Grazie a questa esperienza, il comune di Apeldoorn ha stabilito che l’energia solare farà parte integrante della sua politica edilizia e sta già replicando progetti simili in altre aree della città.

Fonte: Renewable Energy Journal, maggio 1997

AEROMOTORI MULTIPALA PER IL POMPAGGIO DELL’ACQUA: PASSATO E FUTURO DELL’ENERGIA DEL VENTO

Prima di venire sfruttata dai moderni aerogeneratori in grado di produrre elettricità, l’energia eolica è stata utilizzata nei secoli scorsi per produrre energia meccanica utile alla macinazione del grano, al pompaggio dell’acqua o alla propulsione navale. Ancora oggi possiamo notare nelle nostre campagne, nelle fattorie degli Stati Uniti o nelle aree rurali dei paesi in via di sviluppo aeropompe multipala impiegate principalmente per sollevare l’acqua da pozzi, fiumi o laghi per fornire acqua potabile, per irrigare i campi, per abbeverare il bestiame, per l’acquacoltura, ecc. Il funzionamento degli aeromotori o aeropompe è semplice: l’energia del vento pone in rotazione la girante costituita da molte pale in lamiera; il suo movimento viene trasformato, mediante un manovellismo, nel moto rettilineo alternativo di una lunga asta, che mette in azione lo stantuffo di una pompa volumetrica.

Esempio di installazione di un aeromotore multipala per il pompaggio dell'acqua
Esempio di installazione di un aeromotore multipala per il pompaggio dell’acqua

La girante, che può avere diametri dai 2 ai 9 metri, si orienta automaticamente in direzione del vento grazie alla presenza del timone. Per il funzionamento dell’aeropompa sono necessari venti di intensità medio-bassa (3-8 m/s) e, in relazione anche al diametro della girante, è possibile prelevare l’acqua anche oltre i 100 metri di profondità. La manutenzione è in genere piuttosto ridotta.

Tra i più importanti produttori italiani di questa tecnologia segnaliamo una piccola impresa toscana “Tozzi & Bardi” che da diversi anni realizza alcuni modelli completi di aeromotori multipala per il mercato nazionale e per quello estero, soprattutto per i paesi del sud del Mediterraneo.

Per informazioni: Tozzi &Bardi
Via Norvegia, 16 – 58100 Grosseto
Telefax: 0564/455143

ELENCO DELLE PUBBLICAZIONI ITABIA SULL’ENERGIA DA BIOMASSA

Nel precedente numero de “IlSoleatrecentosessantagradi” abbiano dato un elenco di documenti sul settore dell’energia da biomassa senza ricordare che tali pubblicazioni sono edite dall’ITABIA (Italian Biomass Association) e distribuite dalla stessa associazione.

Cogliamo l’occasione per fornire un più ampio elenco di pubblicazioni disponibile presso l’ITABIA:

  • Atti del Forum “Colture agricole alternative”, Siena, 1990.
  • Atti del Forum “Alcuni casi di recupero di energia e materie seconde da rifiuti solidi urbani”, Roma 1992.
  • Atti del Seminario “Vegetable Oils as Transport Fuels”, Pisa, 1993.
  • Rapporto IEA “Analisi microeconomica di colture energetiche”, 1995.
  • Rapporti Italiani Networks Altener, Fase I, 1995 (in inglese)
  • Non Technical Barriers to Biofuels
  • Agricultural and Forestry Biomass
  • Waste for Energy
  • Rapporti Europei Networks Altener, Fase II, 1996 (in inglese)
  • Agricultural and Forestry Biomass
  • Waste for Energy
  • VIII Congresso Internazionale dei Biologi – Seminario “Le biomasse per la protezione dell’ambiente”, Isola Capo Rizzuto, 1995
  • Atti del Forum Europeo “Barriere tecniche e legali alle energie rinnovabili”, Siviglia, 1995
  • European Energy Crops Overview “Country Report for Italy”, 1996
  • Atti del Convegno “L’uso energetico delle biomasse: prospettive di sviluppo in Italia”, ITABIA, CTI, AIEE, ISES Italia, Roma, 1996

L’ENERGIA SOLARE IN INTERNET – TUTTE LE RISORSE IN RETE SULL’ENERGIA EOLICA

Internet è un’ottimo punto di partenza per iniziare una ricerca sull’energia dal vento. Purtroppo è molto difficile orientarsi a causa del grande numero di siti che trattano la materia dal punto di vista generale, industriale, della ricerca, ecc.

Come primo passo consigliamo di collegarvi con due indirizzi utili per avere qualche coordinata ed una visione d’insieme del settore a livello mondiale.

Wind Info Resources on the Net
(http://aix2.afm.dtu.dk/wind/bookmark.html), è un sito danese che è una guida ragionata sul mondo eolico in rete. Qui è possibile trovare moltissimi siti cliccabili, divisi per categorie: Informazioni generali, Associazioni, Dipartimenti di Stato, Centri di Ricerca, Produttori, Compagnie elettriche, Riviste, statistiche ed altro ancora. Brevissima è la descrizione per ogni sito in elenco.

Wind Energy Resources
(http://www.igc.apc.org/energy/wind.html), è una pagina dell’EcoNet Energy Resources sufficientemente aggiornata con circa 70 siti sull’eolico. L’elenco, in ordine alfabetico, è molto chiaro ed ha il vantaggio di avere una buona descrizione su ciò che è possibile trovare all’interno di ogni sito.
Nei prossimi numeri daremo informazioni più dettagliate sui singoli siti dell’eolico presenti in rete.

ASPETTI NORMATIVI E COMUNITARI

RELAZIONE SUI PRIMI 3 ANNI DI ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA ALTENER: 
278 PROGETTI FINANZIATI
La Commissione Europea ha presentato una relazione sui primi 3 anni di attività (settembre ’93-settembre ’96) del programma ALTENER per la promozione delle fonti energetiche rinnovabili nell’Unione Europea.

ALTENER, che durerà fino alla fine del 1997, ha un bilancio di oltre 40 milioni di ECU (circa 76 miliardi di lire), di cui oltre 38 sono stati spesi nel periodo esaminato dalla relazione. In totale sono stati finanziati 278 progetti gran parte dei quali nell’ambito delle attività di formazione e informazione e azioni settoriali.

Il programma ha riguardato 4 categorie di azioni:

  • studi, strategie di mercato e valutazioni tecniche;
  • misure per sostenere le iniziative degli Stati membri per l’ampliamento o la creazione di infrastrutture (comprese attività di formazione e informazione): qui rientra il 68% dei finanziamenti assegnati;
  • misure di aiuto alla creazione di una rete di informazioni per favorire un migliore coordinamento tra le attività nazionali, comunitarie e internazionali;
  • studi, valutazioni e altre misure per accertare la fattibilità tecnica e relativi vantaggi, sia per l’economia che per l’ambiente dello sfruttamento industriale della biomassa a fini energetici.

La relazione ritiene che ALTENER ha svolto una funzione importante per lo sviluppo di una strategia generale nel settore delle energie rinnovabili per l’Unione Europea e, anche se solo alla fine del programma potrà essere fatta una valutazione più completa, i risultati raggiunti nel primo periodo hanno fornito utili elementi per la proposta del prossimo ALTENER II (vedi “IlSoleatrecentosessantagradi”, febbraio ’97).

Per informazioni:
European Commission – DG XVII – Energy
THERMIE International Cooperation (Unit D/1)
200 rue de la Loi B-1049 Brussels (Belgium)
fax: +32 2 2956118

LE INCENTIVAZIONI FINANZIARIE ALLE RINNOVABILI NEI PAESI EUROPEI: UNO SGUARDO D’INSIEME
In attesa che in Italia venga rivisto il sistema di incentivazione per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, forniamo sull’argomento una sintetica panoramica a livello europeo.

L’energia prodotta da tecnologie che utilizzano fonti di energia rinnovabili è, secondo l’attuale stato dell’arte, generalmente più costosa dell’energia prodotta con combustibili di origine fossile, almeno finché non saranno presi in considerazione anche i cosiddetti “costi sociali” (o esternalità) dell’energia. Nonostante i costi unitari (per kWh prodotto) dell’energia da fonti rinnovabili siano, per gran parte delle tecnologie, in costante diminuzione restano necessari dei meccanismi di supporto in grado di aprire il mercato all’utilizzo di tali fonti.

Quasi tutti i paesi europei hanno previsto nella propria legislazione lo strumento degli incentivi finanziari per le rinnovabili. Le principali risorse di denaro per gli incentivi provengono in genere da fondi governativi, dalle tasse sui combustibili fossili o da tributi ambientali.

Le modalità secondo le quali le risorse sono utilizzate per stimolare l’uso delle rinnovabili sono tuttavia piuttosto varie. Per semplicità, possiamo distinguere almeno 5 gruppi di meccanismi:

  1. sussidi all’investimento o contributi in conto capitale
    La maggior parte dei paesi dell’Unione Europea, ad esclusione di Gran Bretagna, Francia e Belgio, utilizzano questa tipologia di incentivi. I sussidi possono ridurre i rischi nell’introduzione di nuove tecnologie e sembrano molto utili in caso di progetti dimostrativi; dovrebbero comunque essere sempre legati a regole di eleggibilità dei progetti sufficientemente rigide, in particolare per ciò che concerne l’affidabilità degli impianti e l’idoneità del sito;
  2. misure fiscali
    In Svezia e in Olanda esiste un sistema di deduzione fiscale per favorire la riduzione dei costi di investimento delle rinnovabili;
  3. tasse più elevate sui combustibili fossili rispetto all’energia rinnovabile
    In Svezia si adotta una tassa piuttosto elevata sui combustibili fossili per la produzione di calore. Nello stesso paese, la combinazione delle misure 1,2 e 3 portano ad innalzare il prezzo dei combustibili tradizionali e ad abbassare il prezzo relativo dell’energia prodotta da fonti rinnovabili;
  4. pagamenti più elevati alle rinnovabili
    Tale soluzione, in Gran Bretagna è basata sulla competizione: il NFFO (Non-Fossil Fuel Obbligation), forse adottato nel futuro anche in Francia, prevede che le compagnie di distribuzione dell’elettricità assicurano uno specifico ammontare di energia elettrica da fonte rinnovabile firmando dei contratti con i produttori ai quali è pagato un prezzo-premio rimborsato, alla fine, dall’utente attraverso la bolletta elettrica.
    La maggior parte dei paesi, al contrario, stabiliscono un pagamento fisso più elevato per il chilowattora generato da fonte rinnovabile, senza l’elemento della competizione (eccezioni sono la Svezia e il Belgio);
  5. mix di misure tra loro collegate
    Solo qualche esempio: l’applicazione della “carbon tax” sui combustibili fossili ne aumenta il prezzo; si può creare così un fondo per i pagamenti supplementari alle rinnovabili. In Germania pagamenti fissi più elevati, combinati con sussidi e prestiti agevolati, hanno permesso una grande diffusione dell’eolico; in Spagna i fondi pubblici, insieme al sistema di finanziamento tramite terzi, sono risultati molto efficaci nel rendere convenienti diversi progetti.

GRUPPO DI LAVORO ENEA PER LA DEFINIZIONE DELLE INCENTIVAZIONI FINANZIARIE ALLE RINNOVABILI IN EUROPA
Nell’ambito dell’Accordo di Programma MICA-ENEA, il primo ha richiesto il supporto dell’ENEA per svolgere un’analisi approfondita della normativa vigente nei paesi dell’U.E. e dei risultati ottenuti dai diversi strumenti di incentivazione con l’obiettivo di preparare delle proposte per nuovi metodi di incentivazione per le rinnovabili in Italia, in sostituzione del CIP 6/92.

A questo fine è stato istituito un gruppo di lavoro ENEA che dovrà terminare il lavoro prima dell’estate.

NOTIZIE FLASH

IN DANIMARCA L’EOLICO È LA TERZA VOCE NELLA ESPORTAZIONE 
Con un’esportazione di turbine eoliche per una potenza di 505 MW (221 MW per il mercato interno) l’industria eolica danese ha stabilito nel 1996 un nuovo record di vendite (vedi tabella).

Esportazione

Il tasso di crescita, rispetto all’anno precedente, è stato del 20%, mentre in 4 anni si è quadruplicato. Questi risultati fanno dell’eolico la terza voce dell’esportazione. L’Italia è al sesto posto nella gradutatoria della domanda di turbine eoliche danesi (circa 30 MW nel ’96).

In Danimarca sono in funzione oltre 4300 turbine eoliche, per una potenza installata di 850 MW, che soddisfa il 5% del fabbisogno elettrico del paese. L’obiettivo è di raggiungere, per il 2005, la quota del 10% e, per il 2020, il governo danese si propone di coprire con l’eolico il 40-50% della domanda elettrica nazionale.

Fonte: WindPower Monthly, marzo 1997.

BP SOLAR APRE NUOVO IMPIANTO PRODUTTIVO IN CALIFORNIA
La grande compagnia petrolifera BP (British Petroleum Co.) ha dichiarato che spenderà 20 milioni di dollari per aprire, attraverso la società controllata BP Solar, il suo primo impianto di produzione di fotovoltaico negli Stati Uniti. L’impianto, che avrà sede a Fairfield (California), si aggiungerà ad altre 16 fabbriche presenti in tutti i continenti: quelle in Spagna e in Australia, appoggiate da 3 società di joint venture in Thailandia, Arabia Saudita e India, sono attualmente le più importanti.

L’operazione è parte di un processo di crescita della BP Solar, che vuole espandere le proprie vendite di moduli, sistemi e componenti fotovoltaici da 100 milioni a 1 miliardo di dollari all’anno (circa 1.700 miliardi di lire).

Nel 1996, la BP Solar è stata la società leader nel fotovoltaico, con quasi 8,5 MW di celle prodotte nel corso dell’anno.

Fonte: Reuter

ATTIVITÀ ANNUALE NEL SOLARE DEL FRAUNHOFER INSTITUT 
Dal mese di maggio 1997 è disponibile la versione inglese del rapporto annuale, 1996 del Fraunhofer Institut Solar Energiesysteme. L’Istituto tedesco, il secondo al mondo dopo il NREL (National Renewable Energy Laboratory) americano, per l’entità e il livello delle ricerche condotte nel settore dell’energia solare, presenta i principali risultati e realizzazioni conseguiti nel corso dell’anno. L’attività del Fraunhofer spazia dalla ricerca e sviluppo di sistemi, componenti, materiali e processi nei settori del solare termico, del fotovoltaico, dell’architettura solare, della fornitura di energia elettrica, della conversione chimica dell’energia e dell’uso razionale dell’energia. Le attività svolte riguardano sia le ricerche di base che lo sviluppo di prototipi, oltre che la costruzione di impianti dimostrativi.

Nel 1996 sono stati realizzati brevetti relativi a scaldabagni solari, a sistemi di immagazzinamento del calore, a celle a combustibile e a materiali trasparenti isolanti. Sono stati inoltre condotti numerosi progetti di ricerca e industriali, in particolare sullo sviluppo di materiali e tecniche innovative per il restauro degli edifici e il loro adeguamento dal punto di vista dell’efficenza energetiche e dell’uso dell’illuminazione naturale.

Il rapporto del Fraunhofer Institut può essere richiesto a:
Fraunhofer Institut for Solar Energy Systems – ISE
Oltmannsstr. 5
D-79100 Freiburg, Germany
tel: +49 761 4588-0
fax: + 49 761 4588-100
http://www.ise.fhg.de

LE SCUOLE SUPERIORI AMERICANE E LE ENERGIE RINNOVABILI
La National Federation of State High School Associations ha stabilito che il Debate Topic 1997-98 (argomento d’attualità affrontato da gruppi di lavoro di oltre 200.000 scuole medie superiori americane) sarà: “Energia rinnovabile: come possono gli Stati Uniti ridurre nel miglior modo possibile i propri consumi di combustibili fossili?”. Si confronteranno sul tema posizioni differenti ed anche opposte con l’obiettivo di offrire un importante momento di formazione a quelli che saranno i consumatori di domani nel trascurato, ma, al tempo stesso strategico settore dell’energia.

TUTTI I NUMERI DELLE RINNOVABILI

PREVISIONE DEI COSTI UNITARI ELETTRICI (kWh) PER IMPIANTI CENTRALIZZATI ALIMENTATI CON FONTI RINNOVABILI

PREVISIONE DEI COSTI UNITARI ELETTRICI (kWh) PER IMPIANTI CENTRALIZZATI ALIMENTATI CON FONTI RINNOVABILI

Fonte: Elaborazione da “TERES II”, The European Renewable Energy Study, 1996

La tabella riporta i costi unitari dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili (costo del chilowattora). Il confronto è tra impianti di generazione elettrica centralizzati (impianti di grande taglia che forniscono elettricità alla rete). Tutti i costi unitari sono stati calcolati basandosi su un periodo di vita dell’impianto di 20 anni e un tasso di sconto del 10%. Si assisterà, come si può notare, ad una sensibile riduzione dei costi unitari delle fonti rinnovabili; in particolare soprattutto l’eolico sarà competitivo rispetto ai costi dell’elettricità di impianti alimentati con combustibili di origine fossile. Questi si manterranno stabili a 25 anni di distanza, poiché, sebbene il rapporto TERES II, da cui sono tratti questi dati, assuma che i prezzi dei combustibili convenzionali raddoppieranno per l’anno 2020, i costi dell’elettricità non cresceranno, a causa dell’aumentata efficienza delle nuove centrali e del processo di liberalizzazione dell’industria elettrica in atto in tutti i paesi industrializzati.

NOTIZIE DA ISES ITALIA

SPORTELLO ISES ITALIA NELLA REGIONE ABRUZZO PRESSO L’AZIENDA SPECIALE ASIP DI PESCARA
Il 26 maggio 1997 l’Azienda Speciale Promozione e Innovazione della Camera di Commercio di Pescara ha inaugurato una “Rete di servizi per la ricerca e l’innovazione tecnologica per lo sviluppo socio-economico” dell’Abruzzo.

ISES Italia è parte di questa rete, insieme all’APRE (Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea) e del progetto ENEA-Stride, con un proprio sportello mirato a promuovere lo sviluppo delle fonti rinnovabili nella regione Abruzzo. In particolare, lo sportello di ISES Italia fornirà assistenza agli operatori della regione nel reperire informazioni sugli sviluppi delle tecnologie per le fonti rinnovabili e nella messa a punto di specifici progetti applicativi.

La nostra associazione, insieme ad ASIP, promuoverà anche la realizzazione di corsi di formazione in collaborazione con le realtà locali al fine di facilitare la creazione in loco delle professionalità necessarie allo sviluppo del settore.

Un altro contributo dello Sportello di ISES Italia in Abruzzo è il monitoraggio delle principali iniziative in corso nella regione nello sfruttamento delle fonti di energia rinnovabili.

Sportello ISES Italia per Abruzzo e Molise
Responsabile: Dott. Giuseppe Di Donato
Via Conte di Ruvo, 2 – 65127 Pescara
tel: 085/61207 fax: 085/61487 e-mail: cciaa@rgn.it